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Al via il nuovo percorso partecipato di “Bologna oltre le barriere”

Il mondo della disabilità è stato colpevolmente dimenticato durante la fase più acuta della pandemia.

Il Comune di Bologna ha cercato di fare tutto il possibile per venire incontro ad alcune delle esigenze primarie delle persone con disabilità, come la consegna dei generi alimentari a domicilio attraverso #Unionefalaspesa, la distribuzione delle mascherine attraverso la Consulta Handicap e le associazioni, l’impegno per consentire l’attivazione dei servizi educativi a domicilio, solo per citare alcuni esempi.

 

 

 

Avevamo inoltre promesso che non avremmo rinunciato alla candidatura al premio europeo delle città #accessibili ed abbiamo mantenuto la promessa, rimodulando le priorità durante la fase 1 e le modalità di partecipazione degli incontri nella fase 2.

A giugno ci saranno 4 appuntamenti tematici (ogni mercoledì di giugno alle ore 18) dove interverranno amministratori, associazioni, imprese, organizzazioni sindacali, esperti, per confrontarsi sui temi dell’accessibilità e 4 laboratori digitali (ogni martedì di giugno sempre alle ore 18) per presentare progetti che possono migliorare l’accessibilità dell’ambiente urbano che entreranno a far parte del dossier della candidatura. 

Ad oggi sono pervenuti moltissimi progetti, molti dei quali di grande interesse che speriamo possano far parte del dossier di candidatura.

Si parte mercoledì 3 giugno con il primo tema su “lavoro e imprenditorialità”: ci confronteremo su temi come lo #Smartworking per i lavoratori con disabilità, l’utilizzo dei dispositivi di #sicurezza, l’adattamento dei luoghi di lavoro alla misure del distanziamento fisico, il miglioramento degli inserimenti nel mondo del lavoro, gli accomodamenti ragionevoli, il #diversitymanagement nell’impresa, la formazione professionale, la riapertura dei centri diurni, gli accompagnamenti individualizzati per il rientro dei lavoratori disabili dopo le chiusure delle attività a causa dell’emergenza Covid19.

Questi sono solo alcuni dei temi che verrano trattati con esperti ed eccellenze come OPIMM - ONLUSFondazione ASPHI Onlusauticon ed altri importanti ospiti.

Le tappe successive riguarderanno i temi dell’ “Ambiente costruito e spazi pubblici”, “Servizi” (sanitari, welfare, turistici, culturali, sportivi, educativi), “Mobilità e infrastrutture”, secondo le priorità definite dalla Commissione europea per la partecipazione al premio.

Tutti gli appuntamenti saranno accessibili con servizio di interpretariato Lis e sottotitolatura fornita dal Fiadda.

L’invito è a tutti di partecipare attraverso la diretta streaming dal sito della Fondazione Innovazione Urbana per cogliere l’opportunità di affrontare tutti insieme la sfida dell’accessibilità come tema di giustizia sociale della nostra comunità territoriale.

 

1 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

In memoria di Renzo Imbeni

16 anni fa veniva a mancare Renzo Imbeni.

Renzo Imbeni rimane per me una straordinaria figura politica di riferimento: una persona autentica, capace di stare tra le gente, con lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni ed all'orizzonte europeo.

 
In un tempo in cui ci si professa europeisti senza cogliere il senso profondo dell’essere europei, in cui ci si dichiara favorevoli ai processi di partecipazione senza avere la reale disponibilità ad ascoltare i cittadini, in cui a parole si è a favore dei giovani senza mai avere la generosità di formare giovani generazioni capaci di essere padroni dei loro destini, Renzo Imbeni rappresenta una bussola per orientarsi verso il bene comune.
 
Con la “Fondazione Imbeni” da anni portiamo avanti il ricordo di Renzo Imbeni, attraverso lo studio dei suoi discorsi per la loro straordinaria attualità, per la capacità di ispirare chi vuole impegnarsi autenticamente in politica e per l’idea di interpretare le istituzioni come patrimonio comune di diversi punti di vista.
 
Per questo Renzo Imbeni è stato un Sindaco che si è fatto voler bene da tutti i cittadini di Bologna ed apprezzare dai parlamentari europei di tutti gli Stati membri dell’Unione europea.

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri

Il 4 marzo ho avuto il piacere di partecipare ad un uovo appuntamento di #Globologna la rassegna sul protagonismo delle comunità che vivono sotto le due torri, co progettatta con la associazione Geopolis, Il Comune di Bologna e il Centro Interculturale Zonarelli.

In questa serata siamo “volati" in #Eritrea alla scoperta dei legami tra Bologna e Asmara.  Alla serata ho avuto il piacere di dialogare e confrontarmi con le tante testimonianze della comunità del Paese del Corno d'Africa, che vive e colora Bologna con le vivaci e appassionate storie della diaspora.
Insieme a Stefano Manservisi, Ariam Tekle, Mauro Moruzzi e Afewerki Ghebremichael, moderati da Fabrizio Talotta, abbiamo ricostruito la parabola storica ed i rapporti fra Bologna e l'Eritrea e avanzato alcune proposte per migliorare e rendere sempre più coeso e costruttivo il rapporto tra la nostra città e le città eritree, per riuscire a intercettare e migliorare i bisogni della comunità sotto le due torri e rendere l'integrazione concreta e attuata.

Nei mie interventi ho ribadito un concetto a me caro e che ritengo centrale quando parliamo di integrazione. La formazione e la cultura.
In particolare ritengo che scuola la questione coloniale italiana non si studia.
A questo oblio della memoria ha seguito per molti anni un certo disinteresse per le vicende del Corno d’Africa. Eppure rimane nel tempo un “ponte umano” formato da storie personali, da famiglie miste, dalla lingua, dall’architettura, dall’urbanistica.
Occuparsi della comunità eritrea a Bologna e delle radici che legano Bologna con Asmara può essere un’occasione preziosa di diplomazia dal basso per costruire nuovi rapporti di cooperazione tra le città di Bologna e Asmara.
 Se siete interessati e ve la siete persa, qui trovate la registrazione completa della serata:

https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri

Il 4 marzo ho avuto il piacere di partecipare ad un uovo appuntamento di #Globologna la rassegna sul protagonismo delle comunità che vivono sotto le due torri, co progettatta con la associazione Geopolis, Il Comune di Bologna e il Centro Interculturale Zonarelli.

In questa serata siamo “volati" in #Eritrea alla scoperta dei legami tra Bologna e Asmara.  Alla serata ho avuto il piacere di dialogare e confrontarmi con le tante testimonianze della comunità del Paese del Corno d'Africa, che vive e colora Bologna con le vivaci e appassionate storie della diaspora.
Insieme a Stefano Manservisi, Ariam Tekle, Mauro Moruzzi e Afewerki Ghebremichael, moderati da Fabrizio Talotta, abbiamo ricostruito la parabola storica ed i rapporti fra Bologna e l'Eritrea e avanzato alcune proposte per migliorare e rendere sempre più coeso e costruttivo il rapporto tra la nostra città e le città eritree, per riuscire a intercettare e migliorare i bisogni della comunità sotto le due torri e rendere l'integrazione concreta e attuata.

Nei mie interventi ho ribadito un concetto a me caro e che ritengo centrale quando parliamo di integrazione. La formazione e la cultura.
In particolare ritengo che scuola la questione coloniale italiana non si studia.
A questo oblio della memoria ha seguito per molti anni un certo disinteresse per le vicende del Corno d’Africa. Eppure rimane nel tempo un “ponte umano” formato da storie personali, da famiglie miste, dalla lingua, dall’architettura, dall’urbanistica.
Occuparsi della comunità eritrea a Bologna e delle radici che legano Bologna con Asmara può essere un’occasione preziosa di diplomazia dal basso per costruire nuovi rapporti di cooperazione tra le città di Bologna e Asmara.
 Se siete interessati e ve la siete persa, qui trovate la registrazione completa della serata:

https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Etica e digitale: il ruolo delle città

Qualche giorno fa, su invito della “Bottega delle idee”, ho partecipato ad un dialogo con il prof. Luciano Floridi, docente dell’Università di Oxford e prossimamente docente della nostra Università “Alma Mater”, e l’Europarlamentare Irene Tinagli che si è occupata, sia dal punto di vista professionale che politico, dei temi dell’economia digitale e del lavoro. É stata l’occasione per me di raccontare la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” (meglio nota come la Carta dei rider), il tavolo SmartBo per un uso corretto (e non distorto) del lavoro agile, la piattaforma di retraining dei lavoratori recentemente avviata in collaborazione con Confindustria che riguarderà nell’area metropolitana di Bologna, 54.000 lavoratori in 3 anni (tra cui le persone fragili di Insieme per il lavoro) ed il progetto di classe digitale che stiamo portando avanti con l’istituto Aldini Valeriani, Eon Reality e la Fondazione Corazza. Sono tutti progetti-pilota, unici in Italia ed Europa, che fanno di Bologna un’avanguardia nella promozione della cultura del lavoro digitale. Qualcuno può pensare che siano questioni di nicchia. Non è così. Come ha ricordato efficacemente il Prof. Floridi durante il nostro incontro, il “digitale non è la ciliegina della torta. E’ la torta”. La pandemia ha accelerato un processo di transizione digitale che era già in atto da diversi anni: le misure di distanziamento fisico per allentare il rischio di contagio da COVID-19 hanno avuto una poderosa accelerazione a processi che erano già in corso. Indietro non si torna. Bisogna esserne consapevoli dei rischi e delle opportunità. Dal dibattito emerso vorrei riportare questo invito alla politica che mi sembra molto utile anche in vista delle prossime elezioni amministrative. La politica deve scegliere se essere guardiana di confini o essere esploratrice di nuovi spazi. Vale tanto al livello nazionale per l’azione del nuovo Governo Draghi, quanto al livello locale, per il futuro della nostra Città e della nostra area metropolitana. L’accesso alle competenze digitali è la sfida sul terreno dell’uguaglianza. Per garantire pari opportunità a tutti è necessario un forte investimento nella formazione digitale delle persone, con particolare riguardo alle persone più anziane. La governance dei dati è la sfida sul terreno della democrazia. Il potere dipenderà sempre meno dalla detenzione dei mezzi di produzione e sempre più dal controllo dei mezzi di computazione dei dati. Il mutualismo nelle piattaforme digitali è la sfida sul terreno dell’economia, se non vogliamo che gli algoritmi abbiano solo una funzione estrattiva di valore e dati, senza creare un vero legame con il territorio e la comunità civica. In breve: il digitale non cambia solo la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, ma impone un cambio del paradigma culturale nell’organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa. Questo deve valere non solo per il privato, ma anche per la pubblica amministrazione. Ed anche per la politica. Bologna è la sede della più antica università del mondo. Con la nascita del Big Data Technopole, Bologna sarà tra le prime 5 città al mondo per attività di super-computing, snodo nevralgico della nuova Data Valley. (altro…)

14 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

GloBologna Eritrea: gli Eritrei sotto le Due Torri

Il 4 marzo ho avuto il piacere di partecipare ad un uovo appuntamento di #Globologna la rassegna sul protagonismo delle comunità che vivono sotto le due torri, co progettatta con la associazione Geopolis, Il Comune di Bologna e il Centro Interculturale Zonarelli.

In questa serata siamo “volati" in #Eritrea alla scoperta dei legami tra Bologna e Asmara.  Alla serata ho avuto il piacere di dialogare e confrontarmi con le tante testimonianze della comunità del Paese del Corno d'Africa, che vive e colora Bologna con le vivaci e appassionate storie della diaspora.
Insieme a Stefano Manservisi, Ariam Tekle, Mauro Moruzzi e Afewerki Ghebremichael, moderati da Fabrizio Talotta, abbiamo ricostruito la parabola storica ed i rapporti fra Bologna e l'Eritrea e avanzato alcune proposte per migliorare e rendere sempre più coeso e costruttivo il rapporto tra la nostra città e le città eritree, per riuscire a intercettare e migliorare i bisogni della comunità sotto le due torri e rendere l'integrazione concreta e attuata.

Nei mie interventi ho ribadito un concetto a me caro e che ritengo centrale quando parliamo di integrazione. La formazione e la cultura.
In particolare ritengo che scuola la questione coloniale italiana non si studia.
A questo oblio della memoria ha seguito per molti anni un certo disinteresse per le vicende del Corno d’Africa. Eppure rimane nel tempo un “ponte umano” formato da storie personali, da famiglie miste, dalla lingua, dall’architettura, dall’urbanistica.
Occuparsi della comunità eritrea a Bologna e delle radici che legano Bologna con Asmara può essere un’occasione preziosa di diplomazia dal basso per costruire nuovi rapporti di cooperazione tra le città di Bologna e Asmara.
 Se siete interessati e ve la siete persa, qui trovate la registrazione completa della serata:

https://www.youtube.com/watch?v=JWg12_ExxXU

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Una scomoda verità | I rider sono cittadini non schiavi

“I rider sono cittadini non schiavi”.

Quanto affermato nei giorni scorsi dalla Procura di Milano è in linea con la battaglia culturale, giuridica e politica che a Bologna abbiamo portato avanti, purtroppo in grande solitudine, sin dalla firma della #CartadiBologna nel maggio del 2018.

Ancora oggi la Carta è un esempio, unico in Italia ed in Europa, di accordo metropolitano sulla gig-economy.

Molti commentatori continuano a dividersi sul tema del lavoro autonomo e del lavoro subordinato, dimostrando di non cogliere come le nuove modalità del lavoro digitale si muovano a cavallo tra queste categorie.

L’impostazione vincente della Carta di Bologna è stata quella di prevedere che, al di là della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro, ci dovessero essere standard minimi di tutela da rispettare.
Tra questi, un salario minimo, equo e dignitoso.
 
Sarebbe più interessante aprire un dibattito pubblico in Italia su questo tema: come si stabilisce un salario minimo, in conformità con quanto stabilito dalla Costituzione?
 
Applicando i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni dei lavoratori e delle imprese.

Questo principio fa da pendant ad un’altra novità importante introdotta a Bologna (anche in questo caso un unicum in Italia): il protocollo appalti firmato nel 2019 che sostituisce al criterio del massimo ribasso quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. In breve, l’idea fondante è che la competizione non si debba fare sul costo del lavoro, ma sulla qualità dei servizi.

Ora, il protocollo appalti non basta firmarlo, bisogna applicarlo. Per applicarlo bisogna che venga recepito dalla macchina amministrativa (cittadina e metropolitana) e dalle aziende con partecipazioni pubbliche.

Ma c’è un punto debole in questo sistema, dovuto ad una grave lacuna che il nuovo Governo Draghi deve inserire tra le priorità dell’agenda politica. Il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, scaduti da tempo, e l’introduzione di un salario minimo legale per i settori non coperti da CCNL.

Senza questa riforma, succede a Bologna quel che succede nel resto d’Italia: si ricorre al contratto multi-servizi come ipotesi residuale, eludendo così l’applicazione degli altri CCNL di categoria. Basta una promiscuità di mansioni (cosa che capita spesso) e si applica il multi-servizi al posto del contratto degli edili, della ristorazione, del commercio, e così via.

Il contratto multi-servizi è scaduto nel 2013, 8 anni fa. Il mancato rinnovo genera “dumping contrattuale” che aggira, senza violare, le regole sugli appalti. Così si continua a giocare al ribasso. E giocando al ribasso ci perdiamo tutti. Lavoratori, imprese, territori.

I tribunali sono pieni di queste cause.
 
Ho sempre pensato che la politica che delega le proprie scelte alla magistratura sia una sconfitta per tutti. Per fare scelte politiche ci vuole coraggio e visione.
 
Vale per i rider, vale per gli appalti, vale per tutto il resto. Il nostro sistema economico e sociale se vuole reggere la sfida della competizione globale, non può competere sul costo del lavoro, ma sulla qualità del lavoro e dei servizi, sulla ricerca e sull’innovazione.
 
Andare veloci è importante. Ma andare lontani lo è ancora di più.

Articolo de Il Resto del Carlino Bologna 28/02/2021:

 

 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta

 
 
500 piatti di ravioli alla mortadella sono stati serviti il 19 febbraio, dalle Cucine Popolari - Bologna Social Food
Con sfogline professioniste e sfogline d'eccezione abbiamo steso, condito e chiuso la sfoglia per tutta la mattina di giovedì 18 febbraio .
 
 
Con Irene Enriques, Alessandro Bergonzoni e Mattia Santori e tanti amici, ci siamo cimentati con la nobile arte della pasta fresca per sostenere i progetti di Roberto Morgantini.
 
 
 
 
Tutti guidati dalla genuina e coinvolgente energia di Alessandra Spisni.
 
 
La politica con le “mani in pasta” che mi piace è quella che si impegna, al fianco delle associazioni, per un pranzo di solidarietà per 500 persone domani alle Cucine Popolari.
 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Come si partecipa alla candidatura di BOLOGNA al premio europeo delle città accessibile?


Il mio primo atto dopo aver ricevuto la delega dal Sindaco all’Accessibilità è stato quello di lanciare la call per la candidatura al premio europeo delle città accessibili.

Il 15 Dicembre all’Arena del Sole, in una straordinaria serata di emozione e partecipazione, avevo avuto modo di illustrare il senso della candidatura. (riguarda qui la serata)

Ora è possibile rispondere alla chiamata all’impegno civico e sociale con una manifestazione di interesse per contribuire al percorso partecipato.

Non una candidatura del Comune, ma una candidatura della città.

Ci sarà bisogno del contributo di tutti!

Mai nessuna Città europea, fino ad ora, aveva inteso presentare una candidatura collettiva con approccio olistico, integrato e trasversale a tutti i settori della politica urbana. 

Un programma coraggioso, ma allo stesso tempo umile, perché parte dalla consapevolezza che ci sono ancora tanti ostacoli da rimuovere, sia in termini di barriere fisiche e architettoniche che in termini di barriere interiori dei nostri pregiudizi che non consentono alle persone disabili di costruire il loro progetto di vita autonomo ed indipendente.

Tutti possono dare il loro contributo: singoli cittadini, associazioni, imprese, organizzazioni sindacali, università, scuole, istituti bancari, fondazioni ed istituzioni.

Ci sono diversi modi per partecipare e diversi incontri tematici.

Come si può contribuire?
👉 raccontando il progetto sull'accessibilità, realizzato negli ultimi 5 anni

👉 partecipando ai laboratori: primo appuntamento mercoledì 18 marzo alle 17.30

👉 presentando un nuovo progetto in uno dei tavoli tematici

👉finanziando un progetto che emergerà dai tavoli tematici 

👉organizzando iniziative e attività sul tema dell'accessibilità che utilizzino il logo #BolognaèAccessibilità

Per partecipare alla candidatura clicca qui 

#AccessCityAward2021

Foto della conferenza stampa 

Rassegna stampa


Video e interviste

Servizio TG Bologna in diretta

Servizio TG di ÈTV

21 Febbraio 2020

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

La piattaforma UGO torna a Bologna

 

Le #piattaformedigitali stanno diventando sempre di più un’infrastruttura importante del nostro tessuto economico e sociale.
 
La pandemia sanitaria in corso ha “accelerato” considerevolmente questa dinamica di #transizionedigitale che era già presente in Italia ed in altri Paesi.
 
Ci sono tante nuove opportunità da cogliere, ma anche rischi dei quali bisogna essere consapevoli.
 
