3 Maggio 2016
Questa è la cultura che ci piace
Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta
Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).
Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.
Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.
Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.
Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space
#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna
Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/
Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:
Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:
31 Gennaio 2021
Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi
“I rider sono cittadini non schiavi”.
Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.
Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.
Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.
Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.
Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.
Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.
Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.
Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.
6 Marzo 2021
Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi
“I rider sono cittadini non schiavi”.
Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.
Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.
Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.
Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.
Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.
Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.
Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.
Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.
6 Marzo 2021
Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!
Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.
Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.
In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.
Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".
Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!
29 Dicembre 2020
In memoria di Renzo Imbeni
16 anni fa veniva a mancare Renzo Imbeni.
Renzo Imbeni rimane per me una straordinaria figura politica di riferimento: una persona autentica, capace di stare tra le gente, con lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni ed all'orizzonte europeo.
22 Febbraio 2021
GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri
https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU
6 Marzo 2021
Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi
“I rider sono cittadini non schiavi”.
Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.
Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.
Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.
Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.
Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.
Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.
Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.
Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.
6 Marzo 2021
GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri
https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU
6 Marzo 2021
Etica e digitale: il ruolo delle città
14 Febbraio 2021
Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi
“I rider sono cittadini non schiavi”.
Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.
Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.
Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.
Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.
Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.
Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.
Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.
Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.
6 Marzo 2021
GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri
https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU
6 Marzo 2021
Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi
“I rider sono cittadini non schiavi”.
Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.
Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.
Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.
Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.
Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.
Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.
Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.
Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.
6 Marzo 2021
Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta
22 Febbraio 2021
Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna
Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.
Per molti di noi, Zaki era già bolognese.
È bolognese chi nasce a Bologna.
E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.
É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.
É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.
E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.
Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.
Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.
Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.
Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.
Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.
La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.
12 Gennaio 2021
Bologna: la città che sceglie il futuro!
9 Aprile 2016
Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!
Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.
Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.
In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.
Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".
Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!
29 Dicembre 2020
La piattaforma UGO torna a Bologna
6 Marzo 2021
La piattaforma UGO torna a Bologna
6 Marzo 2021
La Staffetta Pink della Fondazione Umberto Veronesi
C’è una corsa che in questi giorni di ottobre sta attraversando tutta l’Italia.
Un maratona di 2.100 km con la staffetta di 14 team che attraversano 14 città per unire simbolicamente tutta l’Italia dentro un unico messaggio:
NIENTE FERMA IL ROSA... NIENTE FERMA LE DONNE!
E’ la STAFFETTA PINK della Fondazione Umberto Veronesi.
Il Comune di Bologna sostiene l’iniziativa Pinkisgood della Fondazione Veronesi per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica sui tumori femminili.
Questa maglietta rosa è quella indossata dalle Pink Ambassador.
Chiunque la indossi, sta portando avanti questo messaggio:
“Niente ferma il rosa. Niente ferma le donne”.
Corriamo insieme uomini e donne nella lotta contro il cancro.
Sosteniamo tutte le donne che stanno attraversando il deserto della malattia oncologica.
Non siete da sole. Noi corriamo al vostro fianco.
Sosteniamo la ricerca, sosteniamo la vita.
16 Ottobre 2020
Il Progetto Med-Villes
Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.
Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.
Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.
Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).
Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.
Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.
Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro
15 Dicembre 2020
Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo
Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità.
“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.
La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).
L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.
Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:
https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959
6 Marzo 2021
Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo
Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità.
“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.
La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).
L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.
Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:
https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959
6 Marzo 2021
Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta
22 Febbraio 2021
STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale
Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.
Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.
Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action”
La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.
Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action
La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:
GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:
31 Gennaio 2021
La piattaforma UGO torna a Bologna
6 Marzo 2021
GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri
E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese.
Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).
Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.
Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :
https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE
22 Febbraio 2021
Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati
La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.
Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.
L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.
É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.
8 Gennaio 2021
Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta
Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).
Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.
Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.
Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.
Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space
#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna
Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/
Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:
Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:
31 Gennaio 2021
Il Progetto Med-Villes
Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.
Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.
Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.
Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).
Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.
Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.
Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro
15 Dicembre 2020
Diario della Festa
18 Settembre 2012
Progetto Rampe nella Zona T
Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.
Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.
La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.
Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.
Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.
Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.
Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.
Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:
12 Dicembre 2020
Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo
Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità.
“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.
La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).
L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.
Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:
https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959
6 Marzo 2021
Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo
Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità.
“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.
La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).
L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.
Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:
https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959
6 Marzo 2021
Tecnopolo di Bologna
La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.
Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing
Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.
Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.
Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.
I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.
4 Ottobre 2020
Buon lavoro Antonio Parenti!
Nel corso del colloquio, si è discusso di come avvicinare l'Europa nelle sue varie articolazioni ai cittadini e metterli al corrente di tutte le iniziative a supporto e nell’interesse degli italiani e degli europei, con particolare riferimento a tutte le nuove misure messe in campo dalle istituzioni europee per fronteggiare l’emergenza #Covid19.
Buon lavoro ad Antonio Parenti ed a tutti noi
16 Giugno 2020
Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta
22 Febbraio 2021
Etica e digitale: il ruolo delle città
14 Febbraio 2021
In memoria di Renzo Imbeni
16 anni fa veniva a mancare Renzo Imbeni.
Renzo Imbeni rimane per me una straordinaria figura politica di riferimento: una persona autentica, capace di stare tra le gente, con lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni ed all'orizzonte europeo.
22 Febbraio 2021
Un anno di SmartBo
Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità?
Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo.
Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.
Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.
In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.
27 Ottobre 2020
Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo
Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità.
“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.
La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).
L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.
Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:
https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959
6 Marzo 2021
Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna
Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.
Per molti di noi, Zaki era già bolognese.
È bolognese chi nasce a Bologna.
E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.
É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.
É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.
E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.
Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.
Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.
Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.
Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.
Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.
La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.
12 Gennaio 2021
Provaci ancora, Frank!
La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.
Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.
E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).
E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.
Non esiste la neutralità degli algoritmi!
C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.
Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.
A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.
Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.
Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.
Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).
C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?
Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.
Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.
[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]
[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:
a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;
b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]
[Art. 5 Non discriminazione e recesso]
1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali
2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.
3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]
3 Gennaio 2021
Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!
Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.
Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.
In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.
Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".
Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!
29 Dicembre 2020
Tecnopolo di Bologna
La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.
Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing
Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.
Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.
Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.
I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.
4 Ottobre 2020
La sfiducia nei partiti e la nuova Festa
BE THE CHANGE YOU WANT TO SEE IN THE WORLD
30 Giugno 2012
And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.
L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport Accessibility Award 2020.
L’anno scorso era arrivato secondo.
Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.
Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.
Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:
https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/
12 Dicembre 2020
Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna
Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.
Per molti di noi, Zaki era già bolognese.
È bolognese chi nasce a Bologna.
E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.
É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.
É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.
E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.
Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.
Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.
Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.
Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.
Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.
La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.
12 Gennaio 2021
STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale
Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.
Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.
Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action”
La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.
Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action
La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:
GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:
31 Gennaio 2021
Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca
17 Giugno 2020
Il paradosso dell’Unione europea ai tempi del Covid19
3 Giugno 2020
GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri
E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese.
Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).
Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.
Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :
https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE
22 Febbraio 2021
STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale
Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.
Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.
Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action”
La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.
Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action
La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:
GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:
31 Gennaio 2021
GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri
E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese.
Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).
Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.
Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :
https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE
22 Febbraio 2021
Caporalato digitale: il Comune di Bologna non abbassa la guardia.
La pandemia ha accelerato la digitalizzazione del lavoro. Quali sono le nuove sfide per ripensarlo ed evitare le nuove forme di sfruttamento?
Per il terzo anno consecutivo la Città di Bologna ha avuto il privilegio di ospitare Nobìlita, il Festival della Cultura del lavoro. Quella di quest’anno è stata forse l’edizione più bella, perché più sfidante, considerando i tempi straordinari che stiamo vivendo. La pandemia è stata, ed è tutt’ora, un grande banco di prova per la tenuta del nostro sistema sanitario, del nostro welfare, del nostro tessuto produttivo e sociale.
