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La Skarrozzata!

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21 Maggio 2016

di Michele Rossi

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

In memoria di Renzo Imbeni

16 anni fa veniva a mancare Renzo Imbeni.

Renzo Imbeni rimane per me una straordinaria figura politica di riferimento: una persona autentica, capace di stare tra le gente, con lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni ed all'orizzonte europeo.

 
In un tempo in cui ci si professa europeisti senza cogliere il senso profondo dell’essere europei, in cui ci si dichiara favorevoli ai processi di partecipazione senza avere la reale disponibilità ad ascoltare i cittadini, in cui a parole si è a favore dei giovani senza mai avere la generosità di formare giovani generazioni capaci di essere padroni dei loro destini, Renzo Imbeni rappresenta una bussola per orientarsi verso il bene comune.
 
Con la “Fondazione Imbeni” da anni portiamo avanti il ricordo di Renzo Imbeni, attraverso lo studio dei suoi discorsi per la loro straordinaria attualità, per la capacità di ispirare chi vuole impegnarsi autenticamente in politica e per l’idea di interpretare le istituzioni come patrimonio comune di diversi punti di vista.
 
Per questo Renzo Imbeni è stato un Sindaco che si è fatto voler bene da tutti i cittadini di Bologna ed apprezzare dai parlamentari europei di tutti gli Stati membri dell’Unione europea.

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri

Il 4 marzo ho avuto il piacere di partecipare ad un uovo appuntamento di #Globologna la rassegna sul protagonismo delle comunità che vivono sotto le due torri, co progettatta con la associazione Geopolis, Il Comune di Bologna e il Centro Interculturale Zonarelli.

In questa serata siamo “volati" in #Eritrea alla scoperta dei legami tra Bologna e Asmara.  Alla serata ho avuto il piacere di dialogare e confrontarmi con le tante testimonianze della comunità del Paese del Corno d'Africa, che vive e colora Bologna con le vivaci e appassionate storie della diaspora.
Insieme a Stefano Manservisi, Ariam Tekle, Mauro Moruzzi e Afewerki Ghebremichael, moderati da Fabrizio Talotta, abbiamo ricostruito la parabola storica ed i rapporti fra Bologna e l'Eritrea e avanzato alcune proposte per migliorare e rendere sempre più coeso e costruttivo il rapporto tra la nostra città e le città eritree, per riuscire a intercettare e migliorare i bisogni della comunità sotto le due torri e rendere l'integrazione concreta e attuata.

Nei mie interventi ho ribadito un concetto a me caro e che ritengo centrale quando parliamo di integrazione. La formazione e la cultura.
In particolare ritengo che scuola la questione coloniale italiana non si studia.
A questo oblio della memoria ha seguito per molti anni un certo disinteresse per le vicende del Corno d’Africa. Eppure rimane nel tempo un “ponte umano” formato da storie personali, da famiglie miste, dalla lingua, dall’architettura, dall’urbanistica.
Occuparsi della comunità eritrea a Bologna e delle radici che legano Bologna con Asmara può essere un’occasione preziosa di diplomazia dal basso per costruire nuovi rapporti di cooperazione tra le città di Bologna e Asmara.
 Se siete interessati e ve la siete persa, qui trovate la registrazione completa della serata:

https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri

Il 4 marzo ho avuto il piacere di partecipare ad un uovo appuntamento di #Globologna la rassegna sul protagonismo delle comunità che vivono sotto le due torri, co progettatta con la associazione Geopolis, Il Comune di Bologna e il Centro Interculturale Zonarelli.

In questa serata siamo “volati" in #Eritrea alla scoperta dei legami tra Bologna e Asmara.  Alla serata ho avuto il piacere di dialogare e confrontarmi con le tante testimonianze della comunità del Paese del Corno d'Africa, che vive e colora Bologna con le vivaci e appassionate storie della diaspora.
Insieme a Stefano Manservisi, Ariam Tekle, Mauro Moruzzi e Afewerki Ghebremichael, moderati da Fabrizio Talotta, abbiamo ricostruito la parabola storica ed i rapporti fra Bologna e l'Eritrea e avanzato alcune proposte per migliorare e rendere sempre più coeso e costruttivo il rapporto tra la nostra città e le città eritree, per riuscire a intercettare e migliorare i bisogni della comunità sotto le due torri e rendere l'integrazione concreta e attuata.

Nei mie interventi ho ribadito un concetto a me caro e che ritengo centrale quando parliamo di integrazione. La formazione e la cultura.
In particolare ritengo che scuola la questione coloniale italiana non si studia.
A questo oblio della memoria ha seguito per molti anni un certo disinteresse per le vicende del Corno d’Africa. Eppure rimane nel tempo un “ponte umano” formato da storie personali, da famiglie miste, dalla lingua, dall’architettura, dall’urbanistica.
Occuparsi della comunità eritrea a Bologna e delle radici che legano Bologna con Asmara può essere un’occasione preziosa di diplomazia dal basso per costruire nuovi rapporti di cooperazione tra le città di Bologna e Asmara.
 Se siete interessati e ve la siete persa, qui trovate la registrazione completa della serata:

https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Etica e digitale: il ruolo delle città

Qualche giorno fa, su invito della “Bottega delle idee”, ho partecipato ad un dialogo con il prof. Luciano Floridi, docente dell’Università di Oxford e prossimamente docente della nostra Università “Alma Mater”, e l’Europarlamentare Irene Tinagli che si è occupata, sia dal punto di vista professionale che politico, dei temi dell’economia digitale e del lavoro. É stata l’occasione per me di raccontare la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” (meglio nota come la Carta dei rider), il tavolo SmartBo per un uso corretto (e non distorto) del lavoro agile, la piattaforma di retraining dei lavoratori recentemente avviata in collaborazione con Confindustria che riguarderà nell’area metropolitana di Bologna, 54.000 lavoratori in 3 anni (tra cui le persone fragili di Insieme per il lavoro) ed il progetto di classe digitale che stiamo portando avanti con l’istituto Aldini Valeriani, Eon Reality e la Fondazione Corazza. Sono tutti progetti-pilota, unici in Italia ed Europa, che fanno di Bologna un’avanguardia nella promozione della cultura del lavoro digitale. Qualcuno può pensare che siano questioni di nicchia. Non è così. Come ha ricordato efficacemente il Prof. Floridi durante il nostro incontro, il “digitale non è la ciliegina della torta. E’ la torta”. La pandemia ha accelerato un processo di transizione digitale che era già in atto da diversi anni: le misure di distanziamento fisico per allentare il rischio di contagio da COVID-19 hanno avuto una poderosa accelerazione a processi che erano già in corso. Indietro non si torna. Bisogna esserne consapevoli dei rischi e delle opportunità. Dal dibattito emerso vorrei riportare questo invito alla politica che mi sembra molto utile anche in vista delle prossime elezioni amministrative. La politica deve scegliere se essere guardiana di confini o essere esploratrice di nuovi spazi. Vale tanto al livello nazionale per l’azione del nuovo Governo Draghi, quanto al livello locale, per il futuro della nostra Città e della nostra area metropolitana. L’accesso alle competenze digitali è la sfida sul terreno dell’uguaglianza. Per garantire pari opportunità a tutti è necessario un forte investimento nella formazione digitale delle persone, con particolare riguardo alle persone più anziane. La governance dei dati è la sfida sul terreno della democrazia. Il potere dipenderà sempre meno dalla detenzione dei mezzi di produzione e sempre più dal controllo dei mezzi di computazione dei dati. Il mutualismo nelle piattaforme digitali è la sfida sul terreno dell’economia, se non vogliamo che gli algoritmi abbiano solo una funzione estrattiva di valore e dati, senza creare un vero legame con il territorio e la comunità civica. In breve: il digitale non cambia solo la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, ma impone un cambio del paradigma culturale nell’organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa. Questo deve valere non solo per il privato, ma anche per la pubblica amministrazione. Ed anche per la politica. Bologna è la sede della più antica università del mondo. Con la nascita del Big Data Technopole, Bologna sarà tra le prime 5 città al mondo per attività di super-computing, snodo nevralgico della nuova Data Valley. (altro…)

14 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri

Il 4 marzo ho avuto il piacere di partecipare ad un uovo appuntamento di #Globologna la rassegna sul protagonismo delle comunità che vivono sotto le due torri, co progettatta con la associazione Geopolis, Il Comune di Bologna e il Centro Interculturale Zonarelli.