 
Soprattutto quando il servizio è rivolto ad un’utenza fragile, la qualità e la sicurezza del servizio per gli assistiti, il salario minimo equo e dignitoso per i lavoratori digitali, la formazione degli operatori, l’accessibilità e la #coprogettazione del servizio sono tutti elementi importanti per l’amministrazione comunale di Bologna, in una logica collaborativa e non meramente competitiva.
 
Le modalità di erogazione del servizio di accompagnamento anziani e disabili da parte di piattaforme come UGO interrogano il mondo del terzo settore ed il volontariato.
 
Per quanto riguarda il ruolo delle città, rinnovo la richiesta che avevo fatto informalmente qualche tempo fa alle responsabili della piattaforma Ugo, con le quali peraltro ho avuto un primo confronto utile e collaborativo: siete disponibili a firmare la #CartadiBologna sui lavoratori digitali nel contesto urbano?
 
 
Per un approfondimento rinvio all’articolo pubblicato oggi su Avvenire, scritto da Chiara Pazzaglia, con un mio contributo insieme ad interventi di Stefano Zamagni, Francesco Pegreffi e Michela Conti.
 
 
 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

La piattaforma UGO torna a Bologna

 

Le #piattaformedigitali stanno diventando sempre di più un’infrastruttura importante del nostro tessuto economico e sociale.
 
La pandemia sanitaria in corso ha “accelerato” considerevolmente questa dinamica di #transizionedigitale che era già presente in Italia ed in altri Paesi.
 
Ci sono tante nuove opportunità da cogliere, ma anche rischi dei quali bisogna essere consapevoli.
 
 
Soprattutto quando il servizio è rivolto ad un’utenza fragile, la qualità e la sicurezza del servizio per gli assistiti, il salario minimo equo e dignitoso per i lavoratori digitali, la formazione degli operatori, l’accessibilità e la #coprogettazione del servizio sono tutti elementi importanti per l’amministrazione comunale di Bologna, in una logica collaborativa e non meramente competitiva.
 
Le modalità di erogazione del servizio di accompagnamento anziani e disabili da parte di piattaforme come UGO interrogano il mondo del terzo settore ed il volontariato.
 
Per quanto riguarda il ruolo delle città, rinnovo la richiesta che avevo fatto informalmente qualche tempo fa alle responsabili della piattaforma Ugo, con le quali peraltro ho avuto un primo confronto utile e collaborativo: siete disponibili a firmare la #CartadiBologna sui lavoratori digitali nel contesto urbano?
 
 
Per un approfondimento rinvio all’articolo pubblicato oggi su Avvenire, scritto da Chiara Pazzaglia, con un mio contributo insieme ad interventi di Stefano Zamagni, Francesco Pegreffi e Michela Conti.
 
 
 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

La Staffetta Pink della Fondazione Umberto Veronesi

C’è una corsa che in questi giorni di ottobre sta attraversando tutta l’Italia. 

Un maratona di 2.100 km con la staffetta di 14 team che attraversano 14 città per unire simbolicamente tutta l’Italia dentro un unico messaggio:

NIENTE FERMA IL ROSA... NIENTE FERMA LE DONNE!

E’ la STAFFETTA PINK della Fondazione Umberto Veronesi.

Il Comune di Bologna sostiene l’iniziativa  Pinkisgood della Fondazione Veronesi per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica sui tumori femminili.

Questa maglietta rosa è quella indossata dalle Pink Ambassador.

Chiunque la indossi, sta portando avanti questo messaggio: 

“Niente ferma il rosa. Niente ferma le donne”.

Corriamo insieme uomini e donne nella lotta contro il cancro.

Sosteniamo tutte le donne che stanno attraversando il deserto della malattia oncologica.

Non siete da sole. Noi corriamo al vostro fianco.

Sosteniamo la ricerca, sosteniamo la vita.

#pinkisgood #staffettapink

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta

 
 
500 piatti di ravioli alla mortadella sono stati serviti il 19 febbraio, dalle Cucine Popolari - Bologna Social Food
Con sfogline professioniste e sfogline d'eccezione abbiamo steso, condito e chiuso la sfoglia per tutta la mattina di giovedì 18 febbraio .
 
 
Con Irene Enriques, Alessandro Bergonzoni e Mattia Santori e tanti amici, ci siamo cimentati con la nobile arte della pasta fresca per sostenere i progetti di Roberto Morgantini.
 
 
 
 
Tutti guidati dalla genuina e coinvolgente energia di Alessandra Spisni.
 
 
La politica con le “mani in pasta” che mi piace è quella che si impegna, al fianco delle associazioni, per un pranzo di solidarietà per 500 persone domani alle Cucine Popolari.
 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

La piattaforma UGO torna a Bologna

 

Le #piattaformedigitali stanno diventando sempre di più un’infrastruttura importante del nostro tessuto economico e sociale.
 
La pandemia sanitaria in corso ha “accelerato” considerevolmente questa dinamica di #transizionedigitale che era già presente in Italia ed in altri Paesi.
 
Ci sono tante nuove opportunità da cogliere, ma anche rischi dei quali bisogna essere consapevoli.
 
 
Soprattutto quando il servizio è rivolto ad un’utenza fragile, la qualità e la sicurezza del servizio per gli assistiti, il salario minimo equo e dignitoso per i lavoratori digitali, la formazione degli operatori, l’accessibilità e la #coprogettazione del servizio sono tutti elementi importanti per l’amministrazione comunale di Bologna, in una logica collaborativa e non meramente competitiva.
 
Le modalità di erogazione del servizio di accompagnamento anziani e disabili da parte di piattaforme come UGO interrogano il mondo del terzo settore ed il volontariato.
 
Per quanto riguarda il ruolo delle città, rinnovo la richiesta che avevo fatto informalmente qualche tempo fa alle responsabili della piattaforma Ugo, con le quali peraltro ho avuto un primo confronto utile e collaborativo: siete disponibili a firmare la #CartadiBologna sui lavoratori digitali nel contesto urbano?
 
 
Per un approfondimento rinvio all’articolo pubblicato oggi su Avvenire, scritto da Chiara Pazzaglia, con un mio contributo insieme ad interventi di Stefano Zamagni, Francesco Pegreffi e Michela Conti.
 
 
 

 

 

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri

Edizione speciale quella di Globologna negli USA. Ospiti speciali come la console generale USA, Ragini Gupta, Alec Ross, visiting professor della BBS ed uno dei pensatori più illuminati sui temi dell’innovazione, Julie Wade dell’International Women’s Forum e Virginia Crowley della BEES Comunication.

E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese. 

Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).

Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.

Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :

https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE

 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Nuove deleghe: immigrazione e accessibilità

Ringrazio il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, per la rinnovata fiducia, per aver confermato le mie deleghe (lavoro, attività produttive, Europa e relazioni internazionali, ONG, cooperazione internazionale, associazionismo e terzo settore) ed averne aggiunte due delicate ed importanti come l’Immigrazione e l’Accessibilità.

Proverò a portarle avanti con umiltà, serietà e spirito di servizio, come ho sempre cercato di fare.

Per il momento, mi limito a fare due brevi considerazioni politiche.

  1. Slegare il tema dell’immigrazione dal welfare o dal dibattito sulla sicurezza per inserirle nel contesto del lavoro, dell’economia e della cooperazione internazionale, credo sia una scelta politica importante, in linea con l’obiettivo di superare l’attuale impostazione dei decreti Salvini ed il cattivo legame tra lavoro e immigrazione così come previsto dalla legge Bossi-Fini per favorire l’immigrazione legale, regolare e sicura, come scritto nel Global Compact sull’immigrazione che l’Italia ha negoziato, ma non ha ratificato.
  1. Riconoscere una delega politica ad hoc sul tema dell’accessibilità ha un valore strategico rispetto all’idea di realizzare il Piano di inclusione universale (PIUBO), in stretta collaborazione con il disability manager, con il mondo dell’associazionismo e del terzo settore, ed in coordinamento con le deleghe di tutti gli altri miei (vecchi e nuovi) colleghi di Giunta affinché il tema dell’accessibilità diventi un principio integrato in tutte le politiche urbane.

Cercherò di fare del mio meglio per riuscire a dimostrare che sono state scelte giuste.

E ora, come sempre, al lavoro!

17 Febbraio 2020

di Marco Lombardo

Progetto Rampe nella Zona T

Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.

La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.

Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.

Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.

Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.

Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.

Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:

https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/20_dicembre_09/bologna-negozi-locali-accessibili-tutti-parte-progetto-rampe-t-4ce33332-3a16-11eb-ac1b-7e643bb76344.shtml?fbclid=IwAR2BEAgxnCUGGuzkDqR1kXall3smwLkIBA33qNODkbQPcta7PAxQImt0xGA

 

 

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Tecnopolo di Bologna

La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.

Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing

Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.

Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.

I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.

 

 

 

 

(altro…)

4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Antonio Parenti!

Nella mattinata del 12 giugno, abbiamo ricevuto insieme al Sindaco di Bologna,Virginio Merola e all'assessore Matteo Lepore, la visita ufficiale del nuovo Capo Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Antonio Parenti.

Nel corso del colloquio, si è discusso di come avvicinare l'Europa nelle sue varie articolazioni ai cittadini e metterli al corrente di tutte le iniziative a supporto e nell’interesse degli italiani e degli europei, con particolare riferimento a tutte le nuove misure messe in campo dalle istituzioni europee per fronteggiare l’emergenza #Covid19.

Buon lavoro ad Antonio Parenti ed a tutti noi

16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Politica, Cucine Popolari e Mani in Pasta

 
 
500 piatti di ravioli alla mortadella sono stati serviti il 19 febbraio, dalle Cucine Popolari - Bologna Social Food
Con sfogline professioniste e sfogline d'eccezione abbiamo steso, condito e chiuso la sfoglia per tutta la mattina di giovedì 18 febbraio .
 
 
Con Irene Enriques, Alessandro Bergonzoni e Mattia Santori e tanti amici, ci siamo cimentati con la nobile arte della pasta fresca per sostenere i progetti di Roberto Morgantini.
 
 
 
 
Tutti guidati dalla genuina e coinvolgente energia di Alessandra Spisni.
 
 
La politica con le “mani in pasta” che mi piace è quella che si impegna, al fianco delle associazioni, per un pranzo di solidarietà per 500 persone domani alle Cucine Popolari.
 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Etica e digitale: il ruolo delle città

Qualche giorno fa, su invito della “Bottega delle idee”, ho partecipato ad un dialogo con il prof. Luciano Floridi, docente dell’Università di Oxford e prossimamente docente della nostra Università “Alma Mater”, e l’Europarlamentare Irene Tinagli che si è occupata, sia dal punto di vista professionale che politico, dei temi dell’economia digitale e del lavoro. É stata l’occasione per me di raccontare la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” (meglio nota come la Carta dei rider), il tavolo SmartBo per un uso corretto (e non distorto) del lavoro agile, la piattaforma di retraining dei lavoratori recentemente avviata in collaborazione con Confindustria che riguarderà nell’area metropolitana di Bologna, 54.000 lavoratori in 3 anni (tra cui le persone fragili di Insieme per il lavoro) ed il progetto di classe digitale che stiamo portando avanti con l’istituto Aldini Valeriani, Eon Reality e la Fondazione Corazza. Sono tutti progetti-pilota, unici in Italia ed Europa, che fanno di Bologna un’avanguardia nella promozione della cultura del lavoro digitale. Qualcuno può pensare che siano questioni di nicchia. Non è così. Come ha ricordato efficacemente il Prof. Floridi durante il nostro incontro, il “digitale non è la ciliegina della torta. E’ la torta”. La pandemia ha accelerato un processo di transizione digitale che era già in atto da diversi anni: le misure di distanziamento fisico per allentare il rischio di contagio da COVID-19 hanno avuto una poderosa accelerazione a processi che erano già in corso. Indietro non si torna. Bisogna esserne consapevoli dei rischi e delle opportunità. Dal dibattito emerso vorrei riportare questo invito alla politica che mi sembra molto utile anche in vista delle prossime elezioni amministrative. La politica deve scegliere se essere guardiana di confini o essere esploratrice di nuovi spazi. Vale tanto al livello nazionale per l’azione del nuovo Governo Draghi, quanto al livello locale, per il futuro della nostra Città e della nostra area metropolitana. L’accesso alle competenze digitali è la sfida sul terreno dell’uguaglianza. Per garantire pari opportunità a tutti è necessario un forte investimento nella formazione digitale delle persone, con particolare riguardo alle persone più anziane. La governance dei dati è la sfida sul terreno della democrazia. Il potere dipenderà sempre meno dalla detenzione dei mezzi di produzione e sempre più dal controllo dei mezzi di computazione dei dati. Il mutualismo nelle piattaforme digitali è la sfida sul terreno dell’economia, se non vogliamo che gli algoritmi abbiano solo una funzione estrattiva di valore e dati, senza creare un vero legame con il territorio e la comunità civica. In breve: il digitale non cambia solo la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, ma impone un cambio del paradigma culturale nell’organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa. Questo deve valere non solo per il privato, ma anche per la pubblica amministrazione. Ed anche per la politica. Bologna è la sede della più antica università del mondo. Con la nascita del Big Data Technopole, Bologna sarà tra le prime 5 città al mondo per attività di super-computing, snodo nevralgico della nuova Data Valley. (altro…)

14 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

In memoria di Renzo Imbeni

16 anni fa veniva a mancare Renzo Imbeni.

Renzo Imbeni rimane per me una straordinaria figura politica di riferimento: una persona autentica, capace di stare tra le gente, con lo sguardo sempre rivolto alle giovani generazioni ed all'orizzonte europeo.

 
In un tempo in cui ci si professa europeisti senza cogliere il senso profondo dell’essere europei, in cui ci si dichiara favorevoli ai processi di partecipazione senza avere la reale disponibilità ad ascoltare i cittadini, in cui a parole si è a favore dei giovani senza mai avere la generosità di formare giovani generazioni capaci di essere padroni dei loro destini, Renzo Imbeni rappresenta una bussola per orientarsi verso il bene comune.
 
Con la “Fondazione Imbeni” da anni portiamo avanti il ricordo di Renzo Imbeni, attraverso lo studio dei suoi discorsi per la loro straordinaria attualità, per la capacità di ispirare chi vuole impegnarsi autenticamente in politica e per l’idea di interpretare le istituzioni come patrimonio comune di diversi punti di vista.
 
Per questo Renzo Imbeni è stato un Sindaco che si è fatto voler bene da tutti i cittadini di Bologna ed apprezzare dai parlamentari europei di tutti gli Stati membri dell’Unione europea.

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Un anno di SmartBo

Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità? 

Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo

Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.

Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.

In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.

https://www.variazioni.info/2020/10/19/il-tavolo-smart-bo-compie-un-anno-di-attivit%C3%A0-e-promuove-il-lavoro-agile-tra-innovazione-e-sostenibilit%C3%A0/?fbclid=IwAR3Aao-qQmeMh4A6ZcRSiBdgyEWbsLwroMAJ-LUgpBBkh0WT2sG4zVrSvYg

 

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il lavoro, firmato il rinnovo

Il 3 marzo, abbiamo firmato il rinnovo di “Insieme per il lavoro”: da progetto sperimentale ad azione strategica di inserimenti lavoratori di persone con fragilità. 

 

“Insieme per il Lavoro” ha prodotto quasi 1.000 inserimenti lavorativi, con un aumento significativo di contratti a tempo indeterminato.

 

La rete dei partners ora si allarga con il coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna. Tra le principali novità, l’estensione del target a chi rischia di perdere il posto di lavoro a causa del Covid19 e nuove azioni mirate per favorire l’occupazione femminile, il retraining dei lavoratori e la transizione digitale (sito: https://www.insiemeperillavoro.it/).

L’orgoglio per i risultati raggiunti non deve farci perdere di vista quanto rimane ancora da fare, per tutte le persone che fanno parte del progetto e che ancora non sono riuscite a trovare lavoro, e per quelle che hanno paura di perdere il posto di lavoro a causa della pandemia.

Il servizio del Tg3 ER con le dichiarazioni del Sindaco Virginio Merola e del Cardinale Don Matteo Zuppi:

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10159160376532959

6 Marzo 2021

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Tecnopolo di Bologna

La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.

Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing

Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.

Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.

I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.

 

 

 

 

(altro…)

4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Bologna oltre le barriere

Access City Award, Bologna si candida al premio europeo delle città accessibili.


Con una lettera su Repubblica (leggi qui) avevo lanciato la sfida alla città per una candidatura collettiva al premio europeo che riconosce le città che si sono impegnate di più sul tema dell'accessibilità. 

La risposta alla sfida da parte delle organizzazioni sindacali, delle associazioni del terzo settore, della Curia e dell'alleanza delle cooperative italiane meritava una serata speciale di lancio della candidatura. 

Il 15 Dicembre al Teatro Arena del Sole c'è stato il tutto esaurito.

Oltre 700 persone hanno ascoltato più di due ore tra interventi, musica, spettacoli teatrali. 


Impossibile ricostruire le emozioni della serata. 

Per questo preferisco che a parlare siano i video degli interventi e le immagini. Per cogliere il senso più profondo di una sfida collettiva che prima ancora di essere politico-amministrativa è una sfida culturale.

Introduzione della serata: (Marco Lombardo e Chiara Romersa)

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Intervento di Alessandro Bergonzoni

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Intervento di Don Matteo Zuppi

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Diana Manea legge la storia di Ed Roberts

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Intervento di Jacopo Melio

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I numeri della disabilità e la sfida della longevità (Ufficio Statistico del Comune di Bologna) 

Il percorso partecipato (Fondazione Innovazione Urbana) 

Il Piano di Inclusione Universale per Bologna -

Tavola rotonda con Egidio Sosio, Giovanni Ginocchini e Gianluigi Bovini

[embed]https://youtu.be/PLvCZGr8Ugg[/embed]

Impresa e disabilità: Intervento di Alberto Balestrazzi (CEO di Auticon)

[embed]https://youtu.be/zaPkLe6rtFs[/embed]

Sport e disabilità: "Bologna For Community" con PMG Italia e Bologna Football Club

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  Intervento di Emanuele Lambertini

[embed]https://youtu.be/Tt3VzQy6fLA[/embed]

Giacomo Mazzariol: "Mio fratello rincorre i dinosauri"

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Teatro e disabilità: Anzelon e l'eco di Mistero Buffo di Dario Fo (Camelot)

[embed]https://youtu.be/8Z3pWgqbyHI[/embed]

Sartorie Leggere

https://youtu.be/eB3g-lES-Zs

Arte e Salute: Marat-Sade

[embed]https://youtu.be/-ZPAgGiBIIo[/embed]

Ora siamo partiti. Una sfida comune. Una sfida collettiva. Il 2020 sarà un intero anno dedicato all'accessibilità del nostro spazio urbano, secondo un approccio integrato e trasversale, seguendo il cronoprogramma presentato dalla Fondazione per l'Innovazione urbana.

Con barriere da rimuovere, pregiudizi da superare e rampe da costruire per imparare a volare.

Ora, non ci resta che....vincere. Tutti insieme! 

6 Gennaio 2020

di Marco Lombardo

And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.

L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport  Accessibility Award 2020.

 

L’anno scorso era arrivato secondo.

 

Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.

Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.

Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:

https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca

 
Chi conosce la mia storia sa l’emozione e lo spirito con il quale ho partecipato all’iniziativa di Ail Bologna del 16 giugno. 
 
 
 
Conferenza stampa di lancio dell’iniziativa “Con Sinisa per la ricerca”: una campagna a sostegno dei giovani ricercatori dell’Istituto Seràgnoli, in occasione del 21 giugno, la giornata nazionale contro leucemie, mielomi e linfomi. 