Abbiamo (ri)scoperto che tra i settori strategici del nostro Paese ci sono comparti bistrattati come la logistica, la sanità pubblica, la ricerca, la filiera agroalimentare. Abbiamo scoperto che senza le priorità di una politica industriale, le decisioni strategiche sono racchiuse nel sistema napoleonico fatto di DPCM, codici Ateco e autorizzazioni della Prefettura. Abbiamo scoperto, durante la fase più acuta della pandemia, che i rider nell’economia reale sono più necessari degli startupper.
La vulnerabilità del sistema messa a nudo dalla pandemia è una grande occasione di cambiamento e di trasformazione. Come spesso succede nel nostro Paese, abbiamo bisogno di arrivare vicini al baratro per avere un sussulto d’orgoglio. Abbiamo vissuto negli ultimi mesi un’accelerazione del processo di digitalizzazione del nostro sistema pubblico e privato che non avevamo avuto la forza di portare avanti nel corso degli anni. Oltre la dittatura dell’emergenza, bisogna ora trovare il coraggio di operare trasformazioni profonde, a partire dai contesti urbani, se non vogliamo correre il rischio di vivere sospesi sul filo, tra la paura di nuovi lockdown e la volatilità della memoria, rispetto a quanto successo nel lockdown appena trascorso.
Nessuno poteva dire di essere realmente preparato davanti a un evento inedito della storia come una pandemia. Sarebbe tuttavia imperdonabile farsi ritrovare nuovamente impreparati davanti ad una seconda ondata di contagi.
Il nuovo legame tra lavoro e territori
Pensiamo a quanto successo nel mondo del lavoro. Partiamo dal riconoscere che il rapporto di lavoro non è solo un fatto privato. Il lavoro è relazione.
Se il lavoro è relazione tra le persone, l’impresa e il luogo di lavoro, nell’era del COVID-19 per essere attrattivi come città non basta più offrire posti di lavoro. Il lavoro è ovunque. Aver paura del South Working significa aver paura di guardarsi allo specchio e riconoscere le diseguaglianze territoriali generate dalla migrazione interna tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Se il lavoro è ovunque, bisogna costruire un senso nuovo di comunità, un nuovo legame tra lavoro e territorio, con un’idea di benessere personale e collettiva.
È attorno all’idea di work-life balance che si costruisce una nuova attrattività di un contesto urbano. Dove un sistema d’istruzione di qualità per i propri figli vale più di un aumento in busta paga. Dove il tempo risparmiato nella mobilità tra casa e luogo di lavoro si può investire nella qualità del proprio tempo libero.
Per difendere la dignità del lavoro bisogna avere il coraggio di dire dei sì e dei no. In politica è sempre facile dire dei sì; molto più difficile avere il coraggio di dire dei no. Eppure, se non si ha la forza di dire no al lavoro irregolare, precario, povero, insicuro, si crea un esercito di lavoratori fragili che abbassa le condizioni di lavoro per tutti. Se non si dice no al massimo ribasso negli appalti, non si può evitare che il costo del lavoro sia la base della competizione.
Questo è dirigismo? Interventismo? Statalismo? Non credo. È l’utilizzo dell’intervento pubblico per colpire i fallimenti del mercato, orientando la produzione verso la filiera del valore e creando un legame tra imprese, lavoro e territorio. È un modo per rispettare le regole della leale concorrenza tra le imprese, promuovendo la competizione fatta sulla qualità dei servizi e dei prodotti, l’innovazione nei processi e nei prodotti.
Onesti, non furbi: la lotta al caporalato digitale
Promuovere la cultura del lavoro digitale è la battaglia strategica del nostro Paese, attorno alla quale occorre stringere un’alleanza tra imprese, lavoratori, giornalisti e istituzioni. In fondo, la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano (meglio nota come Carta dei rider o Carta di Bologna) firmata nel 2018 aveva questa ambizione.