In questa serata siamo “volati" in #Eritrea alla scoperta dei legami tra Bologna e Asmara.  Alla serata ho avuto il piacere di dialogare e confrontarmi con le tante testimonianze della comunità del Paese del Corno d'Africa, che vive e colora Bologna con le vivaci e appassionate storie della diaspora.
Insieme a Stefano Manservisi, Ariam Tekle, Mauro Moruzzi e Afewerki Ghebremichael, moderati da Fabrizio Talotta, abbiamo ricostruito la parabola storica ed i rapporti fra Bologna e l'Eritrea e avanzato alcune proposte per migliorare e rendere sempre più coeso e costruttivo il rapporto tra la nostra città e le città eritree, per riuscire a intercettare e migliorare i bisogni della comunità sotto le due torri e rendere l'integrazione concreta e attuata.

Nei mie interventi ho ribadito un concetto a me caro e che ritengo centrale quando parliamo di integrazione. La formazione e la cultura.
In particolare ritengo che scuola la questione coloniale italiana non si studia.
A questo oblio della memoria ha seguito per molti anni un certo disinteresse per le vicende del Corno d’Africa. Eppure rimane nel tempo un “ponte umano” formato da storie personali, da famiglie miste, dalla lingua, dall’architettura, dall’urbanistica.
Occuparsi della comunità eritrea a Bologna e delle radici che legano Bologna con Asmara può essere un’occasione preziosa di diplomazia dal basso per costruire nuovi rapporti di cooperazione tra le città di Bologna e Asmara.
 Se siete interessati e ve la siete persa, qui trovate la registrazione completa della serata:

https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta

 
 
500 piatti di ravioli alla mortadella sono stati serviti il 19 febbraio, dalle Cucine Popolari - Bologna Social Food
Con sfogline professioniste e sfogline d'eccezione abbiamo steso, condito e chiuso la sfoglia per tutta la mattina di giovedì 18 febbraio .
 
 
Con Irene Enriques, Alessandro Bergonzoni e Mattia Santori e tanti amici, ci siamo cimentati con la nobile arte della pasta fresca per sostenere i progetti di Roberto Morgantini.
 
 
 
 
Tutti guidati dalla genuina e coinvolgente energia di Alessandra Spisni.
 
 
La politica con le “mani in pasta” che mi piace è quella che si impegna, al fianco delle associazioni, per un pranzo di solidarietà per 500 persone domani alle Cucine Popolari.
 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

A cena con Marco – “Dalla Romagna con furore”

11 Maggio 2016

di Michele Rossi

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

La piattaforma UGO torna a Bologna

 

Le #piattaformedigitali stanno diventando sempre di più un’infrastruttura importante del nostro tessuto economico e sociale.
 
La pandemia sanitaria in corso ha “accelerato” considerevolmente questa dinamica di #transizionedigitale che era già presente in Italia ed in altri Paesi.
 
Ci sono tante nuove opportunità da cogliere, ma anche rischi dei quali bisogna essere consapevoli.
 
 
Soprattutto quando il servizio è rivolto ad un’utenza fragile, la qualità e la sicurezza del servizio per gli assistiti, il salario minimo equo e dignitoso per i lavoratori digitali, la formazione degli operatori, l’accessibilità e la #coprogettazione del servizio sono tutti elementi importanti per l’amministrazione comunale di Bologna, in una logica collaborativa e non meramente competitiva.
 
Le modalità di erogazione del servizio di accompagnamento anziani e disabili da parte di piattaforme come UGO interrogano il mondo del terzo settore ed il volontariato.
 
Per quanto riguarda il ruolo delle città, rinnovo la richiesta che avevo fatto informalmente qualche tempo fa alle responsabili della piattaforma Ugo, con le quali peraltro ho avuto un primo confronto utile e collaborativo: siete disponibili a firmare la #CartadiBologna sui lavoratori digitali nel contesto urbano?
 
 
Per un approfondimento rinvio all’articolo pubblicato oggi su Avvenire, scritto da Chiara Pazzaglia, con un mio contributo insieme ad interventi di Stefano Zamagni, Francesco Pegreffi e Michela Conti.
 
 
 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

La piattaforma UGO torna a Bologna

 

Le #piattaformedigitali stanno diventando sempre di più un’infrastruttura importante del nostro tessuto economico e sociale.
 
La pandemia sanitaria in corso ha “accelerato” considerevolmente questa dinamica di #transizionedigitale che era già presente in Italia ed in altri Paesi.
 
Ci sono tante nuove opportunità da cogliere, ma anche rischi dei quali bisogna essere consapevoli.
 
 
Soprattutto quando il servizio è rivolto ad un’utenza fragile, la qualità e la sicurezza del servizio per gli assistiti, il salario minimo equo e dignitoso per i lavoratori digitali, la formazione degli operatori, l’accessibilità e la #coprogettazione del servizio sono tutti elementi importanti per l’amministrazione comunale di Bologna, in una logica collaborativa e non meramente competitiva.
 
Le modalità di erogazione del servizio di accompagnamento anziani e disabili da parte di piattaforme come UGO interrogano il mondo del terzo settore ed il volontariato.
 
Per quanto riguarda il ruolo delle città, rinnovo la richiesta che avevo fatto informalmente qualche tempo fa alle responsabili della piattaforma Ugo, con le quali peraltro ho avuto un primo confronto utile e collaborativo: siete disponibili a firmare la #CartadiBologna sui lavoratori digitali nel contesto urbano?
 
 
Per un approfondimento rinvio all’articolo pubblicato oggi su Avvenire, scritto da Chiara Pazzaglia, con un mio contributo insieme ad interventi di Stefano Zamagni, Francesco Pegreffi e Michela Conti.
 
 
 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

La Staffetta Pink della Fondazione Umberto Veronesi

C’è una corsa che in questi giorni di ottobre sta attraversando tutta l’Italia. 

Un maratona di 2.100 km con la staffetta di 14 team che attraversano 14 città per unire simbolicamente tutta l’Italia dentro un unico messaggio:

NIENTE FERMA IL ROSA... NIENTE FERMA LE DONNE!

E’ la STAFFETTA PINK della Fondazione Umberto Veronesi.

Il Comune di Bologna sostiene l’iniziativa  Pinkisgood della Fondazione Veronesi per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica sui tumori femminili.

Questa maglietta rosa è quella indossata dalle Pink Ambassador.

Chiunque la indossi, sta portando avanti questo messaggio: 

“Niente ferma il rosa. Niente ferma le donne”.

Corriamo insieme uomini e donne nella lotta contro il cancro.

Sosteniamo tutte le donne che stanno attraversando il deserto della malattia oncologica.

Non siete da sole. Noi corriamo al vostro fianco.

Sosteniamo la ricerca, sosteniamo la vita.

#pinkisgood #staffettapink

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta

 
 
500 piatti di ravioli alla mortadella sono stati serviti il 19 febbraio, dalle Cucine Popolari - Bologna Social Food
Con sfogline professioniste e sfogline d'eccezione abbiamo steso, condito e chiuso la sfoglia per tutta la mattina di giovedì 18 febbraio .
 
 
Con Irene Enriques, Alessandro Bergonzoni e Mattia Santori e tanti amici, ci siamo cimentati con la nobile arte della pasta fresca per sostenere i progetti di Roberto Morgantini.
 
 
 
 
Tutti guidati dalla genuina e coinvolgente energia di Alessandra Spisni.
 
 
La politica con le “mani in pasta” che mi piace è quella che si impegna, al fianco delle associazioni, per un pranzo di solidarietà per 500 persone domani alle Cucine Popolari.
 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

La piattaforma UGO torna a Bologna

 

Le #piattaformedigitali stanno diventando sempre di più un’infrastruttura importante del nostro tessuto economico e sociale.
 