 
 
 
Testimonial d’eccezione: Siniša Mihajlović. 
 
E’ bene ricordare che anche durante il lockdown, la ricerca contro le malattie onco-ematologiche e la cura delle persone non si sono fermate. 
Per questo è importante che non si fermi neanche la solidarietà ed il sostegno a chi, come AIL Bologna, si batte da sempre al fianco dei pazienti.
 
Con la conferenza stampa di oggi, prende avvio una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di “Idea Ginger” per adottare 4 giovani ricercatori di AIL.
 
 
Ognuno può fare la sua parte per una partita che si vince tutti Insieme col gioco di squadra!
 
Un grande ringraziamento al Presidente Tura, al Direttore Cavo, al prof. Zinzani e tutti i professori, ricercatori, infermieri dell’Istituto di Ematologia Seragnoli ed i volontari di Ail. 
 
Un ringraziamento al Bologna Fc 1909 ed una menzione speciale al Mister Sinisa Mihajlović: siamo chiamati tutti a scendere in campo per sostenere la medicina, la cura e la ricerca scientifica.
 
L’augurio è che la sua storia umana e sportiva possa essere un messaggio di forza e di speranza per chi sta attraversando il deserto della malattia.
 
#WeAreOne ️
#ConSinisaperlaRicerca

17 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Il paradosso dell’Unione europea ai tempi del Covid19

Quelli che stiamo vivendo sono momenti fuori dall’ordinarietà. Per tutti. Per i cittadini. Per gli Stati. Per l’Unione europea.
 
L’Unione europea sta attraversando un paradosso politico: più si avvicina ai bisogni degli Stati, più si allontana dai cuori dei cittadini. 
 
 
 
É’ un fatto che le istituzioni europee abbiano messo più risorse a disposizioni degli stati membri negli ultimi due mesi, di quante non ne abbiamo stanziato negli ultimi dieci anni.
 
 
Un programma poderoso che ha mobilitato 2.500 miliardi di euro. Basti citare il programma da 750 miliardi di euro della BCE per immettere liquidità nel sistema economico e finanziario, il programma SURE che per la prima volta nella storia dell’UE ha stanziato 100 miliardi di euro per la tutela occupazionale, il Mes di cui si è parlato tanto (forse troppo, spesso a sproposito), per arrivare al piano Next Generation EU ed al Recovery fund approvati nei giorni scorsi.
 
Senza contare la sospensione della disciplina degli aiuti di Stato e dei vincoli di spesa pubblica stabiliti dal Patto di stabilità.
 
Una libertà di azione ed una mole di risorse mai visti prima.
 
Ció nonostante, il sentimento di fiducia dei cittadini europei nei confronti delle istituzioni UE registri, secondo gli indici dell’Eurobarometro, i minimi storici. 
 
Perché? Come mai? 
 
A mio avviso i motivi principali sono tre. 
 
Il primo: se agli annunci non seguono i fatti, tutte queste risorse suonano come fantamiliardi che valgono più o meno come i soldi del Monopoli.
Non dimentichiamoci che sotto la brace dell’emergenza sanitaria covano forti le tensioni dell’emergenza sociale che rischiano di sfociare in un autunno caldo, se non ci sarà la ripresa economica o se verranno meno gli strumenti a sostegno del reddito ed a tutela del lavoro.
 
Il secondo: il timing dei negoziati.
Se nella fase più acuta della pandemia dove il livello di tensione è più alto, si parte con un negoziato in salita con gli Stati membri arroccati a difesa dell’interesse nazionale e l’Unione europea che non riesce celermente ad attivare azioni di solidarietà tra gli Stati membri ed i cittadini europei, finisce poi che il ricordo dei cittadini si cristallizza nello stallo iniziale.
Non rimane nella mente il ricordo positivo dell’accordo finale raggiunto che serve a tutelare l’interesse generale dell’UE. Il timing del negoziato in questi casi vale quanto, se non più, del risultato finale. 
 
Il terzo: la mancanza di leadership politica. Solo una leadership politica forte e conosciuta in tutta Europa può ristabilire la verità storica sulle decisioni prese e sulle modalità con le quali l’accordo è stato raggiunto.
 
Com’è noto, l’attenzione dei cittadini si concentra sui governi nazionali e non si accende per i dibattiti delle istituzioni europee.
Purtroppo la pandemia del coronavirus è stata in questo senso un’occasione persa per colmane il deficit di consenso popolare: manca una leadership politica forte e popolare al livello europeo.
 
 
Per sopperire a questa situazione è importante che le istituzioni europee si concentrino molto a comunicare bene come utilizzare le singole misure adottate e come coglierne pienamente i benefici, piuttosto che aggiungere ulteriori tasselli del puzzle. 
 
Per il prossimo futuro è importante che gli Stati non vengano lasciati soli, nell’utilizzo degli strumenti messi in campo dall’UE. Per non minare l’efficacia dell’azione europea e per non acuire le diseguaglianze tra i vari Stati membri. 
 
A titolo di esempio, prendiamo il Recovery fund. “Recovery” può significare due cose distinte: rimborso o riconversione. Utilizzo delle risorse a titolo di indennizzo a pioggia del danno da covid19 oppure investimenti mirati per la ripresa economica.
 
Detto in altri termini: può essere un modo per lo Stato di intervenire nell’economia attraverso una miriade di azioni che di fatto, se non ci fosse la pandemia, sarebbero degli aiuto di stato oppure può essere la base di un’iniezione di misure strategiche per rilanciare la politica industriale nel senso della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
 
Un vero e proprio turning point per l’economia europea.
 
Su tutto questo pesa l’ombra lanciata della sentenza della corte costituzionale tedesca come ipoteca sulle future decisioni della BCE: proprio mentre sta per partire il semestre tedesco di guida della presidenza europea.
 
Sono decisamente tempi straordinari per l’Unione europea. La partita è aperta.
 
E sarà decisiva per il rebound. Speriamo del consenso e non del contagio.

 

 

 

3 Giugno 2020

di Marco Lombardo

GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri

Edizione speciale quella di Globologna negli USA. Ospiti speciali come la console generale USA, Ragini Gupta, Alec Ross, visiting professor della BBS ed uno dei pensatori più illuminati sui temi dell’innovazione, Julie Wade dell’International Women’s Forum e Virginia Crowley della BEES Comunication.

E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese. 

Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).

Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.

Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :

https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE

 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

GloBologna USA: gli Stati Uniti sotto le Due Torri

Edizione speciale quella di Globologna negli USA. Ospiti speciali come la console generale USA, Ragini Gupta, Alec Ross, visiting professor della BBS ed uno dei pensatori più illuminati sui temi dell’innovazione, Julie Wade dell’International Women’s Forum e Virginia Crowley della BEES Comunication.

E’ stata l’occasione per ripercorrere i rapporti bilaterali molto solidi, per motivi culturali, economici e personali, che legano Bologna e gli USA. Già in occasione dell’anniversario sui 200 anni del consolato americano, avevamo avuto modo di raccontare il legame profondo tra gli Stati Uniti e la nostra comunità bolognese. 

Dalla presenza della Johns Hopkins, alla forte presenza della comunità studentesca americana (oltre 250 studenti americani ogni anno si traferiscono sotto le due Torri) ed alla cittadinanza americana (circa 350 persone provenienti dall’USA), ci sono multinazionali USA che hanno scelto di radicarsi nel nostro territorio (Eon Reality, Philip Morris) e nostre imprese che sono molto note negli USA (per esempio, Ducati, Lamborghini, Coesia, Marchesini, Ima).

Durante l’incontro abbiamo sottolineato anche l’importanza dei legami personali, come le lettere pubblicate da Dozza all’indomani del suo viaggio negli USA, e le opportunità di nuovi e più intensi legami con il nostro territorio, anche alla luce degli interessi geopolitici della nuova amministrazione Biden.

Per rivedere la puntata di Globologna sugli USA :

https://www.youtube.com/watch?v=-uOicoW5wyE

 

22 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Caporalato digitale: il Comune di Bologna non abbassa la guardia.

La pandemia ha accelerato la digitalizzazione del lavoro. Quali sono le nuove sfide per ripensarlo ed evitare le nuove forme di sfruttamento?

Per il terzo anno consecutivo la Città di Bologna ha avuto il privilegio di ospitare Nobìlita, il Festival della Cultura del lavoro. Quella di quest’anno è stata forse l’edizione più bella, perché più sfidante, considerando i tempi straordinari che stiamo vivendo. La pandemia è stata, ed è tutt’ora, un grande banco di prova per la tenuta del nostro sistema sanitario, del nostro welfare, del nostro tessuto produttivo e sociale.

Abbiamo (ri)scoperto che tra i settori strategici del nostro Paese ci sono comparti bistrattati come la logistica, la sanità pubblica, la ricerca, la filiera agroalimentare. Abbiamo scoperto che senza le priorità di una politica industriale, le decisioni strategiche sono racchiuse nel sistema napoleonico fatto di DPCM, codici Ateco e autorizzazioni della Prefettura. Abbiamo scoperto, durante la fase più acuta della pandemia, che i rider nell’economia reale sono più necessari degli startupper.

La vulnerabilità del sistema messa a nudo dalla pandemia è una grande occasione di cambiamento e di trasformazione. Come spesso succede nel nostro Paese, abbiamo bisogno di arrivare vicini al baratro per avere un sussulto d’orgoglio. Abbiamo vissuto negli ultimi mesi un’accelerazione del processo di digitalizzazione del nostro sistema pubblico e privato che non avevamo avuto la forza di portare avanti nel corso degli anni. Oltre la dittatura dell’emergenza, bisogna ora trovare il coraggio di operare trasformazioni profonde, a partire dai contesti urbani, se non vogliamo correre il rischio di vivere sospesi sul filo, tra la paura di nuovi lockdown e la volatilità della memoria, rispetto a quanto successo nel lockdown appena trascorso.

Nessuno poteva dire di essere realmente preparato davanti a un evento inedito della storia come una pandemia. Sarebbe tuttavia imperdonabile farsi ritrovare nuovamente impreparati davanti ad una seconda ondata di contagi.

Il nuovo legame tra lavoro e territori

Pensiamo a quanto successo nel mondo del lavoro. Partiamo dal riconoscere che il rapporto di lavoro non è solo un fatto privato. Il lavoro è relazione.

Se il lavoro è relazione tra le persone, l’impresa e il luogo di lavoro, nell’era del COVID-19 per essere attrattivi come città non basta più offrire posti di lavoro. Il lavoro è ovunque. Aver paura del South Working significa aver paura di guardarsi allo specchio e riconoscere le diseguaglianze territoriali generate dalla migrazione interna tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Se il lavoro è ovunque, bisogna costruire un senso nuovo di comunità, un nuovo legame tra lavoro e territorio, con un’idea di benessere personale e collettiva.

È attorno all’idea di work-life balance che si costruisce una nuova attrattività di un contesto urbano. Dove un sistema d’istruzione di qualità per i propri figli vale più di un aumento in busta paga. Dove il tempo risparmiato nella mobilità tra casa e luogo di lavoro si può investire nella qualità del proprio tempo libero.  

Per difendere la dignità del lavoro bisogna avere il coraggio di dire dei sì e dei no. In politica è sempre facile dire dei sì; molto più difficile avere il coraggio di dire dei no. Eppure, se non si ha la forza di dire no al lavoro irregolare, precario, povero, insicuro, si crea un esercito di lavoratori fragili che abbassa le condizioni di lavoro per tutti. Se non si dice no al massimo ribasso negli appalti, non si può evitare che il costo del lavoro sia la base della competizione.

Questo è dirigismo? Interventismo? Statalismo? Non credo. È l’utilizzo dell’intervento pubblico per colpire i fallimenti del mercato, orientando la produzione verso la filiera del valore e creando un legame tra impreselavoro e territorio. È un modo per rispettare le regole della leale concorrenza tra le imprese, promuovendo la competizione fatta sulla qualità dei servizi e dei prodotti, l’innovazione nei processi e nei prodotti.

Onesti, non furbi: la lotta al caporalato digitale

Promuovere la cultura del lavoro digitale è la battaglia strategica del nostro Paese, attorno alla quale occorre stringere un’alleanza tra imprese, lavoratori, giornalisti e istituzioni. In fondo, la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano (meglio nota come Carta dei rider o Carta di Bologna) firmata nel 2018 aveva questa ambizione.

La furbizia è la prostituzione dell’intelligenza”. Con queste parole dal palco di Nobìlita ho stigmatizzato la lettera con cui Assodelivery ha salutato il “traguardo storico” del nuovo contratto ad hoc firmato con UGL. Costruire un cartello tra le piattaforme digitali, scegliersi un sindacato di comodo e fare un finto contratto collettivo nazionale: cosa c’è di innovativo in tutto questo? Era una delle pratiche più diffuse del Novecento. Rimane una delle pratiche più abusate per non rispettare le leggi o i contratti collettivi nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Però sarebbe ipocrita prendersela solo con Sarzana & co. Può invece essere l’occasione per aprire una seria riflessione su una certa (sotto)cultura dell’innovazione che rischia di emergere nel nostro Paese. Quella che scambia il lavoro da remoto con il lavoro agile. Quella che scambia l’e-learning con la didattica a distanza. Quella che elogia la (finta) autonomia per coprire la fuga dalla subordinazione, e che nasconde il ritorno al cottimo con il sistema di ranking e gli indici di valutazioni delle performance.

La storia della lotta al caporalato digitale è l’occasione per riflettere sul valore dell’etica nell’economia e nel mondo del lavoro. Non avevamo certo bisogno della conclusione delle indagini della Procura di Milano per riconoscere in alcune fasce di gig worker un “sistema per disperati”, un sottoproletariato digitale dove lavoratori e “collaboratori” vengono pagati 3 euro a consegna, “derubati” delle mance ricevute dai clienti e sottoposti a condizioni di lavoro degradanti, sotto il ricatto di un reddito da lavoro o di un permesso di soggiorno. Costruire argini contro queste derive significa proteggere nei nostri contesti urbani la filiera del valore generata dalle nostre aziende.

Siamo tutti in attesa di trovare un vaccino contro il COVID-19. Ma non dimentichiamoci che la cultura, la conoscenza, il pensiero critico sono il vaccino più potente che abbiamo contro l’arroganza, l’ignoranza e la protervia di una certa retorica sulla (falsa) innovazione. Educhiamo le persone ad essere oneste, non furbe. Questa sì che sarebbe una vera innovazione sociale per il nostro Paese.

È stato un vero privilegio accompagnare gli amici di Nobìlita in questa avventura per raccontare le trasformazioni nel mondo del lavoro. L’auspicio è di ritrovarsi come comunità anche l’anno prossimo. Senza mascherine e senza innovazioni mascherate.

Articolo pubblicato sulla Rivista SenzaFiltro:

https://www.informazionesenzafiltro.it/caporalato-digitale-il-comune-di-bologna-non-abbassa-la-guardia/

 

 

 

 

 

20 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

STUDY IN ACTION, la nuova formazione digitale

Nella mattina del 28 gennaio, abbiamo lanciato insieme a Confindustria Emilia Area Centro il progetto “Study in action”, una piattaforma di formazione digitale rivolta a tutti coloro che sono alla ricerca di una occupazione ma anche per i lavoratori occupati che vogliono riqualificarsi professionalmente e aggiornare le proprie competenze. L’obiettivo è quello di raggiungere 18.000 cittadini bolognesi all'anno, per arrivare a 54.000 utenti complessivi entro il 2023.

Un progetto a cui tengo molto, cofinanziato con 250.000€ dal Comune di Bologna per permettere l’accesso alla piattaforma alle imprese dell’area metropolitana bolognese, anche se non associate a Confindustria, con particolare attenzione al contrasto alle diseguaglianze di genere nei luoghi di lavoro, ed ai beneficiari di “Insieme per il lavoro” per la formazione e l’inserimento lavorativo delle persone fragili.

 

Guarda il trailer di presentazione della piattaforma “Study in Action” 

 

La piattaforma non sostituisce la formazione tradizionale o in presenza, ma si integra ad essa. Non è la panacea a tutti i mali, ma offre uno strumento potente di qualificazione del lavoro che riconosce la formazione continua, l’investimento nel capitale sociale e l’apprendimento permanente come elementi essenziali del nostro territorio.

 

Visita il sito per accedere alla piattaforma di Study in Action

 

La rassegna stampa sul lancio della piattaforma:

LA MIA INTERVISTA A TRC

GLI ARTICOLI SULLA STAMPA:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Stop Donald!

Quando non puoi più vincere e sei incapace di ammettere la sconfitta, la brama di potere ti porta a sfregiare la democrazia e delegittimare il Congresso.

Nel breve termine, temo che le parole incendiarie di Trump e le immagini inquietanti che abbiamo visto oggi possano essere l’antipasto di quello che potrebbe succedere di nuovo al prossimo appuntamento, il giorno del giuramento del nuovo Presidente.

Per evitare ciò è arrivato il momento di attivare ORA il 25 emendamento (rimozione immediata per incapacità) sul Presidente uscente, in attesa che si concluda il passaggio di consegne al nuovo Presidente eletto.

Nel lungo termine, mi auguro che quello che è successo oggi serva a capire la gravità dell’eredità che il trumpismo ci lascia per i prossimi anni e di quanto per i democratici ed i repubblicani ci sia da lavorare DOMANI, contro il radicalismo ed il fanatismo, per (ri)costruire un senso di comunità nel popolo americano.

6 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

CIG e prospettive del mondo del lavoro

 Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.

I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.

Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.

Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.

Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.

E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.

E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.

Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Ail Bologna, con Sinisa per la Ricerca

 
Chi conosce la mia storia sa l’emozione e lo spirito con il quale ho partecipato all’iniziativa di Ail Bologna del 16 giugno. 
 
 
 
Conferenza stampa di lancio dell’iniziativa “Con Sinisa per la ricerca”: una campagna a sostegno dei giovani ricercatori dell’Istituto Seràgnoli, in occasione del 21 giugno, la giornata nazionale contro leucemie, mielomi e linfomi. 

 
 
 
Testimonial d’eccezione: Siniša Mihajlović. 
 
E’ bene ricordare che anche durante il lockdown, la ricerca contro le malattie onco-ematologiche e la cura delle persone non si sono fermate. 
Per questo è importante che non si fermi neanche la solidarietà ed il sostegno a chi, come AIL Bologna, si batte da sempre al fianco dei pazienti.
 
Con la conferenza stampa di oggi, prende avvio una campagna di crowdfunding sulla piattaforma di “Idea Ginger” per adottare 4 giovani ricercatori di AIL.
 
 
Ognuno può fare la sua parte per una partita che si vince tutti Insieme col gioco di squadra!
 
Un grande ringraziamento al Presidente Tura, al Direttore Cavo, al prof. Zinzani e tutti i professori, ricercatori, infermieri dell’Istituto di Ematologia Seragnoli ed i volontari di Ail. 
 
Un ringraziamento al Bologna Fc 1909 ed una menzione speciale al Mister Sinisa Mihajlović: siamo chiamati tutti a scendere in campo per sostenere la medicina, la cura e la ricerca scientifica.
 
L’augurio è che la sua storia umana e sportiva possa essere un messaggio di forza e di speranza per chi sta attraversando il deserto della malattia.
 
#WeAreOne ️
#ConSinisaperlaRicerca

17 Giugno 2020

di Marco Lombardo

APPELLO PER UNA CANDIDATURA COLLETTIVA AL PREMIO EUROPEO DELLE CITTA’ ACCESSIBILI.

