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La solidarietà non si ferma

di Marco Lombardo

Restiamo a casa, ma ricordiamoci che la solidarietà non si ferma. 

E’ davvero impressionante la passione e l’impegno delle associazioni del terzo settore di darsi da fare per gli altri. Per chi come me si trova a continuare a lavorare per fronteggiare l’emergenza, è davvero un grande motivo di orgoglio poter essere il rappresentante istituzionale di una comunità così aperta e solidale, come quella bolognese.  

Fermarsi e restare a casa non significa infatti spegnere il motore della solidarietà, della creatività, dell’impegno e della passione.

Ci si può sentire vicini e meno soli, anche rimanendo a distanza.

A volte l’amministrazione comunale non può convogliare tutta l’energia che proviene dal Terzo settore perchè dobbiamo chiedere a tutti di rispettare i limiti e le restrizioni, soprattutto durante la prima fase dell’emergenza. Nella fase 2, quando verranno meno le restrizioni e ci dovremo occupare della ricostruzione del tessuto economico e sociale del Paese, sarà fondamentale il contributo del Terzo settore ed è per questo che già da adesso bisogna saper programmare ed essere preparati al domani.

Durante la “Fase 1” del contenimento del contagio Covid19, tutti coloro che vogliono dare una mano possono farlo se rientrano nelle convenzioni con le associazioni del terzo settore che svolgono progetti sociali di pubblica utilità portati avanti dal Comune. Per citare alcuni esempi: 

Piano MAIS: Piano Monitoraggio Anziani in Solitudine, previsto dal Comune di Bologna, riguarda 2.500 anziani che abitano da soli a Bologna e che ricevono assistenza telefonica, secondo le procedure che venivano attivate dai servizi sociali in estate per fronteggiare le ondate di calore.  http://www.comune.bologna.it/news/coronavirus-spesa-servizi-anziani

 

“Unione fa la spesa” per consegnare a casa la spesa a persone anziane del Piano Mais, persone disabili e immunodepressi. Una “cassa prioritaria” che consente la consegna della spesa a domicilio per i beneficiari del progetto. La spesa viene effettuata dai volontari (coordinati dall ‘Auser) nei punti della grande distribuzione che sono convenzionati, secondo un flusso di richiesta di spesa che proviene dai beneficiari che vengono attivati dai servizi sociali territoriali del Comune di Bologna. 

Per aderire come volontario puoi scrivere un’email a: presidenza@auserbologna.it

-Assistenza psicologica: per aiutare ad affrontare la solitudine e l’isolamento delle persone anziane e delle categorie più fragili, ivi compresi i familiari di persone disabili, è importante garantire un sostegno psicologico da parte di operatori professionali qualificati. In tal senso, sono in atto diverse iniziative, anche grazie alla disponibilità delle rete di psicologi e psichiatri che operano nel territorio bolognese. Fare sentire la vicinanza ed il sostegno a chi è solo o è in difficoltà, è un aiuto molto prezioso in questo momento. Per info: https://www.ausl.bologna.it/news/current/auslnews.2020-03-25.2407000234

(Video del Bologna Football Club, “Bologna, che sorpresa!”)

Raccolta alimentare: Empori solidali “Case Zanardi” insieme alle Cucine Popolari per la raccolta alimentare a persone fragili che non possono acquistare la spesa al mercato o nei supermercati. Puoi aiutarle attraverso una donazione su :https://www.ideaginger.it/progetti/solidali-a-bologna-con-gli-empori-e-le-cucine-popolari.html 

In tema di colletta alimentare c’è l’iniziativa promossa da Don’t Panic – Organizziamoci per aiutare la distribuzione dei beni di prima necessità per nuclei familiari in condizioni di fragilità. 

C’è l’attività della Caritas Bologna che distribuisce pasti per i senza dimora, in collaborazione con Piazza Grande e YaBasta!

C’è l’Antoniano che ha aumentato il servizio di mensa e distribuzione pasti, previsto nel piano freddo, che è stato prolungato dal Comune oltre la stagione invernale.

Ognuno contribuisce per quel che può, ed anche i cittadini allestiscono banchetti di solidarietà, seguendo il modello delle vie di Napoli: “chi può metta, chi non può prenda”.

Bologna oltre le Barriere: non rinunciamo all’idea di candidare la città di Bologna al premio europeo delle città accessibili, ma abbiamo rimodulato le priorità. Per saperne di più: https://www.facebook.com/marcolombardoilmotivoebologna/posts/2472282772875613

http://www.fondazioneinnovazioneurbana.it/45-uncategorised/2232-bologna-oltre-le-barriere-le-comunicazioni-di-emergenza-coronavirus?fbclid=IwAR018ZYjG-xuJ1HlXalngQTCmAANEKIfXj0Q65irDYiv5F-ysZG14MYYUNc

Ci sono poi associazioni che continuano a fare servizi di assistenza domiciliare a pazienti che seguono da casa le cure e le terapie.

AGEOP, AIL, ANT, Piccoli Grandi Cuori: a tutte loro, il Comune di Bologna ha provveduto e continuerà a provvedere, per quanto possibile, alla distribuzione di mascherine protettive e sostegno alle campagne di raccolta fondi.

Perchè l’assistenza domiciliare non si ferma.

La ricerca scientifica non si ferma.

Quindi neanche la solidarietà si deve fermare.

Dobbiamo fermare i banchetti per la raccolta fondi delle uova di Pasqua, ma non la possibilità di acquistarle online e di dare il nostro contributo di solidarietà.

https://www.ailbologna.it/?fbclid=IwAR3OfkMtQ-zBoZmC6CMQ7qiHxaSBT0tbPrH12hpnyqQZ-7r-RE-24Og42PU

Il nostro impegno comune deve essere quello di uscirne con una società più forte e più giusta. La riduzione delle diseguaglianze deve essere al centro non solo della nostra azione politico-amministrativa, ma del nostro pensiero. Non dovremo pensare di “ritornare alla normalità perchè la normalità era il problema“. Dobbiamo pensare, anche durante l’emergenza a farci carico dei più fragili, perchè non bisogna lasciare indietro nessuno: chi era già più indietro rischia di essere quello più duramente colpito dall’emergenza. Un’iniziativa molto importante in questi giorni organizzata dal Forum Diversità Diseguaglianze di Fabrizio Barca ha raccolto diverse voci, tra cui la mia, su questo argomento: qui potete riascoltare tutto:

https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/25marzo2020/?fbclid=IwAR1Kmet5eRJ9cpKU_nq7c1N1Mjmzb1AS6ICBpMO3bqzulPhxIyGXmwZHa04

Come dice Elio, uno dei protagonisti dell’ “Atlante dell’invisibile” scritto da Alessandro Barbaglia:

si tratta di fermarsi e ripensare a come trasformare i confini in nuovi orizzonti

#nessunorestindietro

 

1 Aprile 2020

© Marco Lombardo 2016