La pandemia sanitaria in corso ha “accelerato” considerevolmente questa dinamica di #transizionedigitale che era già presente in Italia ed in altri Paesi.
 
Ci sono tante nuove opportunità da cogliere, ma anche rischi dei quali bisogna essere consapevoli.
 
 
Soprattutto quando il servizio è rivolto ad un’utenza fragile, la qualità e la sicurezza del servizio per gli assistiti, il salario minimo equo e dignitoso per i lavoratori digitali, la formazione degli operatori, l’accessibilità e la #coprogettazione del servizio sono tutti elementi importanti per l’amministrazione comunale di Bologna, in una logica collaborativa e non meramente competitiva.
 
Le modalità di erogazione del servizio di accompagnamento anziani e disabili da parte di piattaforme come UGO interrogano il mondo del terzo settore ed il volontariato.
 
Per quanto riguarda il ruolo delle città, rinnovo la richiesta che avevo fatto informalmente qualche tempo fa alle responsabili della piattaforma Ugo, con le quali peraltro ho avuto un primo confronto utile e collaborativo: siete disponibili a firmare la #CartadiBologna sui lavoratori digitali nel contesto urbano?
 
 
Per un approfondimento rinvio all’articolo pubblicato oggi su Avvenire, scritto da Chiara Pazzaglia, con un mio contributo insieme ad interventi di Stefano Zamagni, Francesco Pegreffi e Michela Conti.
 
 
 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri

Edizione speciale quella di Globologna negli USA. Ospiti speciali come la console generale USA, Ragini Gupta, Alec Ross, visiting professor della BBS ed uno dei pensatori più illuminati sui temi dell’innovazione, Julie Wade dell’International Women’s Forum e Virginia Crowley della BEES Comunication.

E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese. 

Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).

Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.

Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :

https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE

 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

A cena con Marco – “Erasmus: siamo stati tutti studenti”

9 Maggio 2016

di Michele Rossi

Progetto Rampe nella Zona T

Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.

La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.

Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.

Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.

Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.

Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.

Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:

https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/20_dicembre_09/bologna-negozi-locali-accessibili-tutti-parte-progetto-rampe-t-4ce33332-3a16-11eb-ac1b-7e643bb76344.shtml?fbclid=IwAR2BEAgxnCUGGuzkDqR1kXall3smwLkIBA33qNODkbQPcta7PAxQImt0xGA

 

 

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Tecnopolo di Bologna

La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.

Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing

Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.

Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.

I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.

 

 

 

 

(altro…)

4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Antonio Parenti!

Nella mattinata del 12 giugno, abbiamo ricevuto insieme al Sindaco di Bologna,Virginio Merola e all'assessore Matteo Lepore, la visita ufficiale del nuovo Capo Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Antonio Parenti.

Nel corso del colloquio, si è discusso di come avvicinare l'Europa nelle sue varie articolazioni ai cittadini e metterli al corrente di tutte le iniziative a supporto e nell’interesse degli italiani e degli europei, con particolare riferimento a tutte le nuove misure messe in campo dalle istituzioni europee per fronteggiare l’emergenza #Covid19.

Buon lavoro ad Antonio Parenti ed a tutti noi

16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta

 
 
500 piatti di ravioli alla mortadella sono stati serviti il 19 febbraio, dalle Cucine Popolari - Bologna Social Food
Con sfogline professioniste e sfogline d'eccezione abbiamo steso, condito e chiuso la sfoglia per tutta la mattina di giovedì 18 febbraio .
 
 
Con Irene Enriques, Alessandro Bergonzoni e Mattia Santori e tanti amici, ci siamo cimentati con la nobile arte della pasta fresca per sostenere i progetti di Roberto Morgantini.
 
 
 
 
Tutti guidati dalla genuina e coinvolgente energia di Alessandra Spisni.
 
 
La politica con le “mani in pasta” che mi piace è quella che si impegna, al fianco delle associazioni, per un pranzo di solidarietà per 500 persone domani alle Cucine Popolari.
 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Etica e digitale: il ruolo delle città

Qualche giorno fa, su invito della “Bottega delle idee”, ho partecipato ad un dialogo con il prof. Luciano Floridi, docente dell’Università di Oxford e prossimamente docente della nostra Università “Alma Mater”, e l’Europarlamentare Irene Tinagli che si è occupata, sia dal punto di vista professionale che politico, dei temi dell’economia digitale e del lavoro. É stata l’occasione per me di raccontare la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” (meglio nota come la Carta dei rider), il tavolo SmartBo per un uso corretto (e non distorto) del lavoro agile, la piattaforma di retraining dei lavoratori recentemente avviata in collaborazione con Confindustria che riguarderà nell’area metropolitana di Bologna, 54.000 lavoratori in 3 anni (tra cui le persone fragili di Insieme per il lavoro) ed il progetto di classe digitale che stiamo portando avanti con l’istituto Aldini Valeriani, Eon Reality e la Fondazione Corazza. Sono tutti progetti-pilota, unici in Italia ed Europa, che fanno di Bologna un’avanguardia nella promozione della cultura del lavoro digitale. Qualcuno può pensare che siano questioni di nicchia. Non è così. Come ha ricordato efficacemente il Prof. Floridi durante il nostro incontro, il “digitale non è la ciliegina della torta. E’ la torta”. La pandemia ha accelerato un processo di transizione digitale che era già in atto da diversi anni: le misure di distanziamento fisico per allentare il rischio di contagio da COVID-19 hanno avuto una poderosa accelerazione a processi che erano già in corso. Indietro non si torna. Bisogna esserne consapevoli dei rischi e delle opportunità. Dal dibattito emerso vorrei riportare questo invito alla politica che mi sembra molto utile anche in vista delle prossime elezioni amministrative. La politica deve scegliere se essere guardiana di confini o essere esploratrice di nuovi spazi. Vale tanto al livello nazionale per l’azione del nuovo Governo Draghi, quanto al livello locale, per il futuro della nostra Città e della nostra area metropolitana. L’accesso alle competenze digitali è la sfida sul terreno dell’uguaglianza. Per garantire pari opportunità a tutti è necessario un forte investimento nella formazione digitale delle persone, con particolare riguardo alle persone più anziane. La governance dei dati è la sfida sul terreno della democrazia. Il potere dipenderà sempre meno dalla detenzione dei mezzi di produzione e sempre più dal controllo dei mezzi di computazione dei dati. Il mutualismo nelle piattaforme digitali è la sfida sul terreno dell’economia, se non vogliamo che gli algoritmi abbiano solo una funzione estrattiva di valore e dati, senza creare un vero legame con il territorio e la comunità civica. In breve: il digitale non cambia solo la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, ma impone un cambio del paradigma culturale nell’organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa. Questo deve valere non solo per il privato, ma anche per la pubblica amministrazione. Ed anche per la politica. Bologna è la sede della più antica università del mondo. Con la nascita del Big Data Technopole, Bologna sarà tra le prime 5 città al mondo per attività di super-computing, snodo nevralgico della nuova Data Valley. (altro…)

14 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

In memoria di Renzo Imbeni

16 anni fa veniva a mancare Renzo Imbeni.

Renzo Imbeni rimane per me una straordinaria figura politica di riferimento: una persona autentica, capace di stare tra le gente, con lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni ed all'orizzonte europeo.

 
In un tempo in cui ci si professa europeisti senza cogliere il senso profondo dell’essere europei, in cui ci si dichiara favorevoli ai processi di partecipazione senza avere la reale disponibilità ad ascoltare i cittadini, in cui a parole si è a favore dei giovani senza mai avere la generosità di formare giovani generazioni capaci di essere padroni dei loro destini, Renzo Imbeni rappresenta una bussola per orientarsi verso il bene comune.
 
Con la “Fondazione Imbeni” da anni portiamo avanti il ricordo di Renzo Imbeni, attraverso lo studio dei suoi discorsi per la loro straordinaria attualità, per la capacità di ispirare chi vuole impegnarsi autenticamente in politica e per l’idea di interpretare le istituzioni come patrimonio comune di diversi punti di vista.
 
Per questo Renzo Imbeni è stato un Sindaco che si è fatto voler bene da tutti i cittadini di Bologna ed apprezzare dai parlamentari europei di tutti gli Stati membri dell’Unione europea.