A

Gent.le Direttore,

approfitto del Suo giornale che si è sempre dimostrato particolarmente sensibile rispetto al tema della disabilità per rivolgermi direttamente ai Suoi lettori.

Il tema della disabilità rischia di rimanere confinato negli angusti spazi dei nostri pregiudizi.

In Italia siamo convinti che la disabilità riguardi pochi casi isolati. Che le più grandi difficoltà quotidiane delle persone disabili riguardino solo gli abbattimenti delle barriere architettoniche. Che del tema se ne debbano occupare principalmente i disabili o i loro familiari. Che sia un tema prevalentemente di welfare o di servizi sociali. Che gli inserimenti lavorativi possano essere solo “palliativi” rispetto ai posti di lavoro delle persone “normali” e di questi se ne debbano occupare solo le cooperative sociali. Che le persone con disabilità vadano guardate, al più, con compassione.

Non è così.  

Per prima cosa dobbiamo ampliare il concetto di disabilità. Accogliendo la definizione di disabilità proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): per persone disabili s’intendono, non solo coloro che hanno disabilità cognitive o fisiche sin dalla nascita, ma anche coloro che, nel corso della loro vita, hanno avuto “limitazioni funzionali”.

Il concetto di salute non è più la semplice assenza di malattie, ma il risultato dell’interazione tra condizioni di salute e fattori sociali. Allo stesso tempo, la disabilità non è più concepita come riduzione delle capacità funzionali a seguito di una malattia o menomazione, ma come una più ampia ‘limitazione nelle attività’.

In questo nuovo quadro normativo, l’attenzione si deve spostare dunque dalla sfera della disabilità (che riguarda la persona disabile ed i suoi familiari) al tema dell’accessibilità (che riguarda la responsabilità di tutti quanti noi rispetto ad un ambiente privo di barriere esterne, come le barriere architettoniche, ed interne, come i nostri pregiudizi). 

Partendo da queste premesse metodologiche, in virtù di uno studio dei dati ISTAT elaborato dagli Uffici di Statistica del Comune di Bologna, si stima che in Città metropolitana nel 2018 le persone dai 6 anni in su, con disabilità ovvero con limitazioni funzionali, siano 52.200, pari al 5,3% della popolazione complessiva. 

Nel Comune di Bologna si stima che nel 2018 siano 21.300 disabili, di cui 3.700 in età lavorativa tra i 16 ed i 65 anni. 

Sono numeri importanti che ci dicono come il tema della disabilità tocchi l’intera popolazione perché ciascuno di noi è a conoscenza, direttamente o indirettamente, di persone con disabilità. 

Ma è un tema che diventerà sempre più urgente con la sfida demografica della longevità. 

Le fasce di età maggiormente interessate dal fenomeno sono infatti quelle più anziane, dove si registra una prevalenza femminile: il 42,7% delle persone con 80 anni e più diventa disabile a causa della sopravvenienza di limitazioni funzionali. 

Dunque, la disabilità non riguarda solo pochi casi isolati, ma deve riguardarci tutti, considerando la stretta correlazione tra le disabilità acquisite e l’aumento dell’età media di vita.

Un altro aspetto molto delicato è quello che riguarda il tema della disabilità in rapporto allo spazio urbano. Le barriere architettoniche costituiscono ancora oggi una forte limitazione. Non a caso, una delle 50 foto più significative che ricordavano l’anno 2018 sul Suo giornale è stata quella relativa agli scivoli sul Crescentone di Piazza Maggiore. Quella battaglia portata avanti dai cittadini, dalle associazioni, dalla Consulta Handicap, dal Disability Manager e raccolta da tutti i gruppi politici del Consiglio comunale, al di là delle diverse appartenenze partitiche, ha dimostrato come non ci possano essere “insuperabili ostacoli tecnici” che non consentano di bilanciare la tutela del patrimonio artistico e del paesaggio con l’esercizio dei diritti fondamentali delle persone con disabilità.

Ma quella battaglia non deve rimanere solo un “simbolo”. Deve piuttosto costituire un “precedente” perché ancora oggi nelle nostre strade e nelle abitazioni private esistono scalini e barriere che non riusciamo a rimuovere con la celerità necessaria. Ci sono voluti 2 anni per mettere le “orecchie” al Crescentone. Le persone con disabilità non possono aspettare 500 anni per rimuovere le oltre 1084 barriere architettoniche che sono state mappate in diverse occasioni nella nostra città. Per questo entro la fine del mandato amministrativo, la Giunta insieme al Disability Manager, Egidio Sosio, ha elaborato un Piano di Inclusione Universale (PIUBO) in cui ci siamo presi diversi impegni in un approccio olistico sulla disabilità che comporta, tra le altre cose, l’adozione del piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA).

Molto è stato fatto, ma siamo consapevoli che molto rimanga ancora da fare. 

Come raccogliere ora la sfida della disabilità attribuendole una priorità nell’agenda politica della Città? Candidando il Comune di Bologna al premio europeo per le città accessibili.

Il premio  riguarda le città europee con più di 50.000 abitanti che si sono caratterizzate, nel corso dell’anno, per aver portato avanti più impegni rispetto ai pilastri della strategia europea della disabilità (casa, scuola, università, formazione professionale e lavoro, sport, cultura, salute e benessere, mobilità, trasporti, e-governament e servizi pubblici, mobilità e trasporti, progetti di vita indipendente). Non viene premiata la città più accessibile in Europa, ma la Città che nel corso dell’anno abbia migliorato in maniera tangibile e sostenibile l'accessibilità urbana e che possa ispirare altre città impegnate in sfide similari.

Il Comune di Bologna intende partecipare alla prossima edizione del Premio Europeo per le Città Accessibili (European Access City Award) che sarà bandito dalla Commissione Europea nella primavera 2020.  

Nessuna città dell’Emilia-Romagna ha mai vinto il premio europeo per le Città Accessibili. 

Nessuna città italiana ed europea ha mai presentato una candidatura che tenesse conto dell’accessibilità come principio trasversale di integrazione delle persone disabili e delle persone anziane a ridotta mobilità, dentro i diversi settori dell’azione amministrativa locale. 

Il nostro piano di azione prevede la presentazione di una candidatura collettiva di comunità che ruoti attorno alla realizzazione di laboratori partecipativi sul tema dell’accessibilità che coinvolgano i cittadini, le associazioni, le aziende, le università, i centri di ricerca, nei diversi settori dell’amministrazione locale. 

Le esperienze laboratoriali del percorso partecipativo saranno coordinate dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana, in collaborazione con l’ufficio delle relazioni internazionali del Comune di Bologna.

La candidatura non vuole essere solo una sfida del Comune. Ma una sfida rivolta a tutta la comunità. Una candidatura collettiva, attraverso la co-progettazione civica della candidatura al premio europeo delle città accessibili. Questa sfida si vince solo insieme. Persone con disabilità, familiari, associazioni del terzo settore, enti pubblici, Consulte, mondo delle imprese, cooperative sociali, formatori, educatori, cittadini. 

Un tema fondamentale è il lavoro. Non esiste autonomia senza la dignità di un lavoro. Non esiste autonomia senza un reddito da lavoro.

Il mondo educativo e la formazione professionale in questi ultimi anni hanno compiuto passi da gigante. Le tecnologie assistive consentono di adattare lo spazio di lavoro alle persone con disabilità ovvero a persone con limitazioni funzionali. Ci sono realtà di eccellenza imprenditoriale impegnate da anni su questi temi nel nostro territorio. Le cooperative sociali in questa Regione fanno già tantissimo. Ma non può essere delegato tutto a loro. E’ un tema che deve riguardare tutto il mondo produttivo. Per questo, il Comune di Bologna con la Città Metropolitana e l’Arcidiocesi attraverso il progetto di “Insieme per il Lavoro”  stanno affrontando il tema degli inserimenti lavorativi delle persone con fragilità, rivolgendosi a tutto il mondo del lavoro e dell’impresa. Nel rinnovo del Protocollo Appalti del Comune di Bologna intendiamo valorizzare con elementi di premialità le clausole sociali di protezione, per favorire inserimenti lavorativi di persone in condizioni di fragilità, ed intendiamo introdurre il principio della progettazione universale (design for all) negli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi. Solo tutti insieme possiamo vincere la sfida della piena occupazione delle persone disabili nel nostro territorio, ricordando in primis a noi stessi che il nostro sistema territoriale si fonda sull’idea di coniugare la competitività con la solidarietà, per guardare avanti senza lasciare indietro nessuno. 

Promuovere l’autonomia e l’integrazione delle persone con disabilità non aiuta solo loro stessi o i loro familiari. Aiuta la società nella sua interezza perché ci costringe a riflettere che, oltre alla velocità del nostro agire quotidiano, oltre alla dipendenza narcisistica dei nostri egoismi, la qualità delle relazioni umane, il superamento dei propri limiti, la condivisione di una visione solidale di comunità ci aiuta a crescere e migliorarci insieme.

Le persone con disabilità, siano esse disabilità fisiche o cognitive, non hanno bisogno di compassione. 

Il compito della società non è far sì che le persone disabili diventino “normali”. Il nostro compito è aiutarle ad essere se stesse

Marco Lombardo

(Assessore del Comune di Bologna)

16 Giugno 2019

di Marco Lombardo

3 dicembre – Disability Day 2020

Il 3 Dicembre è la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità: non una giornata di celebrazione, ma un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della disabilità e per riflettere sullo stato di (non) attuazione dei principi della Convenzione ONU sulla #disabilità In questa intervista su BolognaToday provo a raccontare cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare per rimuovere le barriere (fisiche e non) che esistono nelle nostre città e che non consentono l’uguaglianza sostanziale dei cittadini. Aiutare le persone disabili non ad essere “normali”, ma ad essere se stesse. Questo è l’impegno che ciascuno di noi dovrebbe portare avanti: non solo il 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno. https://www.bolognatoday.it/cronaca/disability-day-2020-accessibilita-marco-lombardo.html

3 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

La sostenibilità si pratica e non si predica

Indici Opponibili - Agenzia Video Bologna exe

Tutti parlano di tutela ambientale, ma pochi sanno che una delle cause di emissione di CO2 è la gestione dei dati, considerando che un server produce ogni anno da 1 a 5 tonnellate di CO2 e che 3 e-mail generano la stessa CO2 prodotta percorrendo 1km in auto. Nel prossimo futuro, l'analisi predittiva dei mega-trend ci dice che ci sarà un grande sviluppo dell'economia legata ai Big Data; ciò significa che il servizio di hosting dei server diventerà sempre più importante ai fini della tutela ambientale e della lotta ai cambiamenti climatici.

Per questo è importante dare sempre il buon esempio. A partire dal servizio di hosting del mio sito che da oggi è totalmente "green" perché viene alimentato con energia solare e si avvale della tecnologia certificata del green data center. Una piccola ma significativa innovazione a km zero, visto che sia Executive Service Exe.it che Indici Opponibili sono due realtà imprenditoriali che operano nell'area metropolitana bolognese.

Fatti, non parole.    

24 Maggio 2016

di Francesco Malferrari

Europa: Nessuno ne esce da solo!

La sentenza della Corte costituzionale tedesca del 5 maggio 2020, rischia di creare nuove incertezze sulla politica economica e monetaria dell’Unione europea.

In estrema sintesi, la Corte costituzionale tedesca ha posto condizioni alla Bundesbank per ulteriori partecipazioni al QE, invitando il consiglio direttivo della BCE ad adottare una nuova decisione che dimostri come il QE sia conforme al principio di proporzionalita'.

É’ una storia lunga che va avanti dalla sentenza della Corte Costituzionale tedesca, del 30 giugno 2009, sulla compatibilità del Trattato di Lisbona con la Costituzione tedesca. Una nuova puntata di un braccio di ferro che va avanti ormai da anni, in cui la Corte costituzionale tedesca ha assunto il ruolo di freno d’emergenza sul processo di integrazione europea.

Bene ha fatto la Commissione europea e Paolo Gentiloni a ricordare che la BCE è un’istituzione indipendente e che la sua indipendenza deve essere alla base della politica monetaria europea.

Però il tema posto dai giudici tedeschi, per quanto discutibile nei tempi e nei modi, pone un tema ormai ineludibile.

La BCE non può risolvere tutto con la politica monetaria.

Nè l’Eurogruppo, nè il Consiglio europeo possono essere i luoghi della decisione politica sull’economia e la finanza degli Stati membri.

Ci vuole una politica comune europea sulla fiscalità, sull’economia, sull’occupazione, sul welfare, con un governo europeo democraticamente eletto dai cittadini europei.

La pandemia dovrebbe insegnarci che nessuno ne esce da solo. Vale per i Comuni, vale per le Regioni, vale per gli Stati.

12 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Etica e digitale: il ruolo delle città

Qualche giorno fa, su invito della “Bottega delle idee”, ho partecipato ad un dialogo con il prof. Luciano Floridi, docente dell’Università di Oxford e prossimamente docente della nostra Università “Alma Mater”, e l’Europarlamentare Irene Tinagli che si è occupata, sia dal punto di vista professionale che politico, dei temi dell’economia digitale e del lavoro. É stata l’occasione per me di raccontare la “Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale nel contesto urbano” (meglio nota come la Carta dei rider), il tavolo SmartBo per un uso corretto (e non distorto) del lavoro agile, la piattaforma di retraining dei lavoratori recentemente avviata in collaborazione con Confindustria che riguarderà nell’area metropolitana di Bologna, 54.000 lavoratori in 3 anni (tra cui le persone fragili di Insieme per il lavoro) ed il progetto di classe digitale che stiamo portando avanti con l’istituto Aldini Valeriani, Eon Reality e la Fondazione Corazza. Sono tutti progetti-pilota, unici in Italia ed Europa, che fanno di Bologna un’avanguardia nella promozione della cultura del lavoro digitale. Qualcuno può pensare che siano questioni di nicchia. Non è così. Come ha ricordato efficacemente il Prof. Floridi durante il nostro incontro, il “digitale non è la ciliegina della torta. E’ la torta”. La pandemia ha accelerato un processo di transizione digitale che era già in atto da diversi anni: le misure di distanziamento fisico per allentare il rischio di contagio da COVID-19 hanno avuto una poderosa accelerazione a processi che erano già in corso. Indietro non si torna. Bisogna esserne consapevoli dei rischi e delle opportunità. Dal dibattito emerso vorrei riportare questo invito alla politica che mi sembra molto utile anche in vista delle prossime elezioni amministrative. La politica deve scegliere se essere guardiana di confini o essere esploratrice di nuovi spazi. Vale tanto al livello nazionale per l’azione del nuovo Governo Draghi, quanto al livello locale, per il futuro della nostra Città e della nostra area metropolitana. L’accesso alle competenze digitali è la sfida sul terreno dell’uguaglianza. Per garantire pari opportunità a tutti è necessario un forte investimento nella formazione digitale delle persone, con particolare riguardo alle persone più anziane. La governance dei dati è la sfida sul terreno della democrazia. Il potere dipenderà sempre meno dalla detenzione dei mezzi di produzione e sempre più dal controllo dei mezzi di computazione dei dati. Il mutualismo nelle piattaforme digitali è la sfida sul terreno dell’economia, se non vogliamo che gli algoritmi abbiano solo una funzione estrattiva di valore e dati, senza creare un vero legame con il territorio e la comunità civica. In breve: il digitale non cambia solo la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, ma impone un cambio del paradigma culturale nell’organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa. Questo deve valere non solo per il privato, ma anche per la pubblica amministrazione. Ed anche per la politica. Bologna è la sede della più antica università del mondo. Con la nascita del Big Data Technopole, Bologna sarà tra le prime 5 città al mondo per attività di super-computing, snodo nevralgico della nuova Data Valley. (altro…)

14 Febbraio 2021

di Marco Lombardo

Report di Sostenibilità 2019 Alfasigma: persone, passione e valori.

Persone, passione e valori. Tre elementi centrali dell’impegno di Alfasigma, azienda internazionale del settore farmaceutico, con la testa a Bologna ed i piedi in tutti i Paesi del mondo.

Nella giornata di lunedì 12 ottobre, insieme al Presidente di Alfasigma, Stefano Golinelli, all’amministratore delegato, Pier Vincenzo Colli, al Direttore Comunicazione & Media, Biagio Oppi , a Rossella Sobrero di Ferpi, a Raffaella Pannuti di Ant e Valeria Corazza di Apiafco, ho partecipato alla presentazione del Report di Sostenibilità 2019.

Un elemento che traspare, sin dal titolo del rapporto CSR di Alfasigma, è la parola passione: la passione del Fondatore che passa dall’azienda ai suoi dipendenti.

La passione che porta ad impegnarsi oltre il proprio settore di business per creare un legame tra azienda e territorio.

La pandemia che stiamo attraversando deve essere l’occasione per ragionare su un rapporto diverso tra pubblico e privato nel contesto urbano. L’accelerazione della transizione digitale ci dice che oggi il lavoro è ovunque.

Ciò significa che una città per essere attrattiva non deve offrire solo posti di lavoro, ma un nuovo senso di comunità, orientando la produzione verso la filiera del valore, con un nuovo equilibrio tra vita lavorativa e vita privata nella prospettiva del work-life-balance.

La presentazione del Report 2019 è stata l’occasione per esprimere il ringraziamento per i tanti progetti sostenuti da Alfasigma che costruiscono un legame con il territorio, a partire dall’impegno a diffondere la ricerca scientifica per i giovani.

La conoscenza, la cultura scientifica ed il pensiero critico sono i vaccini più importanti che abbiamo contro il negazionismo, l’arroganza e l’ignoranza.

 

 

 

 

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Cassa Integrazione e Blocco Licenziamenti vanno prorogati

 La CIG e il blocco dei licenziamenti hanno consentito di salvare 600.000 posti di lavoro in Italia. Pensare di non prorogare queste misure alla scadenza di fine marzo sarebbe irragionevole.

Per prevedere un allentamento di queste misure è necessario che la fase emergenziale si concluda e venga precedentemente definito un piano shock di rilancio dell’economia e del lavoro, con particolare attenzione ai settori più colpiti dalla pandemia. Se così non fosse a subirne le conseguenze più gravi sarebbero ancora una volta le fasce più giovani e le donne, in grande numero impiegate in settori come la ristorazione, la ricezione alberghiera, l’abbigliamento ed altri settori duramente colpiti che non si riprenderanno se non quando sarà finita la pandemia.

L'impegno preso pochi giorni fa dalla Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è un primo importante passo avanti verso questa direzione.

É importante che la rielaborazione del piano nazionale di ripresa e resilienza non sia adottato dal Consiglio dei Ministri per rispondere agli appetiti dei partiti sul rimpasto di governo, ma per affrontare la riduzione delle diseguaglianze, avendo le donne ed i giovani come priorità trasversali. Non si puo' piu' procedere per bonus e ristori e soprattutto non possiamo permetterci che una volta arrestata l’ondata del contagio, si apra una nuova ondata di crisi economica e occupazionale per il nostro Paese.

 

8 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.

L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport  Accessibility Award 2020.

 

L’anno scorso era arrivato secondo.

 

Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.

Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.

Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:

https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

L’opinione non è un reato. Liberiamo ZAKY #FREEPATRICKZAKY


Dal REDATTORE SOCIALE DEL 19/2/2020

Detenzione Patrick Zaky, “l’opinione non è un reato, sia subito scarcerato"
di Ambra Notari


BOLOGNA – “La prima cosa è continuare a fare rumore, non solo come Comune o università, ma come città. Sappiamo che il faro mediatico intorno a questa vicenda mette pressione sulle autorità egiziane”. Marco Lombardo, assessore comunale alle Attività produttive con deleghe, tra le altre, alle relazioni europee e internazionali e alla cooperazione internazionale, interviene così sulla vicenda di Patrick Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna arrestato nel suo Paese d’origine lo scorso 7 febbraio. “Non stiamo parlando di una persona che minaccia lo stato egiziano, perché non possiamo considerare l’opinione un reato. Uno studente che studia i diritti umani non è una minaccia. Zaky è uno studente venuto qui, nella
nostra città, per frequentare il master Gemma Studi di genere e delle donne, un corso che approfondisce anche il tema delle discriminazioni, scelta che non può rappresentare una minaccia per lo stato egiziano, ed è per questo che chiediamo la sua immediata liberazione. Da qui a sabato, quando ci sarà la prossima udienza, dobbiamo fare sentire la nostra voce con tutti i mezzi possibili, locali come città e nazionali come governo”.
Lo scorso lunedì, in occasione della grande manifestazione che ha coinvolto oltre 5 mila persone e che ha visto slare, in prima la, anche il Rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini, il sindaco Virginio Merola ha scandito, dal palco: “Ho pensato di dare la cittadinanza onoraria a Zaky, ma sarebbe un di più. Perché lui è già cittadino di Bologna. Gliela daremo quando tornerà, per festeggiare e per non dare pretesti a chi vuole fare il dittatore”, e ha aggiunto: “Al governo italiano e ai governi europei dico di far tesoro delle parole del presidente del Parlamento Ue. Non è possibile passare sopra la libertà personale solo per vendere qualche nave o armamento”. “Dare la cittadinanza a Zaky?, interviene Lombardo. Il rispetto dei diritti umani prescinde dalla cittadinanza. Ricordo sempre che l’art. 1 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea dice che la dignità dell’uomo è inviolabile, non la dignità del cittadino europeo o del cittadino italiano. Detto questo, è molto importante il messaggio lanciato dal sindaco: sì, sarà bello dargli la cittadinanza quando sarà tornato libero e sarà di nuovo qui con noi”. Quanto alla pressione politica, aggiunge: “Prima è necessario passare dai canali diplomatici anche se, va detto, questa vicenda dimostra quanto sia debole, oggi, la diplomazia: stiamo parlando di liberare uno studente, non stiamo parlando di un atto ostile di guerra. La diplomazia internazionale dimostra in questi casi la propria debolezza, perché dovremmo essere già riusciti a ottenere quello che chiediamo. Condiamo che la Farnesina e il ministro degli esteri riescano a ottenere la liberazione di Zaky attraverso tutti i canali diplomatici. Poi certo, ci può essere anche una politica di condizionalità: se non viene data garanzia del rispetto dei diritti umani fondamentali, si interrompono le relazioni economiche – opzione che dovrebbe valutare non solo l’Italia, ma anche l’Unione Europea – anche sino ad arrivare all’atto più estremo, il ritiro dell’ambasciatore. Ma questa scelta la si può valutare solo dopo che tutte le altre strade sono state percorse e non hanno dato risultati”.
Come detto, alla manifestazione erano presenti le istituzioni e gli studenti, il gonfalone della città e gli striscioni dei collettivi, mescolanza più unica che rara. “Questo tipo di manifestazioni dimostra che c’è un senso di appartenenza che prescinde sia dalla cittadinanza, sia dalla residenza. Questo” – e qui l’assessore cita la Canzone dell’appartenenza di Gaber – “signica avere gli altri dentro di sé. Cittadini e studenti sono scesi in piazza perché sentono che Zaky fa parte della nostra comunità, ed è straordinario, perché vuole dire avere abbracciato pienamente lo spirito di questa città che prevede, nella parola libertas del gonfalone, un elemento identitario e fondante”.
In città continuano le iniziative per chiedere la liberazione di Patrick Zaky: venerdì 21 marzo, tra le 11 e le 13, le lezioni dell’Alma Mater si fermeranno. L’appuntamento è in Piazza Verdi, cuore della vita universitaria bolognese, per un presidio di solidarietà. Sabato, invece, in occasione della partita Bologna – Udinese, la società Bologna Fc ha chiesto ai suoi sostenitori di fare il tifo anche per il giovane ricercatore. Corsi, striscione, magliette: per ora è lasciata massima libertà, ma si sta anche prendendo in considerazione l’ipotesi di realizzare qualcosa di più organizzato. Zaky è appassionato di calcio: nel corso della prima udienza al Cairo, prima di essere condotto
A parlare è Marco Lombardo, assessore del Comune di Bologna con deleghe anche alle relazioni europee e internazionali: “Italia e Unione Europea devono adoperare tutti gli strumenti diplomatici ed eventualmente pensare a una politica di condizionalità”. Venerdì nuovo presidio di solidarietà, sabato allo stadio il tifo sarà per la liberazione del giovane ricercatore
https://www.redattoresociale.it/article/home/detenzione_patrick_zaky_l_opinione_non_e_un_reato_sia_subito_scarcerato_si_a_pressioni_politiche_ 1/2

19/2/2020 Detenzione Patrick Zaky, “l’opinione non è un reato, sia subito scarcerato" - Redattore Sociale
via, era riuscito a gridare: “Forza Bologna”. Un messaggio colto al volo dalla società rossoblù: “Zaky, ti aspettiamo allo stadio”, ha detto nei giorni scorsi l’ad Claudio Fenucci.
© Copyright Redattore Sociale

ARTICOLO COMPLETO https://www.redattoresociale.it/article/home/detenzione_patrick_zaky_l_opinione_non_e_un_reato_sia_subito_scarcerato_si_a_pressioni_politiche_ 2/2

21 Febbraio 2020

di Marco Lombardo

LAVORO E DISABILITA’: RAPPORTO DI MONITORAGGIO 208 IN EMILIA-ROMAGNA

Il 18 Giugno sono stato alla 3ª Conferenza regionale per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. I dati forniti dalla Regione sono positivi. Secondo il “Rapporto di Monitoraggio 2018”, curato, tra gli altri, dall’Agenzia Regionale per il lavoro dell’Emilia Romagna, oltre il 90% delle aziende del nostro territorio ottemperano agli obblighi normativi. Aumentano gli inserimenti lavorativi: nel 2017 in ER sono stati 4.144 avviamenti lavorativi, mentre erano 2.932 nel 2013. In totale, sono 17.443 gli avviamenti lavorativi di persone disabili tra il 2013 ed il 2017. Sono dati positivi ed incoraggianti, ma possiamo e dobbiamo fare di più.
L’adempimento degli obblighi normativi non deve essere un punto di arrivo, ma il minimo punto di partenza.
I dati di oggi ci dicono infatti che esistono quasi 4.000 posti, al livello regionale, ancora con coperti, che sarebbero riservati ex lege a persone con disabilità. Ognuno di noi può e deve fare di più. Anche il Comune di Bologna che ha già modificato la sua organizzazione interna con l’istituzione del Disability Manager, dott. Egidio Sosio, e con l’atto di orientamento del Piano di Inclusione Universale (PiuBo) che concepisce il tema dell’accessibilità in tutte le politiche integrate dell’amministrazione, anche oltre il tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche. La sfida è quella di rendere accessibili tutti i nostri servizi alla persona, ivi inclusi i servizi di orientamento al lavoro. Non credo sia utile introdurre misure premiali per chi rispetta la legge. Possiamo semmai rafforzare i profili sanzionatori, in collaborazione con l’Ispettorato del lavoro e l’INAIL, per le imprese che non procedono con l’assunzione o che non inviano il prospetto informativo, entro il termine del 31 gennaio previsto dalla legge. Criteri di premialità andrebbero semmai introdotti per le imprese che vanno oltre il target del 7% perchè dimostrano di aver capito che il tema dell’inserimento lavorativo delle persone disabili non deve ridursi ad un mero tema di monetizzazione di un obbligo normativo, ma deve riguardare in modo più ampio tutto il sistema di competitività territoriale.
Investire nell’inclusione lavorativa dei disabili significa infatti comprendere che i beni ed i servizi, oltre ad avere un prezzo, possono avere un valore.
Manufatti, beni e servizi prodotti da persone disabili per noi hanno un valore più alto. Misure incentivanti potrebbero infine essere introdotte per le imprese che, nella loro organizzazione aziendale, hanno istituito la figura professionale del Disability Manager o per le cooperative sociali che hanno assunto persone con disabilità ai sensi dell’esonero previsto dall’articolo 22 della legge regionale. Tutte misure che, insieme alle agevolazioni per rimborsi fino a 3.000€ annui per il tragitto verso il luogo di lavoro, già introdotte quest’anno dal Comune di Bologna, verranno discusse anche nello specifico tavolo che verrà aperto alla Consulta Handicap ed alla Consulta per l’Inclusione sociale, insieme alle associazioni del terzo settore, ai disabili ed ai loro familiari, sul tema “Lavoro e Formazione” che è uno dei 12 pilastri del premio europeo per le città accessibili al quale il Comune di Bologna intende partecipare entro la fine del mandato. #accessibilità#disabilità

18 Giugno 2018

di Marco Lombardo

Ripartenza Solidale

La mattina del 13 luglio, con Giuliano Barigazzi, siamo stati presso la sede di OPIMM - ONLUS di via del Carrozzaio per la conferenza stampa di presentazione del progetto “Ripartenza solidale” per aiutare le persone con #disabilità a tornare in condizioni di sicurezza al lavoro ed alle attività di formazione, evitando il loro isolamento sociale.

 

 

Un progetto finanziato da Cna Impresa Sensibile e CNA per l’acquisto di strumenti digitali.

Il centro di lavoro protetto ha riaperto il 29 giugno. E’ stato un graduale ritorno alla “normalità” per 70 dei 120 beneficiari del centro di lavoro protetto e del centro di formazione professionale.

Ripartire in solidarietà, mantenere la sicurezza ed il distanziamento, abbattere il muro dell’isolamento sociale: queste le azioni che hanno riportato sul volto delle ragazze e dei ragazzi la gioia di stare di nuovo insieme.

Lo abbiamo fatto con Maria Grazia Volta Giulia Sudano Simone Borsari Claudio Pazzaglia Maria Fermanelli ed il video-saluto del Cardinale Don Matteo Zuppi e tanti altri.

 

 

 

 
 
 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

Bezonomia. Recensioni, SenzaFiltro.

 Chi è davvero Jeff Bezos? Qual è la “formula magica” di Amazon?

Il nuovo libro di Brian Dumaine, “Bezonomia”, cerca di offrire risposte a queste due domande.

Pur senza tralasciare qualche cedimento all’aneddotica su #jeffbezos dai racconti di vita nel ranch col nonno paterno al discorso ispiratore di Jim Collins, dalle ambizioni di colonizzare lo spazio attraverso “Blue Origin” all’ossessione per la soddisfazione del cliente, l’intenzione del libro non è quella di concentrarsi sulle tante contraddizioni dell’uomo più ricco del mondo, né quella di comprendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda, fondata nel 1994, che nel 2018 veniva quotata in svariate centinaia di miliardi di dollari.

Attraverso la raccolta di interviste tra (ex) dipendenti e dirigenti di #Amazon, Brian Dumaine cerca di andare oltre il modello aziendale per comprendere la pervasività del modello culturale che Jeff Bezos sta cercando di affermare come infrastruttura dell’economia contemporanea [...]

Continua a leggere il resto della recensione che ho scritto su SenzaFiltro:
 
 
 

 

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Bezonomia. Recensioni, SenzaFiltro.

 Chi è davvero Jeff Bezos? Qual è la “formula magica” di Amazon?

Il nuovo libro di Brian Dumaine, “Bezonomia”, cerca di offrire risposte a queste due domande.

Pur senza tralasciare qualche cedimento all’aneddotica su #jeffbezos dai racconti di vita nel ranch col nonno paterno al discorso ispiratore di Jim Collins, dalle ambizioni di colonizzare lo spazio attraverso “Blue Origin” all’ossessione per la soddisfazione del cliente, l’intenzione del libro non è quella di concentrarsi sulle tante contraddizioni dell’uomo più ricco del mondo, né quella di comprendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda, fondata nel 1994, che nel 2018 veniva quotata in svariate centinaia di miliardi di dollari.

Attraverso la raccolta di interviste tra (ex) dipendenti e dirigenti di #Amazon, Brian Dumaine cerca di andare oltre il modello aziendale per comprendere la pervasività del modello culturale che Jeff Bezos sta cercando di affermare come infrastruttura dell’economia contemporanea [...]

Continua a leggere il resto della recensione che ho scritto su SenzaFiltro:
 
 
 

 

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

I-cuber. Puntata sulla green economy

Continua il nostro viaggio nell’innovazione in Emilia-Romagna.

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Questa volta siamo andati alla scoperta delle realtà del territorio che si occupano di ‘green economy’ e di economia circolare.

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Sapevate che internet consuma quanto l’intera aviazione civile mondiale e che 3 e-mail generano la stessa Co2 prodotta percorrendo 1 km di auto? Sapevate che la prima causa di consumo di emissioni inquinanti nelle aree urbane non è il traffico, ma il riscaldamento negli edifici pubblici e privati? Che la Carte dei Comuni a spreco zero è stata firmata a Sasso Marconi? image Che non esiste solo lo spreco alimentare, ma anche lo spreco dei fiori nella grande distribuzione? Che esistono programmi europei, finanziamenti e 'business angels' per sostenere l’imprenditorialità innovativa nell’economia verde? Scoprire alcune delle soluzioni più innovative già attive nel nostro territorio nella nuova puntata di I-cuber. image Raccontiamo un modo di essere tradizionalmente innovativi. image Con Saverio Cuoghi, Palma Costi, Leonardo Setti, Viola Cavalca, Gianni Capra, Sandro Serenari, Stefano Mazzetti, Luca Degli Esposti, Gianluca Mazzini, Sandra Lotti, Buona visione di ‪#‎Icuber‬ su LepidaTV!   http://youtu.be/xHfZyBVfbRc?list=PL7q2PExZqZnH6cKisnnHo5YypZ9E-tlal

27 Aprile 2016

di Marco Lombardo

La (mancanza di) solidarietà, l’ Unione europea ed il resto del mondo

L'emergenza Coronavirus sta mettendo a nudo le nostre fragilità.

Tra queste, la più eclatante è l'incapacità dell'Unione europea di trovare una risposta comune alle azioni di contenimento del contagio da #coronavirus, sia per affrontare insieme l'emergenza sanitaria, economica, occupazionale, sociale. 

Ci sono slanci positivi (azione Rescue per la protezione di mascherine, il bando straordinario dell'innovazione, la decisione di sospendere il vincolo del Patto di Stabilità), ma sono progetti, azioni, misure che mancano di una strategia politica.

La riunione del Consiglio europeo ha dimostrato la paralisi dell'interesse generale dell'Unione europea, tenuto in ostaggio dagli egoismi degli interessi nazionali. La decisione di rimettere all'Eurogruppo l'elaborazione di proposte comuni segnala l'estremo tentativo di avviare un tavolo di mediazione e prendere due settimane di tempo per uscire dallo stallo.

Tutto questo mentre si muove velocemente un fiume carsico di solidarietà dal basso tra i cittadini europei che ci ricorda come la solidarietà tra i popoli europei sia molto più salda e coesa rispetto alla solidarietà tra gli Stati membri.

Tutto questo mentre riceviamo attestati di vicinanza e solidarietà da tante realtà (soprattutto dall'est asiatico, dalla Cina in primis, ma non solo) con cui abbiamo intessuto nel corso degli anni, come Comune di Bologna, una rete di relazioni di prossimità, dai progetti comuni alle cooperazioni internazionali, dai gemellaggi ai patti di cooperazione territoriale. 

(Nella foto la donazione di 20.000 mascherine chirurgiche monouso donate dall'Associazione cinesi dell'Emilia-Romagna)

Tutto questo deve portarci a riflettere su due cose. 

La prima: nella vita ciò che si semina, si raccoglie nel tempo.

(Nella foto, il Sindaco di Bologna ed il Sindaco di Tirana piantano un albero a Tirana nella primavera del 2018, in segno di amicizia tra le nostre comunità)

La seconda: la solidarietà non è un tema di risorse. E' un tema di predisposizione d'animo.

Come dimostra l'arrivo dei medici cinesi, cubani o albanesi.

(Nella foto, la delegazione di medici albanesi arrivata in Italia per fronteggiare l'emergenza Covid19)

Grazie perchè questa lezione serve soprattutto all'Europa di domani.

Come ha ricordato nei giorni scorsi l'ex presidente della Commissione europea, Jacques Delors:

"La mancanza di solidarietà mette l'Unione europea in pericolo di vita" 

30 Marzo 2020

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Inaugurazione Salus Space, una scommessa vinta

Il 29 gennaio è un'altra giornata importante per la città di Bologna: un luogo di cura delle persone (Villa Salus), divenuto nel corso del tempo un simbolo di abbandono e degrado, è stato “rigenerato” in un nuovo luogo di cura della socialità (Salus Space).

Si conclude un progetto di lavoro durato più di quattro anni e che ha visto impegnarsi tante persone.

Da oggi nasce un nuovo spazio di convivenza collaborativa, in cui l'inclusione sociale di migranti e rifugiati si coniuga con una visione di welfare interculturale e di cittadinanza attiva.

Questa inaugurazione è una scommessa vinta da tutti quelli che in questi anni hanno lavorato e creduto in Salus Space; da domani tocca a tutti noi farlo vivere nel tempo e farlo diventare una nuova centralità urbana.

Comune di Bologna, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Urban Innovative Actions Salus Space

#accoglienzaèBologna #SaluSpaceèBologna

 

https://www.youtube.com/watch?v=LQg_ptn7960
Qui trovate l'intervista e la descrizione completa del progetto

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.saluspace.eu/

 

Gli articoli della stampa sull'inaugurazione di Salus Space:

 

 

Galleria fotografica sull’inaugurazione di Salus Space:

31 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Decreti sicurezza e nuove politiche migratorie, il tempo delle riforme è adesso!

 

 

La cancellazione dei Decreti Sicurezza sia il primo passo di una nuova stagione politica.

Come avevamo avuto modo di dire recentemente a Bologna nel tavolo istituzionale sulla immigrazione, ora è il momento di costruire nuova politica migratoria, sganciata dalla dittatura dell’emergenza e dalla logica dell’ordine pubblico e della sicurezza, e fondata su tre pilastri: cooperazione internazionale, lavoro e accoglienza diffusa.

Ripristiniamo il sistema Sprar, a partire dalla nostra esperienza territoriale ed estendiamolo a tutto il territorio nazionale.

Chiudiamo i grandi CAS, strutturando i centri di prima accoglienza per le prime attività (informativa legale, screeening sanitario, etc) per strutturare le attività di integrazione nel sistema di accoglienza diffusa.

Approviamo il Migration Compact dell’ONU per favorire una migrazione legale, regolare e sicura.

Rilanciamo la politica euromediterranea anche attraverso la promozione di Patti di collaborazione tra le città.

Modifichiamo nelle sedi europee, il nuovo regolamento di Dublino.

Aboliamo la legge Bossi-Fini per evitare che il lavoro sia un ricatto per ottenere il permesso di soggiorno: un esercito di lavoratori irregolari abbassa le condizioni di lavoro per tutti, stranieri e italiani.