“La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza”. Con queste parole dal palco di Nobìlita ho stigmatizzato la lettera con cui Assodelivery ha salutato il “traguardo storico” del nuovo contratto ad hoc firmato con UGL. Costruire un cartello tra le piattaforme digitali, scegliersi un sindacato di comodo e fare un finto contratto collettivo nazionale: cosa c’è di innovativo in tutto questo? Era una delle pratiche più diffuse del Novecento. Rimane una delle pratiche più abusate per non rispettare le leggi o i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.
Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Può invece essere l’occasione per aprire una seria riflessione su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese. Quella che scambia il lavoro da remoto con il lavoro agile. Quella che scambia l’e-learning con la didattica a distanza. Quella che elogia la (finta) autonomia per coprire la fuga dalla subordinazione, e che nasconde il ritorno al cottimo con il sistema di ranking e gli indici di valutazioni delle performance.
La storia della lotta al caporalato digitale è l’occasione per riflettere sul valore dell’etica nell’economia e nel mondo del lavoro. Non avevamo certo bisogno della conclusione delle indagini della Procura di Milano per riconoscere in alcune fasce di gig worker un “sistema per disperati”, un sottoproletariato digitale dove lavoratori e “collaboratori” vengono pagati 3 euro a consegna, “derubati” delle mance ricevute dai clienti e sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, sotto il ricatto di un reddito da lavoro o di un permesso di soggiorno. Costruire argini contro queste derive significa proteggere nei nostri contesti urbani la filiera del valore generata dalle nostre aziende.
Siamo tutti in attesa di trovare un vaccino contro il COVID-19. Ma non dimentichiamoci che la cultura, la conoscenza, il pensiero critico sono il vaccino più potente che abbiamo contro l’arroganza, l’ignoranza e la protervia di una certa retorica sulla (falsa) innovazione. Educhiamo le persone ad essere oneste, non furbe. Questa sì che sarebbe una vera innovazione sociale per il nostro Paese.
È stato un vero privilegio accompagnare gli amici di Nobìlita in questa avventura per raccontare le trasformazioni nel mondo del lavoro. L’auspicio è di ritrovarsi come comunità anche l’anno prossimo. Senza mascherine e senza innovazioni mascherate.
Articolo pubblicato sulla Rivista SenzaFiltro:
20 Ottobre 2020
STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale
Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.
Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.
Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action”
La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.
Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action
La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:
GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:
31 Gennaio 2021
Stop Donald!
Quando non puoi più vincere e sei incapace di ammettere la sconfitta, la brama di potere ti porta a sfregiare la democrazia e delegittimare il Congresso.
Nel breve termine, temo che le parole incendiarie di Trump e le immagini inquietanti che abbiamo visto oggi possano essere l’antipasto di quello che potrebbe succedere di nuovo al prossimo appuntamento, il giorno del giuramento del nuovo Presidente.
Per evitare ciò è arrivato il momento di attivare ORA il 25 emendamento (rimozione immediata per incapacità) sul Presidente uscente, in attesa che si concluda il passaggio di consegne al nuovo Presidente eletto.
Nel lungo termine, mi auguro che quello che è successo oggi serva a capire la gravità dell’eredità che il trumpismo ci lascia per i prossimi anni e di quanto per i democratici ed i repubblicani ci sia da lavorare DOMANI, contro il radicalismo ed il fanatismo, per (ri)costruire un senso di comunità nel popolo americano.
6 Gennaio 2021
CIG e prospettive del mondo del lavoro
Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.
I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.
Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.
Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.
Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.
E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.
E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.
Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.
30 Dicembre 2020
Il Progetto Med-Villes
Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.
Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.
Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.
Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).
Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.
Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.
Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro
15 Dicembre 2020
Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca
17 Giugno 2020