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Un anno di SmartBo

Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità? 

Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo

Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.

Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.

In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.

https://www.variazioni.info/2020/10/19/il-tavolo-smart-bo-compie-un-anno-di-attivit%C3%A0-e-promuove-il-lavoro-agile-tra-innovazione-e-sostenibilit%C3%A0/?fbclid=IwAR3Aao-qQmeMh4A6ZcRSiBdgyEWbsLwroMAJ-LUgpBBkh0WT2sG4zVrSvYg

 

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Tecnopolo di Bologna

La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.

Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing

Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.

Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.

I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.

 

 

 

 

(altro…)

4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Diario della Festa

Cosa rimarrà di questa Festa dell'Unità 2012? Prima che tutto venga rimesso negli scatoloni ad impolverare in soffitta insieme alle notizie dei giornali del giorno prima, credo che sia utile fare un ragionamento a commento di quello che abbiamo visto e vissuto in oltre 26 intensi giorni. Partiamo da qualche numero. I profeti dell'anti-politica ci avevano avvertiti con le loro profezie: 'Vedrete che quest'anno non verrà nessuno.. I partiti tradizionali sono morti.. Siamo nell'era della democrazia diretta che elimina tutti i corpi intermedi..' 'A un Dio senza fiato, non credere mai' diceva Fabrizio De Andrè. Con oltre 120 mila presenze, la Festa ha registrato un aumento della partecipazione. Ma ci sono due dati da non sottovalutare: il primo è che, a causa della crisi, le persone hanno dovuto fare i conti con le proprie tasche e questo spiega il calo degli introiti totali a fronte dell'aumento delle presenze; la seconda, è che la gente quest'anno alla Festa non c'è venuta solo una volta. C'è tornata più e più volte. Perché c'era tanto da ascoltare (oltre 160 dibattiti), da vedere (spettacoli, balletti e tanti eventi culturali), da gustare (tra ristoranti tradizionali e cucine etniche di tutto il mondo). La seconda profezia era: 'Se farete troppe innovazioni, non farete altro che disorientare la nostra gente'. Non mi pare. Siamo quello che facciamo. L'avevamo detto prima (https://www.marcolombardo.eu/la-sfiducia-nei-partiti-e-la-nuova-festa/), l'abbiamo fatto poi (Il PD che cambia). Giudicheranno gli elettori. Certo, rimane da chiedersi però sulla base di cosa potranno giudicarci i cittadini. Se sulla base di quello che hanno visto o sulla base di quello che hanno letto. Ognuno fa il suo mestiere; è giusto che sia così. Per questo, solo per dovere di cronaca, credo sia opportuno (ri-)mettere qualche puntino sulle i. Per alcuni è stata la 'festa della polemica sui volontari a pagamento'. Per me, è stata la Festa della generosità dei volontari che hanno saputo mescolarsi ed aprirsi (gratuitamente) alle associazioni. Per alcuni è stata la 'festa della querelle sul web e del linguaggio aggressivo sulla Rete'. Per me è stata la Festa che ha acceso il circolo online (Inaugurazione del Circolo online), ha fatto proposte sull'Agenda digitale, ha innovato attraverso la politica 2.0. Per alcuni è stata la solita 'sagra locale del panino con la salsiccia'. Per me è stata la Festa più internazionale di sempre, con il weekend delle delegazioni europee per costruire (dal basso) gli Stati Uniti d'Europa (Costruiamo un'altra Europa), i dibattiti sulla crisi dell'Europa attuale, la visita di Schulz, in respiro ideale ampio che è andato dal Tibet all'Africa. Per alcuni è stata la 'festa delle primarie tra Renzi e Bersani'. Per me, è stata la Festa delle Primarie tematiche. Per alcuni è stata la 'festa degli sprechi e del consumo'. Per me, è stata la Festa del risparmio energetico, dello spreco zero all'Osteria del sindaco e del last minute market. Per alcuni è stata la 'festa della contestazione con il lancio del riso alla Bindi'. Per me, se anche alle associazioni LGBT non fosse mancato un pò più di coraggio, sarebbe potuta essere la Festa in cui si chiedeva finalmente ai cittadini come la pensano davvero sui diritti delle unioni civili e sui matrimoni gay. Per alcuni è stata la 'festa senza nemmeno i fuochi'. Per me è stata la Festa dove il costo dei fuochi non è andato in fumo, ma servirà per la ricostruzione del terremoto. Per alcuni è stata la 'festa dei troppi big a fare passerella'. Per me è stata la Festa di Maurizio che ha raccolto il caloroso affetto di tutti i cittadini che hanno gremito la Sala Dibattiti Centrale nella serata in suo onore. E di Fabio che ci ha lasciato prima che si spegnessero le ultime luci e si chiudesse il sipario.. Insomma, si può dire e scrivere di tutto. Ma non si può dire che non sia stata una 'Festa utile', aperta al confronto e partecipata che ha saputo coniugare il rinnovamento con il suo cuore antico. Un cuore di generosità per un sogno collettivo di solidarietà e giustizia sociale al quale dovremmo dire tutti 'grazie'. (Guarda il video I volontari della Festa) Ma si sa che oggi la buona notizia non può fare notizia.. All'anno prossimo!  

18 Settembre 2012

di Marco Lombardo

And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.

L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport  Accessibility Award 2020.

 

L’anno scorso era arrivato secondo.

 

Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.

Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.

Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:

https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca

 
Chi conosce la mia storia sa l’emozione e lo spirito con il quale ho partecipato all’iniziativa di Ail Bologna del 16 giugno. 
 
 
 
Conferenza stampa di lancio dell’iniziativa “Con Sinisa per la ricerca”: una campagna a sostegno dei giovani ricercatori dell’Istituto Seràgnoli, in occasione del 21 giugno, la giornata nazionale contro leucemie, mielomi e linfomi. 

 
 
 
Testimonial d’eccezione: Siniša Mihajlović. 
 
E’ bene ricordare che anche durante il lockdown, la ricerca contro le malattie onco-ematologiche e la cura delle persone non si sono fermate. 
Per questo è importante che non si fermi neanche la solidarietà ed il sostegno a chi, come AIL Bologna, si batte da sempre al fianco dei pazienti.
 
Con la conferenza stampa di oggi, prende avvio una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di “Idea Ginger” per adottare 4 giovani ricercatori di AIL.
 
 
Ognuno può fare la sua parte per una partita che si vince tutti Insieme col gioco di squadra!
 
Un grande ringraziamento al Presidente Tura, al Direttore Cavo, al prof. Zinzani e tutti i professori, ricercatori, infermieri dell’Istituto di Ematologia Seragnoli ed i volontari di Ail. 
 
Un ringraziamento al Bologna Fc 1909 ed una menzione speciale al Mister Sinisa Mihajlović: siamo chiamati tutti a scendere in campo per sostenere la medicina, la cura e la ricerca scientifica.
 
L’augurio è che la sua storia umana e sportiva possa essere un messaggio di forza e di speranza per chi sta attraversando il deserto della malattia.
 
#WeAreOne ️
#ConSinisaperlaRicerca

17 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Il paradosso dell’Unione europea ai tempi del Covid19

Quelli che stiamo vivendo sono momenti fuori dall’ordinarietà. Per tutti. Per i cittadini. Per gli Stati. Per l’Unione europea.
 
L’Unione europea sta attraversando un paradosso politico: più si avvicina ai bisogni degli Stati, più si allontana dai cuori dei cittadini. 
 
 
 
É’ un fatto che le istituzioni europee abbiano messo più risorse a disposizioni degli stati membri negli ultimi due mesi, di quante non ne abbiamo stanziato negli ultimi dieci anni.
 
 
Un programma poderoso che ha mobilitato 2.500 miliardi di euro. Basti citare il programma da 750 miliardi di euro della BCE per immettere liquidità nel sistema economico e finanziario, il programma SURE che per la prima volta nella storia dell’UE ha stanziato 100 miliardi di euro per la tutela occupazionale, il Mes di cui si è parlato tanto (forse troppo, spesso a sproposito), per arrivare al piano Next Generation EU ed al Recovery fund approvati nei giorni scorsi.
 