E infine, modifichiamo la legge 91/92 sulla cittadinanza, introducendo lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae come strumenti per ottenere il diritto alla cittadinanza per i nuovi cittadini italiani.

Il tempo delle riforme è adesso. Non domani.

Abbiamo tanta strada ancora da fare, ma il superamento dei decreti sicurezza è un primo passo nella giusta direzione.

Avanti, insieme!

 

 

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Bezonomia. Recensioni, SenzaFiltro.

 Chi è davvero Jeff Bezos? Qual è la “formula magica” di Amazon?

Il nuovo libro di Brian Dumaine, “Bezonomia”, cerca di offrire risposte a queste due domande.

Pur senza tralasciare qualche cedimento all’aneddotica su #jeffbezos dai racconti di vita nel ranch col nonno paterno al discorso ispiratore di Jim Collins, dalle ambizioni di colonizzare lo spazio attraverso “Blue Origin” all’ossessione per la soddisfazione del cliente, l’intenzione del libro non è quella di concentrarsi sulle tante contraddizioni dell’uomo più ricco del mondo, né quella di comprendere le dinamiche di funzionamento di un’azienda, fondata nel 1994, che nel 2018 veniva quotata in svariate centinaia di miliardi di dollari.

Attraverso la raccolta di interviste tra (ex) dipendenti e dirigenti di #Amazon, Brian Dumaine cerca di andare oltre il modello aziendale per comprendere la pervasività del modello culturale che Jeff Bezos sta cercando di affermare come infrastruttura dell’economia contemporanea [...]

Continua a leggere il resto della recensione che ho scritto su SenzaFiltro:
 
 
 

 

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Gojoseon, Bologna celebra la Repubblica di Corea.

Il 3 ottobre nel 2333 a.C. è la data della leggendaria formazione del primo Stato coreano di Gojoseon, che stabilisce tradizionalmente la fondazione della Nazione coreana.

In questa giornata, ci siamo uniti quindi idealmente agli amici del Consolato Generale Della Repubblica Di Corea, che ha giurisdizione anche sulla città di Bologna, in quella che per loro rappresenta la Festa Nazionale della Fondazione della Corea, e facciamo i nostri auguri a tutta la comunità coreana presente a Bologna.

Auguri Corea! International is Bologna!

https://www.youtube.com/watch?v=Tvlmpia_PIk&fbclid=IwAR2nm4d6ttaNnWTyEjLIEEDIJRDh6w1C1a6uaPV27Ah-WNwHekQN3VHf0Gw

https://www.youtube.com/watch?v=Tvlmpia_PIk&fbclid=IwAR2nm4d6ttaNnWTyEjLIEEDIJRDh6w1C1a6uaPV27Ah-WNwHekQN3VHf0Gw

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Screening sanitario per tutti i rider di Bologna

Venerdì 11 dicembre, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, in Autostazione è stato effettuato uno screening sanitario a tutti i rider che operano a Bologna. Il test rapito è stato completamente volontario e gratuito.

 

I tamponi sono stati effettuati dall’ASL di Bologna. L’iniziativa è stata promossa dai firmatari della Carta di Bologna per tutelare la salute e la sicurezza, in collaborazione con l’ASL di Bologna.

Tutti gli sforzi verrebbero vanificati se i cittadini, pur rimanendo a casa e diradando le occasioni di contatto, si ritrovassero il contagio dentro casa, attraverso le consegne a domicilio.

E’ una questione di sicurezza dei lavoratori, ma anche di sicurezza dei cittadini in quanto consumatori finali.

E’ un segnale di attenzione a tutto il comparto della ristorazione, considerando che per molti bar e ristoranti che stanno affrontando tantissimi sacrifici, la consegna a domicilio è rimasta l’unica (se non la principale) fonte di reddito.

Ricordiamo anche che oltre ai test rapidi, la consegna più sicura è quella senza contatto (contactless delivery) ovvero al piano e senza il passaggio di contanti.

Il test rapido è stato e verrà messo a disposizione di tutti i rider di Bologna. Non sarà un intervento “una tantum” ma un intervento sistematico che verrà ripetuto a cadenze regolari.

Bologna è la prima città in Italia a farlo. Tra qualche giorno l’iniziativa verrà estesa all’intero comparto della logistica ed altri settori produttivi.

Alla fine della prima tornata di test, sono risultati tutti negativi gli esiti dei tamponi.

Voglio ringraziare tutti i medici ed il personale della ASL di Bologna che hanno effettuato i test rapidi. Tutti i rider che sono venuti a fare il tampone. Tutte le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Riders Union) e le piattaforme (Mymenu e Domino’s Pizza) firmatarie della Carta di Bologna  per avere sostenuto questa iniziativa, in attuazione del diritto alla salute ed alla sicurezza. Le piattaforme di Consegne etiche e Just eat per avere comunicato e diffuso ai loro rider l’iniziativa.

Una sperimentazione riuscita che rifaremo nuovamente nei prossimi giorni.

I link di alcuni articolo dedicati alla iniziativa:

https://www.bolognatoday.it/cronaca/tampone-rapido-covid-riders-autostazione-bologna.html?fbclid=IwAR3lphsXhvqceBWGayrn0kemZEp9Y9EtCRVJUPlYd1wzZuPU3gNa1niDdOc

https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2020/12/11/news/bologna_tamponi_essenziali_e_gratuiti-705147/?fbclid=IwAR2z7v_Hdw5NMH7a3oocROs5LLmfPgx9HL1v-RMbG_iE86jcj3HwqHRWCOw

 
 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Progetto Rampe nella Zona T

Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.

La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.

Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.

Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.

Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.

Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.

Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:

https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/20_dicembre_09/bologna-negozi-locali-accessibili-tutti-parte-progetto-rampe-t-4ce33332-3a16-11eb-ac1b-7e643bb76344.shtml?fbclid=IwAR2BEAgxnCUGGuzkDqR1kXall3smwLkIBA33qNODkbQPcta7PAxQImt0xGA

 

 

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Tecnopolo “Rita Levi Montalcini” sulle malattie neurodegenerative

Martedì 12 gennaio ho partecipato all’evento della “Fondazione Iret” per l’inaugurazione dell’ampliamento della sede di Ozzano del Tecnopolo, insieme al Magnifico Rettore Francesco Ubertini, all’assessore regionale Patrizio Bianchi ed al Sindaco di Ozzano, Luca Lelli.

Un esempio di partenariato pubblico-privato che amplia la Rete dell’Alta Tecnologia, aumenta la competitività del nostro sistema territoriale ed incrementa il potenziale della Regione Emilia-Romana come luogo di eccellenza del “benessere cognitivo”.


Nel mio intervento ho cercato di esprimere la profonda gratitudine della nostra comunità per l’impegno quotidiano di Luciana Giardino e Laura Calzà della Fondazione Iret, allieve del premio Nobel, Rita Levi Montalcini, a cui il Tecnopolo è dedicato.

Forza del rigore, potere dell’intuizione e audacia della speranza: questi sono gli elementi fondativi delle attività di ricerca che si svolgeranno nel Tecnopolo, nei cui nuovi laboratori lavoreranno 15 ricercatori ed equipe di ricerca scientifica per cercare di dare risposta alle speranze di milioni di persone in tutto il mondo che sono interessati da malattie degenerative.

16 Gennaio 2020

di Marco Lombardo

Disabilità: andare oltre le “insuperabili problematiche costruttive”

Unknown-9092850088-d5472ec6-62d0-422d-8845-cea9e4ea914c                 La settimana scorsa sono intervenuto in questa Aula per ricordare la storia di Ed Roberts e dei rolling quads, raccontando come la battaglia per l’accessibilità delle persone disabili non vada trattata come una rivendicazione di diritti individuali da parte dei singoli, ma come una battaglia collettiva di diritti civili. In quell’intervento ho anche affermato che aspettare 8 mesi per la costruzione di 3 scivoli in Piazza Maggiore era decisamente eccessivo perché i “tempi di vita delle persone disabili o non autosufficienti non posso aspettare i tempi della politica”. A seguito di questo intervento sono lieto che siano usciti diversi articoli della stampa locale che hanno consentito di aprire un faro mediatico sul tema, portando ad una domanda da parte delle opposizioni durante il Question Time ed una risposta puntuale dell’assessore Malagoli. Vorrei soffermarmi sul valore politico di quella risposta che riporta una vicenda a tratti…kafkiana. Da essa si evince come il tema dell’accessibilità (o meglio della mancanza di accessibilità) in Piazza Maggiore non sia un problema di mancanza di volontà politica, ma sia un problema tecnico dovuto all’accertamento da parte della Sovraintendenza che parla di “insuperabili problematiche costruttive”. Voglio essere chiaro. Sono pienamente consapevole del valore artistico di Piazza Maggiore e della necessità di un bilanciamento tra diritti costituzionali e beni giuridici meritevoli di tutela, come la realizzazione dell’uguaglianza sostanziale e la tutela del patrimonio artistico ed architettonico delle nostre realtà urbane. Non vorrei stare qui a citarvi i tanti esempi di città europee ed internazionali che hanno trasformato il loro centro urbano per renderlo accessibile. Conosco già l’obiezione. Mi si dice: non è il caso di un centro urbano medioevale come quello della città di Bologna. Molto bene: allora vi invito di andare nel centro storico di Trento. Una città per me familiare per tanti motivi. Troverete che tutti gli scivoli dei marciapiedi sono stati resi accessibili attraverso un lavoro di levigatura delle pietre originali. Cosa significa tutto questo? Significa che se le persone disabili sono capaci ogni giorno di superare i propri limiti ed i propri ostacoli allora fare un lavoro di levigatura delle pietre del crescente nel 2017 non può costituire un insuperabile problema costruttivo. Significa, come ho più volte ribadito in questa Aula, che le barriere da rimuovere non sono solo quelle fisiche costituite dalle barriere architettoniche, ma sono quelle interiori, dettate da barriere burocratiche, normative, culturali. Sono altresì convinto che una forte volontà politica di questo Consiglio, insieme alla Giunta ed al Disability Manager, possa costituire una fortissima leva per rimuovere questi ostacoli. Ed è per questo che invito tutti i colleghi consiglieri, di maggioranza e di opposizione, nel fare un passo avanti. Siamo all’indomani dell’apertura della sessione di bilancio. Immagino che ognuno di noi avrà i propri interessi e le proprie legittime richieste di risorse destinate a finanziare azioni dell’amministrazione. Uniamo le forze per chiedere che l'accessibilità diventi una priorità comune e condivisa! Chiediamo risorse certe per finanziare il PEBA ed i progetti di vita indipendente. Presento un ordine del giorno di cui chiedo la trattazione ordinaria. Non chiedo la trattazione d’urgenza proprio perché voglio che ci sia la più ampia condivisione dei contenuti dell’ordine del giorno con i lavori nella commissione bilancio. Il testo dell’ordine del giorno invita il Sindaco e la Giunta a destinare una quota delle risorse che derivano dalla tassa di soggiorno al tema del turismo accessibile. Invita l’amministrazione ad impegnare una parte delle risorse al finanziamento del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche. Infine invita a prevedere un capitolo delle risorse del prossimo bilancio dedicate ai progetti di vita indipendente. Si tratta di impegni concreti che siano in grado di trasformare i nostri desideri da parole della politica in concrete azioni amministrative. Facciamolo adesso, prima che qualcuno ci dica che non ci sono soldiPerché se c’è la volontà politica le risorse si trovano. Sono fortemente convinto che l’intendimento del Sindaco, della Giunta e del Disability Manager, dott. Egidio Sosio, vanno in questa direzione, come del resto era scritto nel nostro programma di mandato. Sono altresì convinto che la condivisione di questo messaggio politico tra le forze di maggioranza e quelle di opposizioni serva a dare un segnale forte per cui se la politica è in grado di dare il buon esempio, superando i recinti e le barriere delle appartenenze partitiche, tutti gli altri soggetti, pubblici e privati, sapranno andare oltre le “insuperabili problematiche costruttive e non".

14 Novembre 2017

di Marco Lombardo

“L’unione fa la spesa”..oltre la pandemia!

Il 12 giugno, abbiamo ricevuto le chiavi dei mezzi di trasporto che verranno utilizzati per garantire la prosecuzione dell’iniziativa l’ #UnionefalaSpesa in favore di persone con fragilità e #disabilità.

 

Grazie alle donazioni di BPER BancaBanca di Bologna, Unipol Sai ragilie Bologna Fc 1909, grazie all’impegno di PMG Italia ed Auser Bologna che coordina il prezioso contributo di tutti i volontari  e che permetterà a questo semplice, ma importante servizio di continuare a sostenere e supportare i più fragili.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle percorso "Bologna Oltre le Barriere - Access City Awards 2021" che la nostra generosa e attenta città sta portando avanti con determinazione e consapevolezza, perchè abbiamo bisogno dell'impegno di ognuno di noi, perchè nessuno si salva da solo! 

 
 

(altro…)

16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Comunità Solare Locale a San Vitale

11 AprileIl progetto delle Comunità Solari Locali, nato da uno spin-off dell’Università di Bologna, fino ad oggi ha coinvolto 7 comuni dell’area metropolitana bolognese (Casalecchio di Reno, Zola Predosa, Sasso Marconi, San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Medicina) e finalmente anche un pezzo di Bologna. Il Quartiere San Vitale ha avviato un percorso per il lancio e la costituzione della Comunità Solare di San Vitale, grazie all'impegno delle istituzioni e dei cittadini attivi nella zona.

16 Aprile 2016

di Michele Rossi

RUN FOR MEM: Bologna Ricorda

Domenica 26 gennaio in occasione delle celebrazioni della Gironata della Memoria, ho avuto l'opportunità di rappresentare la amministrazione comunale di Bologna, in una serie di tappe della "Run for Mem".

Prima alla Certosa per la deposizione di corone al monumento ANEI ed alla lapide dedicata agli zingari.

poi allo Stadio Renato dall'Ara alla Torre di Maratona per la deposizione di una corona in memoria di Arpad Weisz.

Sono solo alcune delle tappe della #Runformem la corsa cittadina che ripercorre alcuni monumenti storici della città, in vista della giornata nazionale della #memoria di domani 27 gennaio. 


Per non dimenticare mai la nostra storia, la nostra memoria, i nostri valori. Uniti nel ricordo e insieme al Comune di Bologna, alla Comunità ebraica di Bologna, alla Uisp Bologna e al BFC1909. 

 

 

27 Gennaio 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il Lavoro: 336 inserimenti nel 2020

 CONTRO I 293 DEL 2019; RADDOPPIA IL TASSO DI STABILIZZAZIONE: 23% (Fonte: DIRE) 

Bilancio positivo, in chiusura del 2020, per il progetto Insieme per il lavoro nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna e Arcidiocesi di Bologna con il coinvolgimento di associazioni, sindacati e settore non profit: sono 336 gli inserimenti effettuati nel corso di questo anno rispetto ai 293 del 2019, mentre il tasso di conversione dei contratti a tempo indeterminato è passato dall'11% al 23%.

Risultati raggiunti "nonostante la crisi generata dalla pandemia di Covid-19", sottolinea la Città metropolitana in una nota.

Le aziende del territorio che a vario titolo collaborano con il progetto sono ad oggi 252; di queste, 101 hanno aderito formalmente al Board delle imprese. "Grazie all'accompagnamento e al sostegno alle persone, da un lato, e alla stretta collaborazione con le aziende, dall'altro- scrive Palazzo Malvezzi- Insieme per il lavoro ha fino ad oggi favorito complessivamente 807 inserimenti lavorativi sull'intero territorio metropolitano".

Per il 2021, poi, "si prevedono ulteriori azioni per favorire il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà", continua la nota: "In particolare nell'ambito del neonato Fondo sociale di comunità, Insieme per il lavoro riceve un'ulteriore spinta con un finanziamento pari a un milione di euro destinato a rispondere alla crisi della pandemia".

Infine, Palazzo Malvezzi ricorda che Insieme per il lavoro " è un progetto con approccio sistemico a scala metropolitana, per questo ritiene di fondamentale importanza, per il raggiungimento della sua mission, il coinvolgimento delle amministrazioni di tutto il territorio metropolitano".

https://www.insiemeperillavoro.it/

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Patrick Zaki cittadino onorario di Bologna

Dall'11 gennaio Patrick Zaki è un cittadino onorario di Bologna.

Per molti di noi, Zaki era già bolognese.

È bolognese chi nasce a Bologna. 

E' bolognese chi sceglie di vivere nella nostra città.

É bolognese chi studia nelle nostre scuole e chi fa ricerca nella nostra Università.

É bolognese chi, in nome di quella ricerca, persegue la libertà e la tutela dei diritti umani.

E’ bolognese chi, in nome di quella ricerca della libertà e della tutela dei diritti umani, viene perseguitato.

Patrick Zaki non è andato all’estero per insultare il suo Paese d’origine, l’Egitto. Patrick Zaki è venuto a Bologna per studiare, scoprire e comprendere il mondo che lo circonda, come tanti ragazzi e ragazze della sua età che convergono a Bologna da tutti gli angoli del mondo.

Da oggi Zaki è un cittadino onorario della nostra comunità.

Spero che tante altre città italiane vogliano seguire l’esempio di Bologna nel riconoscimento della cittadinanza onoraria per mantenere accesso il faro mediatico sulla vicenda di Patrick Zaki e continuare a lottare per la sua liberazione al fianco di tante associazioni come Amnesty International impegnate per la tutela dei diritti umani.

Spero che il Governo italiano faccia tutto quanto nelle proprie facoltà per impegnarsi nella liberazione immediata di Patrick Zaki.

Per lui e per quanti come lui vivono sulla loro pelle il dramma di un’ingiusta detenzione.

La libertà di Patrick Zaki è la nostra libertà.

 

 

12 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Tecnopolo di Bologna

La mattina del 17 settembre, con il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini , il Magnifico Rettore, Francesco Ubertini, e gli assessori regionali Vincenzo Colla e Paola Salomoni, abbiamo presentato il progetto di riqualificazione del Tecnopolo con l’avvio dei lavori del Lotto 1.

Quello che era diventato un “non luogo” della nostra città sta diventando un “luogo nuovo” che farà di Bologna una delle più importanti capitali europee ed internazionali sui #BigData sul #supercomputing

Quella che era stato un luogo di innovazione con le opere dell’ing. Nervi sull’ex manifattura Tabacchi ritorna ad essere luogo di innovazione e ricerca che partirà dallo studio dei dati sul #Clima e sulla metereologia per irradiarsi a tutto il sistema dell’economia della conoscenza.

Quello che era diventato un luogo di abbandono, diventa una nuova centralità urbana di un quadrante europeo.

Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro che la Regione ER, il Comune di Bologna ed il Governo hanno fatto, rispetto al contesto europeo con la sede del data center del centro ECMW e che speriamo possa portare a sceglierci ancora come sede di #Copernicus.

I big data sono il petrolio dell’economia digitale. Investire sul capitale sociale, sulla tecnologia e sulla conoscenza significa colmare il ritardo tecnologico del nostro Paese e scegliere una priorità di politica industriale nel quadro del contesto europeo ed internazionale.

 

 

 

 

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4 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Provaci ancora, Frank!

 La sentenza del Tribunale di Bologna ha riconosciuto il carattere discriminatorio della condotta di Deliveroo, per il sistema di prenotazione dei turni adottato nell’app con cui gestiva i rider.

Tutte le volte che i giudici (italiani ed europei) emanano una sentenza sull’economia degli algoritmi, cerco sempre di rileggere la #CartadiBologna (il primo accordo metropolitano sulla #Gigeconomy firmato in Italia) per vedere se l’avevamo previsto.

