Vieni a cena con me

Per info e prenotazioni scrivete a:

Dalla Romagna con furore: gli strozzapreti

Marco cucina con Marco Briolini

11 maggio, ore 20:00

Casa di Marco Lombardo

La storia

Gli strozzapreti sono, assieme alla piada, un fiore all’occhiello di tutti i romagnoli che si sono via via fermati a Bologna. Ma perchè strozzapreti?

Una delle leggende create per spiegare l’origine del nome si rifà alla tradizione per cui le donne romagnole preparavano questo tipo di pasta per offrirla al prete del paese, mentre i mariti, di estrazione evidentemente più anticlericale, auguravano al prete di “strozzarsi” mentre si abbuffava della minestra.

Molti suggeriscono una interpretazione del nome, legandolo a quel movimento secco e deciso con cui l’azdora [la donna di casa romagnola] appunto ‘strozza’ i listelli di sfoglia per ottenere gli strozzapreti: ‘… in quel particolare momento si presume che l’azdora esprimesse una rabbia (forse scatenata dalla miseria e dai disagi della vita), tale da strozzare chiunque, persino un prete!’.

Quale sia la storia, gli strozzapreti, dal nome al gusto, alla loro capacità di sposarsi bene con tutto sono un bell’esempio e un pezzo di Romagna nella nostra città.

Ricetta per 7-8 persone:

Per la pasta

500 grammi di farina 0

2 albumi d’uovo

1 dl di acqua

 

1 dl di latte

un pizzico abbondante di pepe nero

un pizzico di sale

Preparazione degli strozzapreti: pasta

Disporre la farina a fontana, amalgamata al sale e al pepe abbondante. Aggiungete i liquidi fino ad ottenere un impasto abbastanza morbido e liscio. Fare riposare per 10 minuti. Stendere poi la pasta in una sfoglia di ca. 2 mm (si puo’ utilizzare anche la sfogliatrice, numero 5). Arrotolarla su mattarello, sfilare e tagliare delle strisce di ca. 1,5 cm di larghezza.

Ora inumiditevi i palmi delle mani ed arrotolare tra i due la pasta rompendola ad una lunghezza di ca. 7/8 cm. Disponeteli su vassoi infarinati, cuoceteli in abbondante acqua salata. Saltateli in padella con il condimento a piacere.

CONDIMENTO ROSOLE E POMODORINI CONFIT

Mondare le rosole (germogli dei papaveri, detti anche rosolacci, da non confondere con quelle di tarassaco che sono più amare) eliminando solo il torsolo che tiene assieme i gambi delle foglie. Lavarle. Tritare lo scalogno, e rosolarlo a fiamma bassa in una padella con un po’ di olio. Aggiungere le rosole, eventualmente poca acqua e stufarle . La cottura avviene in pochissimi minuti. Tagliare a meta pomodorini ciliegini e saltarli nella padella con le rosole. Aggiustare di sale e pepe Per i pomodorini confit: pomodorini ciliegini (o comunque di piccole dimensioni), tagliati a metà, cosparsi di timo, origano, un po’ di zucchero, sale, volendo un po’ di aglio tritato e un filo d’olio su una teglia rivestita con carta forno. Mettere in forno a 140° per circa un’ora e mezza, controllando la cottura (devono seccarsi, ma non troppo) Saltare gli strozzapreti con il sugo di rosole e impiattare aggiungendo qualche pomodorino confit.

Fonte

Cappellacci, caplaz