Senza contare la sospensione della disciplina degli aiuti di Stato e dei vincoli di spesa pubblica stabiliti dal Patto di stabilità.
 
Una libertà di azione ed una mole di risorse mai visti prima.
 
Ció nonostante, il sentimento di fiducia dei cittadini europei nei confronti delle istituzioni UE registri, secondo gli indici dell’Eurobarometro, i minimi storici. 
 
Perché? Come mai? 
 
A mio avviso i motivi principali sono tre. 
 
Il primo: se agli annunci non seguono i fatti, tutte queste risorse suonano come fantamiliardi che valgono più o meno come i soldi del Monopoli.
Non dimentichiamoci che sotto la brace dell’emergenza sanitaria covano forti le tensioni dell’emergenza sociale che rischiano di sfociare in un autunno caldo, se non ci sarà la ripresa economica o se verranno meno gli strumenti a sostegno del reddito ed a tutela del lavoro.
 
Il secondo: il timing dei negoziati.
Se nella fase più acuta della pandemia dove il livello di tensione è più alto, si parte con un negoziato in salita con gli Stati membri arroccati a difesa dell’interesse nazionale e l’Unione europea che non riesce celermente ad attivare azioni di solidarietà tra gli Stati membri ed i cittadini europei, finisce poi che il ricordo dei cittadini si cristallizza nello stallo iniziale.
Non rimane nella mente il ricordo positivo dell’accordo finale raggiunto che serve a tutelare l’interesse generale dell’UE. Il timing del negoziato in questi casi vale quanto, se non più, del risultato finale. 
 
Il terzo: la mancanza di leadership politica. Solo una leadership politica forte e conosciuta in tutta Europa può ristabilire la verità storica sulle decisioni prese e sulle modalità con le quali l’accordo è stato raggiunto.
 
Com’è noto, l’attenzione dei cittadini si concentra sui governi nazionali e non si accende per i dibattiti delle istituzioni europee.
Purtroppo la pandemia del coronavirus è stata in questo senso un’occasione persa per colmane il deficit di consenso popolare: manca una leadership politica forte e popolare al livello europeo.
 
 
Per sopperire a questa situazione è importante che le istituzioni europee si concentrino molto a comunicare bene come utilizzare le singole misure adottate e come coglierne pienamente i benefici, piuttosto che aggiungere ulteriori tasselli del puzzle. 
 
Per il prossimo futuro è importante che gli Stati non vengano lasciati soli, nell’utilizzo degli strumenti messi in campo dall’UE. Per non minare l’efficacia dell’azione europea e per non acuire le diseguaglianze tra i vari Stati membri. 
 
A titolo di esempio, prendiamo il Recovery fund. “Recovery” può significare due cose distinte: rimborso o riconversione. Utilizzo delle risorse a titolo di indennizzo a pioggia del danno da covid19 oppure investimenti mirati per la ripresa economica.
 
Detto in altri termini: può essere un modo per lo Stato di intervenire nell’economia attraverso una miriade di azioni che di fatto, se non ci fosse la pandemia, sarebbero degli aiuto di stato oppure può essere la base di un’iniezione di misure strategiche per rilanciare la politica industriale nel senso della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
 
Un vero e proprio turning point per l’economia europea.
 
Su tutto questo pesa l’ombra lanciata della sentenza della corte costituzionale tedesca come ipoteca sulle future decisioni della BCE: proprio mentre sta per partire il semestre tedesco di guida della presidenza europea.
 
Sono decisamente tempi straordinari per l’Unione europea. La partita è aperta.
 
E sarà decisiva per il rebound. Speriamo del consenso e non del contagio.

 

 

 

3 Giugno 2020

di Marco Lombardo

GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri

Edizione speciale quella di Globologna negli USA. Ospiti speciali come la console generale USA, Ragini Gupta, Alec Ross, visiting professor della BBS ed uno dei pensatori più illuminati sui temi dell’innovazione, Julie Wade dell’International Women’s Forum e Virginia Crowley della BEES Comunication.

E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese. 

Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).

Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.

Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :

https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE

 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri

Edizione speciale quella di Globologna negli USA. Ospiti speciali come la console generale USA, Ragini Gupta, Alec Ross, visiting professor della BBS ed uno dei pensatori più illuminati sui temi dell’innovazione, Julie Wade dell’International Women’s Forum e Virginia Crowley della BEES Comunication.

E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese. 

Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).

Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.

Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :

https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE

 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Caporalato digitale: il Comune di Bologna non abbassa la guardia.

La pandemia ha accelerato la digitalizzazione del lavoro. Quali sono le nuove sfide per ripensarlo ed evitare le nuove forme di sfruttamento?

Per il terzo anno consecutivo la Città di Bologna ha avuto il privilegio di ospitare Nobìlita, il Festival della Cultura del lavoro. Quella di quest’anno è stata forse l’edizione più bella, perché più sfidante, considerando i tempi straordinari che stiamo vivendo. La pandemia è stata, ed è tutt’ora, un grande banco di prova per la tenuta del nostro sistema sanitario, del nostro welfare, del nostro tessuto produttivo e sociale.

Abbiamo (ri)scoperto che tra i settori strategici del nostro Paese ci sono comparti bistrattati come la logistica, la sanità pubblica, la ricerca, la filiera agroalimentare. Abbiamo scoperto che senza le priorità di una politica industriale, le decisioni strategiche sono racchiuse nel sistema napoleonico fatto di DPCM, codici Ateco e autorizzazioni della Prefettura. Abbiamo scoperto, durante la fase più acuta della pandemia, che i rider nell’economia reale sono più necessari degli startupper.

La vulnerabilità del sistema messa a nudo dalla pandemia è una grande occasione di cambiamento e di trasformazione. Come spesso succede nel nostro Paese, abbiamo bisogno di arrivare vicini al baratro per avere un sussulto d’orgoglio. Abbiamo vissuto negli ultimi mesi un’accelerazione del processo di digitalizzazione del nostro sistema pubblico e privato che non avevamo avuto la forza di portare avanti nel corso degli anni. Oltre la dittatura dell’emergenza, bisogna ora trovare il coraggio di operare trasformazioni profonde, a partire dai contesti urbani, se non vogliamo correre il rischio di vivere sospesi sul filo, tra la paura di nuovi lockdown e la volatilità della memoria, rispetto a quanto successo nel lockdown appena trascorso.

Nessuno poteva dire di essere realmente preparato davanti a un evento inedito della storia come una pandemia. Sarebbe tuttavia imperdonabile farsi ritrovare nuovamente impreparati davanti ad una seconda ondata di contagi.

Il nuovo legame tra lavoro e territori

Pensiamo a quanto successo nel mondo del lavoro. Partiamo dal riconoscere che il rapporto di lavoro non è solo un fatto privato. Il lavoro è relazione.

Se il lavoro è relazione tra le persone, l’impresa e il luogo di lavoro, nell’era del COVID-19 per essere attrattivi come città non basta più offrire posti di lavoro. Il lavoro è ovunque. Aver paura del South Working significa aver paura di guardarsi allo specchio e riconoscere le diseguaglianze territoriali generate dalla migrazione interna tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Se il lavoro è ovunque, bisogna costruire un senso nuovo di comunità, un nuovo legame tra lavoro e territorio, con un’idea di benessere personale e collettiva.

È attorno all’idea di work-life balance che si costruisce una nuova attrattività di un contesto urbano. Dove un sistema d’istruzione di qualità per i propri figli vale più di un aumento in busta paga. Dove il tempo risparmiato nella mobilità tra casa e luogo di lavoro si può investire nella qualità del proprio tempo libero.  

Per difendere la dignità del lavoro bisogna avere il coraggio di dire dei sì e dei no. In politica è sempre facile dire dei sì; molto più difficile avere il coraggio di dire dei no. Eppure, se non si ha la forza di dire no al lavoro irregolare, precario, povero, insicuro, si crea un esercito di lavoratori fragili che abbassa le condizioni di lavoro per tutti. Se non si dice no al massimo ribasso negli appalti, non si può evitare che il costo del lavoro sia la base della competizione.