E’ stato così per le ordinanze sui dispositivi di sicurezza che le piattaforme dovevano garantire ai lavoratori durante la pandemia (vedi articolo 6 della Carta).

E’ così anche per la discriminazione dell’algoritmo “Frank” di Deliveroo.

Non esiste la neutralità degli algoritmi!

C’è un’abbondante letteratura scientifica ed economica che spiega perché non ci sia nulla di neutrale.

Non prendiamocela con il “povero” Frank. Non è l’algoritmo in sè ad essere discriminatorio. E’ chi l’ha pensato e programmato.

A discriminare non è l’intelligenza artificiale dell’algoritmo; sono i fondatori (quasi mai italiani) delle piattaforme (quasi tutte straniere) che hanno chiesto ad abili programmatori informatici di costruire l’algoritmo sulla base di determinati parametri che rispondono a precisi criteri economici.

Nulla di realmente innovativo; dietro il velo della (finta) innovazione si celano pratiche vecchie del Novecento.

Per quanto riguarda la sentenza del Tribunale di Bologna ci convince ancora una volta che la strada aperta dalla Carta di Bologna è quella giusta.

Nel 2018 lo avevamo previsto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 (meccanismi reputazionali) e 5 (non discriminazione).

C’è ancora qualcuno che si meraviglia del perché Deliveroo e le altre piattaforme di Assodeliveroo non l’abbiano firmata?

Riporto fedelmente qui sotto alcune disposizioni della Carta di Bologna, tra cui gli obiettivi ed i due articoli citati.

Non sia mai che qualche giornalista e qualche direttore di giornale li voglia leggere e voglia approfondire seriamente l’argomento per promuovere una vera cultura del lavoro digitale nel nostro Paese, invece di scrivere i soliti editoriali superficiali e...choosy.

[Carta sui diritti fondamentali dei lavoratori digitali nel contesto urbano] [...] “La presente Carta stabilisce standard minimi di tutela che si applicano a tutti i lavoratori e collaboratori, operanti all’interno del territorio della Città metropolitana di Bologna, indipendentemente dalla qualificazione dei rapporti di lavoro che si servono per l’esercizio della propria attività lavorativa di una o più piattaforme digitali. [...]

[Art. 3 Meccanismi reputazionali] 1. Le piattaforme digitali sono tenute a:

a) informare i propri lavoratori o collaboratori e gli utenti/consumatori sulle modalità di formazione ed elaborazione del rating reputazionale, se presente, e sugli effetti che tale rating può avere sul rapporto di lavoro o di collaborazione;

b) garantire al lavoratore o collaboratore una procedura terza e imparziale per contestare un rating ritenuto errato [...]

[Art. 5 Non discriminazione e recesso]

1. È vietata ogni forma di discriminazione, per motivi di genere, di etnia, di lingua, di religione, di orientamento sessuale, politico e sindacale, di condizioni personali e sociali

2.La mancata disponibilità del prestatore di lavoro per un periodo di tempo prolungato non può determinare alcun trattamento deteriore, ivi compresa una distribuzione delle occasioni di lavoro penalizzante per il prestatore.

3. Il recesso della piattaforma in costanza di rapporto di lavoro deve essere motivato e comunicato in forma scritta, con congruo preavviso. Esso è possibile solo per giusta causa o per un notevole inadempimento degli obblighi contrattuali. [...]

 

3 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Bologna incontra il Messico

Il 6 ottobre, abbiamo avuto una piacevole visita nella nostra Bologna.

E' stato un piacevole incontro quello con la Console Generale del Messico a Milano, María de los Ángeles Arriola, e il nostro Comune, alla presenza del Console onorario del Messico a Bologna, Paolo Zavoli.

Il Messico per l'Italia è il primo mercato dell'America latina per quanto riguarda le esportazioni, anche da parte di tante aziende bolognesi

E' stata una bella occasione di confronto e di analisi e abbiamo anche parlato di tante collaborazioni possibili, e di come portare a Bologna anche la cultura messicana, organizzando mostre o altri eventi culturali negli spazi del Comune di Bologna.

 

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

70ma giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro.primi 50 anni dello Statuto dei Lavatori.

L'11 ottobre è una data importante e da ricordare, è la giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro e in questo complicato 2020 ricorre il settantesimo anniversario. 

 

 In questa giornatat si è tenuto a Bologna, in collaborazione tra Comune di Bologna, Patronato ANMIL, Nazionale Italiana Cantanti, Imagem un evento per riflettere su questa ferita sociale che lacera il nostro paese.

 

Ogni anno muoiono più di 1000 persone all’anno per incidenti sul luogo di lavoro o in itinere. Sono numeri impressionanti: significa 3 morti ogni giorno.

Dietro questi numeri ci sono storie, madri, padri, figlie, figli. Vite spezzate.

Anche quest’anno, nonostante il fermo produttivo di diversi mesi, le morti sul luogo di lavoro sono aumentate (823) a causa dell’impatto del Covid19 che ha colpito medici, infermieri, personale medico-sanitario che hanno perso la vita nell’adempimento del proprio dovere.

Sono diminuite solo le morti in itinere (-32%) in virtù di un maggiore utilizzo dello smartworking.

Spesso i media si concentrano sull’aumento dei contagi per le feste o la movida, ma non prestano altrettanta attenzione all’aumento dei contagi che avvengono nei luoghi di lavoro.

Non dobbiamo perdere la capacità di indignarci. Non dobbiamo cedere alla tentazione di considerarle delle tragiche “fatalità”.

Dove c’è lavoro irregolare o precario ci sono più rischi.

Non a caso i settori più colpiti sono quelli della cantieristica, dell’agricoltura, della logistica.

 

Il costo della sicurezza sul lavoro non può essere un elemento della competizione economica.

Davanti a questa strage silenziosa che non fa notizia ci vuole l’impegno da parte di tutti: istituzioni, sindacati, ispettorato del lavoro, scuole ed anche artisti che, come abbiamo fatto oggi, hanno avuto la sensibilità di raccontare il dolore attraverso la sensibilità dell’arte. NoCrash

16 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Premio europeo Città Accessibili 2021, Bologna Oltre le Barriere ha aperto una nuova strada.

Il premio europeo per l’accessibilità del 2021 è andato alla città di Jönköping (Svezia).

 

La menzione speciale sull’accessibilità dei servizi durante la pandemia è andata alla città di Poznań (Polonia). Menzione speciale anche a Firenze e Komotini (Grecia).

Congratulazione ai vincitori, dai quali c’è sempre tanto da imparare per migliorare e migliorarsi.

La candidatura di Bologna, attraverso il percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”, è stata apprezzata dalle istituzioni europee, ma non ha portato alla vittoria finale.

 

Sapevamo che sarebbe stato molto difficile e questo per noi tutti deve costituire uno stimolo continuo.

La candidatura al premio europeo dell’accessibilità è sempre stata un mezzo e non un fine. Un’occasione per impegnarci sui temi dell’accessibilità, non solo in occasione della giornata internazionale del 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno.

Il percorso partecipato di “Bologna oltre le barriere” ha determinato un salto di qualità dell’accessibilità nelle politiche urbane e spero che diventi il metodo ordinario che l’amministrazione comunale possa seguire anche negli anni futuri.

Abbiamo aperto tutti insieme una strada da percorrere per realizzare tutti i progetti che sono stati selezionati durante il percorso partecipato. Sono convinto che la realizzazione di tutti i progetti selezionati e condivisi con le associazioni, le imprese e le istituzioni possa costituire una solida base per una nuova candidatura nei prossimi anni.

Dentro l’Access City Award Network potremo beneficiare delle migliori esperienze delle città europee.

Voglio ringraziare il Disability Manager, Egidio Sosio, Mauro Bigi, Noemí Elena Julián Villar, Chiara Sponza, Simona Beolchi, la Fondazione Innovazione Urbana, Francesca Bruni, Tommaso Nistri dell’Area economia e lavoro, Francesca Martinese, Paola Papini, l’ufficio Comune di Bologna - Relazioni Internazionali, la Consulta handicap, le associazioni, le imprese e tutti i partecipanti al percorso partecipato di “Bologna oltre le Barriere”.

E’ stato per me un privilegio ed un onore accompagnarvi lungo questo percorso.

Continuiamo ad impegnarci tutti insieme lungo la strada dell’accessibilità, dell’inclusione e dell’uguaglianza

1 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

GloBologna: l’Albania sotto le Due Torri

Venerdì 13 dicembre, nella splendida cornice della Cappella Farnese del Comune di Bologna, cullati dalle melodie balcaniche, dai venti del vicino Est e dalle analisi di tanti illustri ospiti, abbiamo concluso la seconda avvincente serie di Globologna: i nuovi bolognesi sotto le Due Torri.

Con le amiche e gli amici albanesi, abbiamo scoperto e rinsaldato il profondo legame che unisce le nostre terre e le nostre comunità.

GloBologna è (e continuerà ad essere) interpretazione dello spirito della Città e della Regione che fa della accoglienza, dell'integrazione e dell'educazione alla cittadinanza globale il proprio tratto culturale tipico e distintivo.

Il progetto di Globologna nasce dalla collaborazione con l'associazione culturale Geopolis di Bologna, alla quale hanno aderito, oltre al Comune di Bologna, l'Università di Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli e da questa edizione anche la Regione Emilia-Romagna.

GloBologna ha come obiettivo quello di conoscersi e fare conoscere le principali comunità straniere presenti nella nostra città, partendo dalla analisi geopolitica del Paese di provenienza delle comunità straniere bolognesi, diramando attraverso l'arte, la cultura e il cibo, i principali tratti storici e culturali e le bellezze dei Paesi di origine.

Solo attraverso la curiosità e l'incontro delle diversità è possibile realizzare e sviluppare un processo di integrazione strutturato e condiviso.

Inoltre, tali momenti di confronto con i protagonisti della diaspora dei tanti e dinamici Paesi presenti a Bologna, rappresentano un grande valore civico per l'amministrazione di Bologna, in quanto permette alle istituzioni di comprendere, direttamente dai protagonisti della città, come poter migliorare e attraverso quali strumenti, la vita della nostre comunità.

In questo ultimo appuntamento di Globologna per il 2019 abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la storica, giovane e dinamica comunità albanese di Bologna.

L'incontro è stato preceduto da un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del recente terremoto e tutti gli interventi, compreso il saluto del Sindaco di Tirana Erion Velaj, hanno sottolineato l'importanza della cooperazione tra Bologna, l'Emilia-Romagna e l'Albania per raccogliere la sfida della ricostruzione post-sisma. In particolare, la Regione Emilia-Romagna per bocca dell'Assessore Patrizio Bianchi ha annunciato uno stanziamento importante per la ricostruzione di una scuola per bambini.

L'istituto Gramsci di Bologna ha presentato un progetto europeo che coinvolge, tra gli altri partners, il Comune di Tirana sul tema dell'identità europea ed i muri, mentre le associazioni albanesi presenti nel nostro territorio hanno rendicontato le loro attività per promuovere la conoscenza della cultura albanese e favorire l'integrazione nel nostro territorio.

GloBologna tornerà nel 2020 con nuovi appuntamenti: un'azione coerente con gli impegni previsti nel Global Compact per le migrazioni legali, regolari e sicure (che l'Italia non ha ancora ratificato!) e con le linee guida del progetto europeo di CiakMigrACTION in cui si chiede alle amministrazioni pubbliche di favorire il protagonismo della diaspora e non parlare dei migranti, ma far parlare i migranti attraverso il racconto delle loro storie.

13 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

Like a Rolling Quad. ‘Liberi di fare, liberi di essere. Progetti di Vita indipendente’

Unknown-10 Negli anni ’60, Ed Roberts fu la prima persona disabile non autosufficiente a laurearsi in Scienze politiche presso l’Università di Berkeley. Il suo alloggio universitario era l’infermeria del campus: l’unico luogo accessibile per ospitare il suo polmone d’acciaio. Ed Roberts con la sua intraprendenza e la sua ostinata forza di volontà è considerato il fondatore del movimento per la Vita indipendente. Altri studenti disabili o non autosufficienti negli anni successivi andarono a vivere con lui nell’ospedale dell’università. Si facevano chiamare “rolling quads”, tetraplegici rotolanti, facendo il verso ai Rolling Stones che negli stessi anni riempivano le piazze con la loro musica libertaria. Il programma per studenti per la disabilità può essere considerato il primo piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche in un campus universitario americano. Ed una volta finito il lavoro dentro il Campus cominciarono a rivendicare l’accessibilità e la vita indipendente fuori dal Campus. Negli anni 70 il centro per la Vita Indipendente si fondava su un concetto tanto semplice quanto rivoluzionario: riconoscere i disabili non oggetti passivi che devono ricevere cura, ma soggetti attivi che devono essere messi nelle condizioni di realizzare la propria personalità nella vita di tutti i giorni. Potrebbe sembrare la sceneggiatura di un film. Invece è storia. Ma è quel tipo di storia che non viene studiata a scuola. Non fa parte della storia delle grandi battaglie per i diritti civili, come Martin Luther King o Nelson Mandela. Sono "gocce di splendore, di umanità, di verità" disperse tra i vicoli della periferia del web. Voglio leggervi un passo di una lettera scritta da Maria Chiara.
“Conoscere le storie di questi attivisti mi avrebbe dato un quadro d’insieme, mi avrebbe fatto rendere conto prima che quella dei disabili è innanzi tutto una lotta per i diritti civili. Ogni bambino disabile dovrebbe poter sfogliare il libro di storia e incontrare lo sguardo di Ed Roberts accanto a quello di Martin Luther King. Per non avere la sensazione di essere sempre il primo: il primo a richiedere un bagno accessibile. il primo a chiedere tutte le ore di assistenza. il primo a pretendere che mettano le rampe in un negozio o in una scuola. Il primo caso di studente con una disabilità grave a voler studiare fuori sede. Per ricordarsi che sta solo continuando un sentiero già tracciato, con amore, determinazione, sacrifici, alti e bassi, confitte e vittorie, dai Rolling Quads ed altri”.
Concludo dicendo che tutti coloro che sono scesi nelle piazze d’Italia ed a Bologna per sentirsi liberi di fare e liberi di essere devono sapere che il compito di chi ha responsabilità istituzionali è quello di accompagnargli in questa battaglia per i diritti civili. La settimana scorsa sono intervenuto sul tema del riconoscimento dei care givers familiari e per chiedere l’istituzione nel Comune di Bologna di un’anagrafe sui progetti di vita indipendente. Un anno fa con altri consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione abbiamo avviato un percorso di mappature delle barriere architettoniche. Ora è arrivato il tempo delle risposte. Ora è il tempo che il Governo nel DDL del Bilancio 2018 attualmente in fase di discussione in Parlamento preveda all’interno del Fondo per la non autosufficienza preveda una quota certa e significativa da destinare ai progetti di vita indipendenti. Ora è il tempo che il Parlamento approvi la legge sui care givers familiari. Ma ciascun livello istituzionale deve fare la propria parte. Ora è il tempo che anche il Comune di Bologna adotti il primo PEBA, trovando nel bilancio comunale di quest’anno risorse sufficienti destinate alla rimozione di tutte le barriere architettoniche, burocratiche, normative, culturali. Sono 8 mesi di tempo che aspettiamo la realizzazione di 3 scivoli in Piazza Maggiore. Tanto. Troppo. La vita delle persone non può aspettare i tempi di vita della politica. Stiamo muovendo i primi passi ma ancora troppo lentamente. Fuori da qui ci sono persone come Maria Chiara, Max, Lendy, Leo, Stefano e tanti altri che non possono più aspettare. Dobbiamo cominciare a correre oltre i nostri limiti. Come i rolling quads. Soggetti attivi che inseguono il loro progetto di vita indipendente. Non soggetti passivi destinatari di cure. Non dimentichiamocelo mai. Articoli di stampa: Repubblica  Comunicato stampa Intervento di inizio seduta

6 Novembre 2017

di Marco Lombardo

Al via il nuovo percorso partecipato di “Bologna oltre le barriere”

Il mondo della disabilità è stato colpevolmente dimenticato durante la fase più acuta della pandemia.

Il Comune di Bologna ha cercato di fare tutto il possibile per venire incontro ad alcune delle esigenze primarie delle persone con disabilità, come la consegna dei generi alimentari a domicilio attraverso #Unionefalaspesa, la distribuzione delle mascherine attraverso la Consulta Handicap e le associazioni, l’impegno per consentire l’attivazione dei servizi educativi a domicilio, solo per citare alcuni esempi.

 

 

 

Avevamo inoltre promesso che non avremmo rinunciato alla candidatura al premio europeo delle città #accessibili ed abbiamo mantenuto la promessa, rimodulando le priorità durante la fase 1 e le modalità di partecipazione degli incontri nella fase 2.

A giugno ci saranno 4 appuntamenti tematici (ogni mercoledì di giugno alle ore 18) dove interverranno amministratori, associazioni, imprese, organizzazioni sindacali, esperti, per confrontarsi sui temi dell’accessibilità e 4 laboratori digitali (ogni martedì di giugno sempre alle ore 18) per presentare progetti che possono migliorare l’accessibilità dell’ambiente urbano che entreranno a far parte del dossier della candidatura. 

Ad oggi sono pervenuti moltissimi progetti, molti dei quali di grande interesse che speriamo possano far parte del dossier di candidatura.

Si parte mercoledì 3 giugno con il primo tema su “lavoro e imprenditorialità”: ci confronteremo su temi come lo #Smartworking per i lavoratori con disabilità, l’utilizzo dei dispositivi di #sicurezza, l’adattamento dei luoghi di lavoro alla misure del distanziamento fisico, il miglioramento degli inserimenti nel mondo del lavoro, gli accomodamenti ragionevoli, il #diversitymanagement nell’impresa, la formazione professionale, la riapertura dei centri diurni, gli accompagnamenti individualizzati per il rientro dei lavoratori disabili dopo le chiusure delle attività a causa dell’emergenza Covid19.

Questi sono solo alcuni dei temi che verrano trattati con esperti ed eccellenze come OPIMM - ONLUSFondazione ASPHI Onlusauticon ed altri importanti ospiti.

Le tappe successive riguarderanno i temi dell’ “Ambiente costruito e spazi pubblici”, “Servizi” (sanitari, welfare, turistici, culturali, sportivi, educativi), “Mobilità e infrastrutture”, secondo le priorità definite dalla Commissione europea per la partecipazione al premio.

Tutti gli appuntamenti saranno accessibili con servizio di interpretariato Lis e sottotitolatura fornita dal Fiadda.

L’invito è a tutti di partecipare attraverso la diretta streaming dal sito della Fondazione Innovazione Urbana per cogliere l’opportunità di affrontare tutti insieme la sfida dell’accessibilità come tema di giustizia sociale della nostra comunità territoriale.

 

1 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il Lavoro: 336 inserimenti nel 2020

 CONTRO I 293 DEL 2019; RADDOPPIA IL TASSO DI STABILIZZAZIONE: 23% (Fonte: DIRE) 

Bilancio positivo, in chiusura del 2020, per il progetto Insieme per il lavoro nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna e Arcidiocesi di Bologna con il coinvolgimento di associazioni, sindacati e settore non profit: sono 336 gli inserimenti effettuati nel corso di questo anno rispetto ai 293 del 2019, mentre il tasso di conversione dei contratti a tempo indeterminato è passato dall'11% al 23%.