Questo è dirigismo? Interventismo? Statalismo? Non credo. È l’utilizzo dell’intervento pubblico per colpire i fallimenti del mercato, orientando la produzione verso la filiera del valore e creando un legame tra impreselavoro e territorio. È un modo per rispettare le regole della leale concorrenza tra le imprese, promuovendo la competizione fatta sulla qualità dei servizi e dei prodotti, l’innovazione nei processi e nei prodotti.

Onesti, non furbi: la lotta al caporalato digitale

Promuovere la cultura del lavoro digitale è la battaglia strategica del nostro Paese, attorno alla quale occorre stringere un’alleanza tra imprese, lavoratori, giornalisti e istituzioni. In fondo, la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano (meglio nota come Carta dei rider o Carta di Bologna) firmata nel 2018 aveva questa ambizione.

La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza”. Con queste parole dal palco di Nobìlita ho stigmatizzato la lettera con cui Assodelivery ha salutato il “traguardo storico” del nuovo contratto ad hoc firmato con UGL. Costruire un cartello tra le piattaforme digitali, scegliersi un sindacato di comodo e fare un finto contratto collettivo nazionale: cosa c’è di innovativo in tutto questo? Era una delle pratiche più diffuse del Novecento. Rimane una delle pratiche più abusate per non rispettare le leggi o i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Può invece essere l’occasione per aprire una seria riflessione su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese. Quella che scambia il lavoro da remoto con il lavoro agile. Quella che scambia l’e-learning con la didattica a distanza. Quella che elogia la (finta) autonomia per coprire la fuga dalla subordinazione, e che nasconde il ritorno al cottimo con il sistema di ranking e gli indici di valutazioni delle performance.

La storia della lotta al caporalato digitale è l’occasione per riflettere sul valore dell’etica nell’economia e nel mondo del lavoro. Non avevamo certo bisogno della conclusione delle indagini della Procura di Milano per riconoscere in alcune fasce di gig worker un “sistema per disperati”, un sottoproletariato digitale dove lavoratori e “collaboratori” vengono pagati 3 euro a consegna, “derubati” delle mance ricevute dai clienti e sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, sotto il ricatto di un reddito da lavoro o di un permesso di soggiorno. Costruire argini contro queste derive significa proteggere nei nostri contesti urbani la filiera del valore generata dalle nostre aziende.

Siamo tutti in attesa di trovare un vaccino contro il COVID-19. Ma non dimentichiamoci che la cultura, la conoscenza, il pensiero critico sono il vaccino più potente che abbiamo contro l’arroganza, l’ignoranza e la protervia di una certa retorica sulla (falsa) innovazione. Educhiamo le persone ad essere oneste, non furbe. Questa sì che sarebbe una vera innovazione sociale per il nostro Paese.

È stato un vero privilegio accompagnare gli amici di Nobìlita in questa avventura per raccontare le trasformazioni nel mondo del lavoro. L’auspicio è di ritrovarsi come comunità anche l’anno prossimo. Senza mascherine e senza innovazioni mascherate.

Articolo pubblicato sulla Rivista SenzaFiltro:

https://www.informazionesenzafiltro.it/caporalato-digitale-il-comune-di-bologna-non-abbassa-la-guardia/

 

 

 

 

 

20 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Stop Donald!

Quando non puoi più vincere e sei incapace di ammettere la sconfitta, la brama di potere ti porta a sfregiare la democrazia e delegittimare il Congresso.

Nel breve termine, temo che le parole incendiarie di Trump e le immagini inquietanti che abbiamo visto oggi possano essere l’antipasto di quello che potrebbe succedere di nuovo al prossimo appuntamento, il giorno del giuramento del nuovo Presidente.

Per evitare ciò è arrivato il momento di attivare ORA il 25 emendamento (rimozione immediata per incapacità) sul Presidente uscente, in attesa che si concluda il passaggio di consegne al nuovo Presidente eletto.

Nel lungo termine, mi auguro che quello che è successo oggi serva a capire la gravità dell’eredità che il trumpismo ci lascia per i prossimi anni e di quanto per i democratici ed i repubblicani ci sia da lavorare DOMANI, contro il radicalismo ed il fanatismo, per (ri)costruire un senso di comunità nel popolo americano.

6 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

CIG e prospettive del mondo del lavoro

 Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.

I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.

Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.

Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.

Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.

E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.

E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.

Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca

 
Chi conosce la mia storia sa l’emozione e lo spirito con il quale ho partecipato all’iniziativa di Ail Bologna del 16 giugno. 
 
 
 
Conferenza stampa di lancio dell’iniziativa “Con Sinisa per la ricerca”: una campagna a sostegno dei giovani ricercatori dell’Istituto Seràgnoli, in occasione del 21 giugno, la giornata nazionale contro leucemie, mielomi e linfomi. 

 
 
 
Testimonial d’eccezione: Siniša Mihajlović. 
 
E’ bene ricordare che anche durante il lockdown, la ricerca contro le malattie onco-ematologiche e la cura delle persone non si sono fermate. 
Per questo è importante che non si fermi neanche la solidarietà ed il sostegno a chi, come AIL Bologna, si batte da sempre al fianco dei pazienti.
 
Con la conferenza stampa di oggi, prende avvio una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di “Idea Ginger” per adottare 4 giovani ricercatori di AIL.
 
 
Ognuno può fare la sua parte per una partita che si vince tutti Insieme col gioco di squadra!
 
Un grande ringraziamento al Presidente Tura, al Direttore Cavo, al prof. Zinzani e tutti i professori, ricercatori, infermieri dell’Istituto di Ematologia Seragnoli ed i volontari di Ail. 
 
Un ringraziamento al Bologna Fc 1909 ed una menzione speciale al Mister Sinisa Mihajlović: siamo chiamati tutti a scendere in campo per sostenere la medicina, la cura e la ricerca scientifica.
 
L’augurio è che la sua storia umana e sportiva possa essere un messaggio di forza e di speranza per chi sta attraversando il deserto della malattia.
 
#WeAreOne ️
#ConSinisaperlaRicerca

17 Giugno 2020

di Marco Lombardo

CAR@ EUROP@ – Rio de Janeiro, 13 gennaio 2012

Rio de Janeiro,13 Gennaio 2012

 Car@ Europ@, [caption id="attachment_137" align="alignleft" width="150" caption="'Dentro una stella' Copyright Paolo SavelliCar@ Europ@,"][/caption] qui dicono che questa sarà l'estate più piovosa degli ultimi vent'anni. Ciò prova che la terra è piatta più a causa dei cambiamenti climatici che non della globalizzazione economica. Se una parte del mondo sprofonda nella recessione, un'altra corre sulla via della crescita. Forse non esiste miglior luogo al mondo che il Brasile per testare la teoria di Moisi sullo "scontro delle emozioni". Non molti anni fa gli economisti parlavano di "economia della felicità" per descrivere beffardamemente lo stato di sottosviluppo delle economie emergenti. Oggi avrebbero molto meno da ridere... Ma c'è una cosa che rende il caso brasiliano ancora più interessante. In un clima di ossessione per la crescita e il progresso, il Brasile da anni ha deciso di affrontare la sua cicatrice più grande: la lotta contro le povertà. Non le nasconde come da noi, dove l'indigenza cresce ma viene celata come fosse una vergogna, mentre la classe media viene inghiottita nella nuova povertà. Né le ostenta come affresco folkloristico ed autoconsolatorio, buono per le briciole dei turisti. Le sfida. Per questo oggi il Brasile è forse il più grande laboratorio al mondo di giustizia sociale. Qui la crescita non si misura solo sul PIL ma sul numero di favelas pacificadas, sull'alfabetizzazione dei ninos de rua e sul benessere della nuova classe media. Nella progettualità del nuovo Ben-Essere brasiliano si coglie la musicalità di un gigante in movimento che persegue la sua politica del sorriso. Quasi naif e manicheo da non credere che sia vero... Certo, è più facile pensare che il futuro possa essere più interessante del passato quando si hanno 120 milioni di giovani su 192 milioni di popolazione totale. E certo, rimane ancora molto da fare prima dei Mondiali del 2014 e delle Olimpiadi del 2016, in cui i brasiliani cercheranno di far vedere agli occhi del mondo che può esistere un progresso materiale non ossessionato dal tempo, ma capace di muoversi al ritmo della fantasia carioca. Car@ Europ@, per il 2012 ti auguro di (ri)trovare la musica della tua utopia nelle radici della tua storia fondativa e di guardare al futuro con il sorriso. Certo, non basterà l'audacia della speranza per risollevarti: ti occorre la fiducia nel tup progetto di essere un nuovo e unico soggetto internazionale, capace di trasformare il mondo circostante ed essere contaminato dal positivismo che anima l'altra parte del cielo. Quello che in Occidente rischia di diventare volontaristica esibizione di speranza, in altre parti del mondo è ferma fiducia in sé stessi e nella capacità di creare progresso. E' come se Ti trovassi davanti ad un bivio rappresentato da due emozioni alternative: la rassegnazione e la speranza. Se sceglieremo la prima, non ci resta che preservare le nostre tradizioni e i nostri valori, consegnando ad altri la fiaccola della civilità. Se sceglieremo la seconda, dovremo impegnarci a ricostruire la fiducia in noi stessi e nella nostra capacità di influenzare il progresso ed orientarlo verso diritti, libertà e uguaglianza. Se la seconda strada è l'avventura che ci attende, dobbiamo essere consapevoli degli ostacoli di cui è irta. Il vento nazionalista e l'euroscetticismo spirano sempre più forti nei tempi di crisi. Per questo, più che tra destra e sinistra, tra progressisti e conservatori, le nuove faglie politiche e ideologiche dell'occidente scorreranno lungo il crinale che separa la sovranazionalità dal nazionalismo. Lo spostamento dell'economia è la prova che chi confondeva la modernità con l'occidentalizzazione ha fallito. La storia non è ricominciata, semplicemente perché non è mai finita. E' solo cominciata una nuova storia. Spetta a Noi cittadini europei farti (ri)diventare protagonista... Marco

30 Maggio 2012

di Marco Lombardo

3 dicembre – Disability Day 2020

Il 3 Dicembre è la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità: non una giornata di celebrazione, ma un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della disabilità e per riflettere sullo stato di (non) attuazione dei principi della Convenzione ONU sulla #disabilità In questa intervista su BolognaToday provo a raccontare cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare per rimuovere le barriere (fisiche e non) che esistono nelle nostre città e che non consentono l’uguaglianza sostanziale dei cittadini. Aiutare le persone disabili non ad essere “normali”, ma ad essere se stesse. Questo è l’impegno che ciascuno di noi dovrebbe portare avanti: non solo il 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno. https://www.bolognatoday.it/cronaca/disability-day-2020-accessibilita-marco-lombardo.html

3 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

La sostenibilità si pratica e non si predica

Indici Opponibili - Agenzia Video Bologna exe

Tutti parlano di tutela ambientale, ma pochi sanno che una delle cause di emissione di CO2 è la gestione dei dati, considerando che un server produce ogni anno da 1 a 5 tonnellate di CO2 e che 3 e-mail generano la stessa CO2 prodotta percorrendo 1km in auto. Nel prossimo futuro, l'analisi predittiva dei mega-trend ci dice che ci sarà un grande sviluppo dell'economia legata ai Big Data; ciò significa che il servizio di hosting dei server diventerà sempre più importante ai fini della tutela ambientale e della lotta ai cambiamenti climatici.

Per questo è importante dare sempre il buon esempio. A partire dal servizio di hosting del mio sito che da oggi è totalmente "green" perché viene alimentato con energia solare e si avvale della tecnologia certificata del green data center. Una piccola ma significativa innovazione a km zero, visto che sia Executive Service Exe.it che Indici Opponibili sono due realtà imprenditoriali che operano nell'area metropolitana bolognese.

Fatti, non parole.    

24 Maggio 2016

di Francesco Malferrari

Europa: Nessuno ne esce da solo!

La sentenza della Corte costituzionale tedesca del 5 maggio 2020, rischia di creare nuove incertezze sulla politica economica e monetaria dell’Unione europea.

In estrema sintesi, la Corte costituzionale tedesca ha posto condizioni alla Bundesbank per ulteriori partecipazioni al QE, invitando il consiglio direttivo della BCE ad adottare una nuova decisione che dimostri come il QE sia conforme al principio di proporzionalita'.

É’ una storia lunga che va avanti dalla sentenza della Corte Costituzionale tedesca, del 30 giugno 2009, sulla compatibilità del Trattato di Lisbona con la Costituzione tedesca. Una nuova puntata di un braccio di ferro che va avanti ormai da anni, in cui la Corte costituzionale tedesca ha assunto il ruolo di freno d’emergenza sul processo di integrazione europea.

Bene ha fatto la Commissione europea e Paolo Gentiloni a ricordare che la BCE è un’istituzione indipendente e che la sua indipendenza deve essere alla base della politica monetaria europea.

Però il tema posto dai giudici tedeschi, per quanto discutibile nei tempi e nei modi, pone un tema ormai ineludibile.

La BCE non può risolvere tutto con la politica monetaria.

Nè l’Eurogruppo, nè il Consiglio europeo possono essere i luoghi della decisione politica sull’economia e la finanza degli Stati membri.

Ci vuole una politica comune europea sulla fiscalità, sull’economia, sull’occupazione, sul welfare, con un governo europeo democraticamente eletto dai cittadini europei.

La pandemia dovrebbe insegnarci che nessuno ne esce da solo. Vale per i Comuni, vale per le Regioni, vale per gli Stati.

12 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Etica e digitale: il ruolo delle città

Qualche giorno fa, su invito della “Bottega delle idee”, ho partecipato ad un dialogo con il prof. Luciano Floridi, docente dell’Università di Oxford e prossimamente docente della nostra Università “Alma Mater”, e l’Europarlamentare Irene Tinagli che si è occupata, sia dal punto di vista professionale che politico, dei temi dell’economia digitale e del lavoro. É stata l’occasione per me di raccontare la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” (meglio nota come la Carta dei rider), il tavolo SmartBo per un uso corretto (e non distorto) del lavoro agile, la piattaforma di retraining dei lavoratori recentemente avviata in collaborazione con Confindustria che riguarderà nell’area metropolitana di Bologna, 54.000 lavoratori in 3 anni (tra cui le persone fragili di Insieme per il lavoro) ed il progetto di classe digitale che stiamo portando avanti con l’istituto Aldini Valeriani, Eon Reality e la Fondazione Corazza. Sono tutti progetti-pilota, unici in Italia ed Europa, che fanno di Bologna un’avanguardia nella promozione della cultura del lavoro digitale. Qualcuno può pensare che siano questioni di nicchia. Non è così. Come ha ricordato efficacemente il Prof. Floridi durante il nostro incontro, il “digitale non è la ciliegina della torta. E’ la torta”. La pandemia ha accelerato un processo di transizione digitale che era già in atto da diversi anni: le misure di distanziamento fisico per allentare il rischio di contagio da COVID-19 hanno avuto una poderosa accelerazione a processi che erano già in corso. Indietro non si torna. Bisogna esserne consapevoli dei rischi e delle opportunità. Dal dibattito emerso vorrei riportare questo invito alla politica che mi sembra molto utile anche in vista delle prossime elezioni amministrative. La politica deve scegliere se essere guardiana di confini o essere esploratrice di nuovi spazi. Vale tanto al livello nazionale per l’azione del nuovo Governo Draghi, quanto al livello locale, per il futuro della nostra Città e della nostra area metropolitana. L’accesso alle competenze digitali è la sfida sul terreno dell’uguaglianza. Per garantire pari opportunità a tutti è necessario un forte investimento nella formazione digitale delle persone, con particolare riguardo alle persone più anziane. La governance dei dati è la sfida sul terreno della democrazia. Il potere dipenderà sempre meno dalla detenzione dei mezzi di produzione e sempre più dal controllo dei mezzi di computazione dei dati. Il mutualismo nelle piattaforme digitali è la sfida sul terreno dell’economia, se non vogliamo che gli algoritmi abbiano solo una funzione estrattiva di valore e dati, senza creare un vero legame con il territorio e la comunità civica. In breve: il digitale non cambia solo la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, ma impone un cambio del paradigma culturale nell’organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa. Questo deve valere non solo per il privato, ma anche per la pubblica amministrazione. Ed anche per la politica. Bologna è la sede della più antica università del mondo. Con la nascita del Big Data Technopole, Bologna sarà tra le prime 5 città al mondo per attività di super-computing, snodo nevralgico della nuova Data Valley. (altro…)

14 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Report di Sostenibilità 2019 Alfasigma: persone, passione e valori.

Persone, passione e valori. Tre elementi centrali dell’impegno di Alfasigma, azienda internazionale del settore farmaceutico, con la testa a Bologna ed i piedi in tutti i Paesi del mondo.

Nella giornata di lunedì 12 ottobre, insieme al Presidente di Alfasigma, Stefano Golinelli, all’amministratore delegato, Pier Vincenzo Colli, al Direttore Comunicazione & Media, Biagio Oppi , a Rossella Sobrero di Ferpi, a Raffaella Pannuti di Ant e Valeria Corazza di Apiafco, ho partecipato alla presentazione del Report di Sostenibilità 2019.

Un elemento che traspare, sin dal titolo del rapporto CSR di Alfasigma, è la parola passione: la passione del Fondatore che passa dall’azienda ai suoi dipendenti.

La passione che porta ad impegnarsi oltre il proprio settore di business per creare un legame tra azienda e territorio.

La pandemia che stiamo attraversando deve essere l’occasione per ragionare su un rapporto diverso tra pubblico e privato nel contesto urbano. L’accelerazione della transizione digitale ci dice che oggi il lavoro è ovunque.

Ciò significa che una città per essere attrattiva non deve offrire solo posti di lavoro, ma un nuovo senso di comunità, orientando la produzione verso la filiera del valore, con un nuovo equilibrio tra vita lavorativa e vita privata nella prospettiva del work-life-balance.

La presentazione del Report 2019 è stata l’occasione per esprimere il ringraziamento per i tanti progetti sostenuti da Alfasigma che costruiscono un legame con il territorio, a partire dall’impegno a diffondere la ricerca scientifica per i giovani.

La conoscenza, la cultura scientifica ed il pensiero critico sono i vaccini più importanti che abbiamo contro il negazionismo, l’arroganza e l’ignoranza.

 

 

 

 

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.

L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport  Accessibility Award 2020.

 

L’anno scorso era arrivato secondo.

 

Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.

Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.

Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:

https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

L’opinione non è un reato. Liberiamo ZAKY #FREEPATRICKZAKY


Dal REDATTORE SOCIALE DEL 19/2/2020

Detenzione Patrick Zaky, “l’opinione non è un reato, sia subito scarcerato"
di Ambra Notari


BOLOGNA – “La prima cosa è continuare a fare rumore, non solo come Comune o università, ma come città. Sappiamo che il faro mediatico intorno a questa vicenda mette pressione sulle autorità egiziane”. Marco Lombardo, assessore comunale alle Attività produttive con deleghe, tra le altre, alle relazioni europee e internazionali e alla cooperazione internazionale, interviene così sulla vicenda di Patrick Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato nel suo Paese d’origine lo scorso 7 febbraio. “Non stiamo parlando di una persona che minaccia lo stato egiziano, perché non possiamo considerare l’opinione un reato. Uno studente che studia i diritti umani non è una minaccia. Zaky è uno studente venuto qui, nella
nostra città, per frequentare il master Gemma Studi di genere e delle donne, un corso che approfondisce anche il tema delle discriminazioni, scelta che non può rappresentare una minaccia per lo stato egiziano, ed è per questo che chiediamo la sua immediata liberazione. Da qui a sabato, quando ci sarà la prossima udienza, dobbiamo fare sentire la nostra voce con tutti i mezzi possibili, locali come città e nazionali come governo”.
Lo scorso lunedì, in occasione della grande manifestazione che ha coinvolto oltre 5 mila persone e che ha visto slare, in prima la, anche il Rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini, il sindaco Virginio Merola ha scandito, dal palco: “Ho pensato di dare la cittadinanza onoraria a Zaky, ma sarebbe un di più. Perché lui è già cittadino di Bologna. Gliela daremo quando tornerà, per festeggiare e per non dare pretesti a chi vuole fare il dittatore”, e ha aggiunto: “Al governo italiano e ai governi europei dico di far tesoro delle parole del presidente del Parlamento Ue. Non è possibile passare sopra la libertà personale solo per vendere qualche nave o armamento”. “Dare la cittadinanza a Zaky?, interviene Lombardo. Il rispetto dei diritti umani prescinde dalla cittadinanza. Ricordo sempre che l’art. 1 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea dice che la dignità dell’uomo è inviolabile, non la dignità del cittadino europeo o del cittadino italiano. Detto questo, è molto importante il messaggio lanciato dal sindaco: sì, sarà bello dargli la cittadinanza quando sarà tornato libero e sarà di nuovo qui con noi”. Quanto alla pressione politica, aggiunge: “Prima è necessario passare dai canali diplomatici anche se, va detto, questa vicenda dimostra quanto sia debole, oggi, la diplomazia: stiamo parlando di liberare uno studente, non stiamo parlando di un atto ostile di guerra. La diplomazia internazionale dimostra in questi casi la propria debolezza, perché dovremmo essere già riusciti a ottenere quello che chiediamo. Condiamo che la Farnesina e il ministro degli esteri riescano a ottenere la liberazione di Zaky attraverso tutti i canali diplomatici. Poi certo, ci può essere anche una politica di condizionalità: se non viene data garanzia del rispetto dei diritti umani fondamentali, si interrompono le relazioni economiche – opzione che dovrebbe valutare non solo l’Italia, ma anche l’Unione Europea – anche sino ad arrivare all’atto più estremo, il ritiro dell’ambasciatore. Ma questa scelta la si può valutare solo dopo che tutte le altre strade sono state percorse e non hanno dato risultati”.
Come detto, alla manifestazione erano presenti le istituzioni e gli studenti, il gonfalone della città e gli striscioni dei collettivi, mescolanza più unica che rara. “Questo tipo di manifestazioni dimostra che c’è un senso di appartenenza che prescinde sia dalla cittadinanza, sia dalla residenza. Questo” – e qui l’assessore cita la Canzone dell’appartenenza di Gaber – “signica avere gli altri dentro di sé. Cittadini e studenti sono scesi in piazza perché sentono che Zaky fa parte della nostra comunità, ed è straordinario, perché vuole dire avere abbracciato pienamente lo spirito di questa città che prevede, nella parola libertas del gonfalone, un elemento identitario e fondante”.
In città continuano le iniziative per chiedere la liberazione di Patrick Zaky: venerdì 21 marzo, tra le 11 e le 13, le lezioni dell’Alma Mater si fermeranno. L’appuntamento è in Piazza Verdi, cuore della vita universitaria bolognese, per un presidio di solidarietà. Sabato, invece, in occasione della partita Bologna – Udinese, la società Bologna Fc ha chiesto ai suoi sostenitori di fare il tifo anche per il giovane ricercatore. Corsi, striscione, magliette: per ora è lasciata massima libertà, ma si sta anche prendendo in considerazione l’ipotesi di realizzare qualcosa di più organizzato. Zaky è appassionato di calcio: nel corso della prima udienza al Cairo, prima di essere condotto
A parlare è Marco Lombardo, assessore del Comune di Bologna con deleghe anche alle relazioni europee e internazionali: “Italia e Unione Europea devono adoperare tutti gli strumenti diplomatici ed eventualmente pensare a una politica di condizionalità”. Venerdì nuovo presidio di solidarietà, sabato allo stadio il tifo sarà per la liberazione del giovane ricercatore
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19/2/2020 Detenzione Patrick Zaky, “l’opinione non è un reato, sia subito scarcerato" - Redattore Sociale
via, era riuscito a gridare: “Forza Bologna”. Un messaggio colto al volo dalla società rossoblù: “Zaky, ti aspettiamo allo stadio”, ha detto nei giorni scorsi l’ad Claudio Fenucci.
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21 Febbraio 2020

di Marco Lombardo
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