Risultati raggiunti "nonostante la crisi generata dalla pandemia di Covid-19", sottolinea la Città metropolitana in una nota.

Le aziende del territorio che a vario titolo collaborano con il progetto sono ad oggi 252; di queste, 101 hanno aderito formalmente al Board delle imprese. "Grazie all'accompagnamento e al sostegno alle persone, da un lato, e alla stretta collaborazione con le aziende, dall'altro- scrive Palazzo Malvezzi- Insieme per il lavoro ha fino ad oggi favorito complessivamente 807 inserimenti lavorativi sull'intero territorio metropolitano".

Per il 2021, poi, "si prevedono ulteriori azioni per favorire il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà", continua la nota: "In particolare nell'ambito del neonato Fondo sociale di comunità, Insieme per il lavoro riceve un'ulteriore spinta con un finanziamento pari a un milione di euro destinato a rispondere alla crisi della pandemia".

Infine, Palazzo Malvezzi ricorda che Insieme per il lavoro " è un progetto con approccio sistemico a scala metropolitana, per questo ritiene di fondamentale importanza, per il raggiungimento della sua mission, il coinvolgimento delle amministrazioni di tutto il territorio metropolitano".

https://www.insiemeperillavoro.it/

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

nuove deleghe per un rinnovato impegno!

Oltre all'Europa ed alle Relazioni Internazionali, sono stato nominato nuovo responsabile Energia&Ambiente e Comunicazione Politica & Web del PD di Bologna.

Ringrazio il Segretario Raffaele Donini per la fiducia; mi impegnerò sin da subito per avviare una fase di  confronto e ascolto delle voci ambientaliste allo scopo di integrare la tutela ambientale e la politica energetica in tutte le altre politiche (economia, mobilità, lavoro, etc.), con un'attenzione particolare rivolta al nostro territorio e lo sguardo proteso verso la dimensione nazionale ed europea.

Per chiunque voglia darmi una mano, basta segnalarmi la propria disponibilità e verrà ricontattata/o al più presto.

 

 

 

19 Gennaio 2013

di Marco Lombardo

GloBologna: la Russia sotto le Due Torri


Il 28 novembre, ho partecipato alla seconda puntata della nuova serie di GloBologna: i nuovi bolognesi sotto le Due Torri.

Il progetto è una idea nata dalla collaborazione con la associazione culturale Geopolis di Bologna, alla quale hanno aderito, oltre al Comune di Bologna, l'Università di Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli e da questa edizione anche la Regione Emilia Romagna.

GloBologna ha come obiettivo quello di conoscersi e fare conoscere le principali comunità straniere presenti nella nostra città, partendo dalla analisi geopolitica del Paese di provenienza delle comunità straniere bolognesi, diramando attraverso l'arte, la cultura e il cibo, i principali tratti storici e culturali e le bellezze dei Paesi di origine.

Solo attraverso la curiosità e l'incontro delle diversità è possibile realizzare e sviluppare un processo di integrazione strutturato e condiviso.

Inoltre, tali momenti di confronto con i protagonisti della diaspora dei tanti e dinamici Paesi presenti a Bologna, rappresentano un grande valore civico per l'amministrazione di Bologna, in quanto permette a noi istituzioni di comprendere, direttamente dai protagonisti della città, come poter migliorare e attraverso quali strumenti, la vita della nostre comunità.

Riuscendo così a intercettare e risolvere i loro problemi e impegnandoci a soddisfare i bisogni, per contribuire alla realizzazione di una sempre più incisiva e condivisa integrazione

In questo secondo episodio di GloBologna, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la giovane e dinamica comunità russa di Bologna.

Oltre ad acquisire le principali direttrici geopolitiche, storiche ed i costanti rapporti accademici fra la nostra Università e la Russia, grazie ai contributi di Pietro Figuera di Limes Rivista Italiana di Geopolitica e del Prof. Stefano Bianchini, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere le interessanti storie di successo e di integrazione di tre realtà rappresentate da altrettante determinate e consapevoli donne russe.

Anastasia Lomovtseva, ci ha parlato della sua esperienza di giornalista russa in Italia per la rivista "Living Italy" e di come gli italiani vengono visti e percepiti dalla grande madre Russia e del suo grande amore per Bologna, che è diventata la sua casa ed i suoi affetti.

Uliana Kovaleva, produttrice cinematografica che dal 2002 partecipa alla co-produzione di film tra Italia e Russia e del Festiva del Cinema Russo in Italia, in diretta telefonica da Mosca, ci ha raccontato dell'interesse e delle reciproche influenze fra il cinema russo e quello italiano.

Yaroslava Chevdar, presidente della associazione Cheburashka, ci ha illustrato le straordinarie attività didattiche, culturali e ludiche che l'associazione svolge con i bambini di origine russa nati a Bologna, nell'insegnare la lingua russa per non disperdere il grande patrimonio culturale che la conoscenza della lingua è capace di generare, soprattutto per una comunità come è quella russa.

Incontro, cultura e voglia di costruire e condividere percorsi insieme, uniti nelle diversità e integrati nella nostra accogliente Bologna.

Questa è GloBologna e questa è Bologna, la città per la quale quotidianamente lavoriamo per risolvere i problemi e per la quale ci impegniamo a migliorare.

3 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.

Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.

Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri. 

Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.

L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".

Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.

Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.

La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.

Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

CIG e prospettive del mondo del lavoro

 Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.

I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.

Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.

Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.

Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.

E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.

E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.

Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Stop Donald!

Quando non puoi più vincere e sei incapace di ammettere la sconfitta, la brama di potere ti porta a sfregiare la democrazia e delegittimare il Congresso.

Nel breve termine, temo che le parole incendiarie di Trump e le immagini inquietanti che abbiamo visto oggi possano essere l’antipasto di quello che potrebbe succedere di nuovo al prossimo appuntamento, il giorno del giuramento del nuovo Presidente.

Per evitare ciò è arrivato il momento di attivare ORA il 25 emendamento (rimozione immediata per incapacità) sul Presidente uscente, in attesa che si concluda il passaggio di consegne al nuovo Presidente eletto.

Nel lungo termine, mi auguro che quello che è successo oggi serva a capire la gravità dell’eredità che il trumpismo ci lascia per i prossimi anni e di quanto per i democratici ed i repubblicani ci sia da lavorare DOMANI, contro il radicalismo ed il fanatismo, per (ri)costruire un senso di comunità nel popolo americano.

6 Gennaio 2021

di Marco Lombardo

Il Giro d’Italia della CSR: I volti della Sostenibilità

Il 16 giugno, ha fatto tappa a Bologna il “Giro d'Italia della CSR”, il viaggio alla scoperta di esperienze virtuose e modelli di #svilupposostenibile.

La Tappa bolognese è ormai entrata a far parte della tradizione del salone CSR, grazie all’impegno degli organizzatori, di Impronta Etica, di SCS Consulting e di tanti stakeholder del nostro territorio.

Il titolo del Salone di quest’anno è “I volti della Sostenibilità”: dare un volto alla sostenibilità significa raccontare come il nostro ecosistema ha affrontato la pandemia. 
Il focus della tappa bolognese è sulla filiera agroalimentare.

Il tema della sostenibilità richiede un approccio olistico che tenga insieme la sostenibilità economica, ambientale e sociale.

La pandemia da #Covid19 che stiamo affrontando ci impone una seria riflessione sulle nuove direzioni di marcia da intraprende e la consapevolezza di dover procedere con maggiore celerità verso gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Per fare ciò bisogna superare alcune contraddizioni: se riteniamo la filiera agroalimentare un settore strategico, come possiamo non investire sulla sicurezza e sulla regolarità di chi vi lavora, nonché sull’innovazione sociale di chi vi opera con attività d’impresa?

Senza sicurezza e senza diritti, non c’è sostenibilità.

La ripartenza delle attività non significa ripresa dell’economia: sappiamo che ci aspetterà un inverno difficile perché superata l’urgenza sanitaria, rimane ora da affrontare l’emergenza economica e sociale. 

Per questo oltre ad iniezioni di liquidità c’è bisogno di un’iniezione di fiducia. 

Eventi come questi servono a raccogliere testimonianze positive e creare reti nella consapevolezza che la cooperazione tra imprese, cittadini ed istituzioni ci restituisce il senso di una sfida collettiva.

Riguarda la giornata al link della pagina Facebook di CSR:

https://www.facebook.com/watch/?v=659598217970506

16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Insieme per il Lavoro: 336 inserimenti nel 2020

 CONTRO I 293 DEL 2019; RADDOPPIA IL TASSO DI STABILIZZAZIONE: 23% (Fonte: DIRE) 

Bilancio positivo, in chiusura del 2020, per il progetto Insieme per il lavoro nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna, Città metropolitana di Bologna e Arcidiocesi di Bologna con il coinvolgimento di associazioni, sindacati e settore non profit: sono 336 gli inserimenti effettuati nel corso di questo anno rispetto ai 293 del 2019, mentre il tasso di conversione dei contratti a tempo indeterminato è passato dall'11% al 23%.

Risultati raggiunti "nonostante la crisi generata dalla pandemia di Covid-19", sottolinea la Città metropolitana in una nota.

Le aziende del territorio che a vario titolo collaborano con il progetto sono ad oggi 252; di queste, 101 hanno aderito formalmente al Board delle imprese. "Grazie all'accompagnamento e al sostegno alle persone, da un lato, e alla stretta collaborazione con le aziende, dall'altro- scrive Palazzo Malvezzi- Insieme per il lavoro ha fino ad oggi favorito complessivamente 807 inserimenti lavorativi sull'intero territorio metropolitano".

Per il 2021, poi, "si prevedono ulteriori azioni per favorire il reinserimento lavorativo di persone in difficoltà", continua la nota: "In particolare nell'ambito del neonato Fondo sociale di comunità, Insieme per il lavoro riceve un'ulteriore spinta con un finanziamento pari a un milione di euro destinato a rispondere alla crisi della pandemia".

Infine, Palazzo Malvezzi ricorda che Insieme per il lavoro " è un progetto con approccio sistemico a scala metropolitana, per questo ritiene di fondamentale importanza, per il raggiungimento della sua mission, il coinvolgimento delle amministrazioni di tutto il territorio metropolitano".

https://www.insiemeperillavoro.it/

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Decreti sicurezza e nuove politiche migratorie, il tempo delle riforme è adesso!

 

 

La cancellazione dei Decreti Sicurezza sia il primo passo di una nuova stagione politica.

Come avevamo avuto modo di dire recentemente a Bologna nel tavolo istituzionale sulla immigrazione, ora è il momento di costruire nuova politica migratoria, sganciata dalla dittatura dell’emergenza e dalla logica dell’ordine pubblico e della sicurezza, e fondata su tre pilastri: cooperazione internazionale, lavoro e accoglienza diffusa.

Ripristiniamo il sistema Sprar, a partire dalla nostra esperienza territoriale ed estendiamolo a tutto il territorio nazionale.

Chiudiamo i grandi CAS, strutturando i centri di prima accoglienza per le prime attività (informativa legale, screeening sanitario, etc) per strutturare le attività di integrazione nel sistema di accoglienza diffusa.

Approviamo il Migration Compact dell’ONU per favorire una migrazione legale, regolare e sicura.

Rilanciamo la politica euromediterranea anche attraverso la promozione di Patti di collaborazione tra le città.

Modifichiamo nelle sedi europee, il nuovo regolamento di Dublino.

Aboliamo la legge Bossi-Fini per evitare che il lavoro sia un ricatto per ottenere il permesso di soggiorno: un esercito di lavoratori irregolari abbassa le condizioni di lavoro per tutti, stranieri e italiani.

E infine, modifichiamo la legge 91/92 sulla cittadinanza, introducendo lo Ius Soli temperato e lo Ius Culturae come strumenti per ottenere il diritto alla cittadinanza per i nuovi cittadini italiani.

Il tempo delle riforme è adesso. Non domani.

Abbiamo tanta strada ancora da fare, ma il superamento dei decreti sicurezza è un primo passo nella giusta direzione.

Avanti, insieme!

 

 

 

 

 

10 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Ripartenza Solidale

La mattina del 13 luglio, con Giuliano Barigazzi, siamo stati presso la sede di OPIMM - ONLUS di via del Carrozzaio per la conferenza stampa di presentazione del progetto “Ripartenza solidale” per aiutare le persone con #disabilità a tornare in condizioni di sicurezza al lavoro ed alle attività di formazione, evitando il loro isolamento sociale.

 

 

Un progetto finanziato da Cna Impresa Sensibile e CNA per l’acquisto di strumenti digitali.

Il centro di lavoro protetto ha riaperto il 29 giugno. E’ stato un graduale ritorno alla “normalità” per 70 dei 120 beneficiari del centro di lavoro protetto e del centro di formazione professionale.

Ripartire in solidarietà, mantenere la sicurezza ed il distanziamento, abbattere il muro dell’isolamento sociale: queste le azioni che hanno riportato sul volto delle ragazze e dei ragazzi la gioia di stare di nuovo insieme.

Lo abbiamo fatto con Maria Grazia Volta Giulia Sudano Simone Borsari Claudio Pazzaglia Maria Fermanelli ed il video-saluto del Cardinale Don Matteo Zuppi e tanti altri.

 

 

 

 
 
 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

Adottiamo Casa Gialla

Casa Gialla è un sogno che parte da lontano.

Il progetto di AGEOP RICERCA nasce nel 2008.

L’idea era quella di offrire ai bambini bisognosi di cure oncologiche un'accoglienza integrata che superasse il concetto di alloggio o di camere di cura.

Costruire una grande casa che potesse offrire servizi e assistenza continuativi per i bambini e dare alle famiglie una vera e profonda accoglienza.

Oggi Casa Gialla ha bisogno del nostro aiuto.

CENTINAIA DI STORIE DI BAMBINE E BAMBINI PASSANO DA QUI. E QUI DEVONO TROVARE FUTURO.

Siamo tutti chiamati ad un impegno comune: difendere casa gialla, preservare le storie di vita che hanno attraversato quelle mure.

I disegni del fine settimana del 17 e 18 ottobre in Piazza Maggiore, disegnano una casa più grande, un luogo di cura ed accoglienza che rivela la natura e l’identità più profonda della nostra comunità: quello della solidarietà e dell’amore per gli altri.

Impegniamoci tutti ad adottare Casa Gialla e darle un nuovo futuro!

P.S. Se tra nel fine settimana non siete riusciti a passare da Piazza Maggiore per fare una donazione, acquistando uno dei disegni presenti, avete un’altra possibilità.

Vi invito a comprare il prossimo calendario di Ageop, il cui ricavato sarà dedicato al sostegno di Casa Gialla: dentro ci troverete anche un disegno fatto da me, Laura e...Vittoria. Un’autentica opera prima :)

Disegniamo per Casa Gialla.

20 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

GloBologna: la Russia sotto le Due Torri


Il 28 novembre, ho partecipato alla seconda puntata della nuova serie di GloBologna: i nuovi bolognesi sotto le Due Torri.

Il progetto è una idea nata dalla collaborazione con la associazione culturale Geopolis di Bologna, alla quale hanno aderito, oltre al Comune di Bologna, l'Università di Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli e da questa edizione anche la Regione Emilia Romagna.

GloBologna ha come obiettivo quello di conoscersi e fare conoscere le principali comunità straniere presenti nella nostra città, partendo dalla analisi geopolitica del Paese di provenienza delle comunità straniere bolognesi, diramando attraverso l'arte, la cultura e il cibo, i principali tratti storici e culturali e le bellezze dei Paesi di origine.

Solo attraverso la curiosità e l'incontro delle diversità è possibile realizzare e sviluppare un processo di integrazione strutturato e condiviso.

Inoltre, tali momenti di confronto con i protagonisti della diaspora dei tanti e dinamici Paesi presenti a Bologna, rappresentano un grande valore civico per l'amministrazione di Bologna, in quanto permette a noi istituzioni di comprendere, direttamente dai protagonisti della città, come poter migliorare e attraverso quali strumenti, la vita della nostre comunità.

Riuscendo così a intercettare e risolvere i loro problemi e impegnandoci a soddisfare i bisogni, per contribuire alla realizzazione di una sempre più incisiva e condivisa integrazione

In questo secondo episodio di GloBologna, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la giovane e dinamica comunità russa di Bologna.

Oltre ad acquisire le principali direttrici geopolitiche, storiche ed i costanti rapporti accademici fra la nostra Università e la Russia, grazie ai contributi di Pietro Figuera di Limes Rivista Italiana di Geopolitica e del Prof. Stefano Bianchini, abbiamo avuto l'opportunità di conoscere le interessanti storie di successo e di integrazione di tre realtà rappresentate da altrettante determinate e consapevoli donne russe.

Anastasia Lomovtseva, ci ha parlato della sua esperienza di giornalista russa in Italia per la rivista "Living Italy" e di come gli italiani vengono visti e percepiti dalla grande madre Russia e del suo grande amore per Bologna, che è diventata la sua casa ed i suoi affetti.

Uliana Kovaleva, produttrice cinematografica che dal 2002 partecipa alla co-produzione di film tra Italia e Russia e del Festiva del Cinema Russo in Italia, in diretta telefonica da Mosca, ci ha raccontato dell'interesse e delle reciproche influenze fra il cinema russo e quello italiano.

Yaroslava Chevdar, presidente della associazione Cheburashka, ci ha illustrato le straordinarie attività didattiche, culturali e ludiche che l'associazione svolge con i bambini di origine russa nati a Bologna, nell'insegnare la lingua russa per non disperdere il grande patrimonio culturale che la conoscenza della lingua è capace di generare, soprattutto per una comunità come è quella russa.

Incontro, cultura e voglia di costruire e condividere percorsi insieme, uniti nelle diversità e integrati nella nostra accogliente Bologna.

Questa è GloBologna e questa è Bologna, la città per la quale quotidianamente lavoriamo per risolvere i problemi e per la quale ci impegniamo a migliorare.

3 Dicembre 2019

di Marco Lombardo

I care-givers familiari: l’assistenza alle persone disabili e non autosufficienti

images-1In Emilia-Romagna vi sono circa 300.000 persone che quotidianamente si prendono cura di un familiare disabile o non autosufficiente. Un articolo del giornale Repubblica dello scorso 28 ottobre richiama l’allarme lanciato dalla vice presidente della Regione ER, Elisabetta Gualmini. ‘Servono una legge nazionale ed un fondo ad hoc‘. Ritengo che questo appello vada raccolto e rilanciato dai banchi del consiglio comunale di Bologna. In diverse occasioni questo consiglio comunale ha inteso sollecitare il parlamento italiano a concludere l’iter legislativo per provvedimenti importanti, segnalando la sensibilità dell’opinione pubblica verso taluni provvedimenti. Penso, da ultimo, agli ordini del giorno approvati in comune per chiedere l’approvazione di una legislazione sulla nuova cittadinanza. Ugualmente, ritengo che sia utile ed urgente l’approvazione del disegno di legge che ormai da oltre due anni giace in Parlamento, sul riconoscimento dei care givers familiari. Con il termine care givers si intende fare riferimento a chi volontariamente e gratuitamente si prende cura di una persona in condizioni di non autosufficienza per motivi di età, disabilità o malattia. Quando parliamo di una vita dedicata alla cura dei propri cari o dei propri familiari stiamo parlando di una condizione di abnegazione tale da impattare nella vita lavorativa e relazionali della persona che presta l’attività di cura. Vi segnalo solo due dati: il carico assistenziale è talmente gravoso che il 10% dei care givers è costretto a chiedere il part-time o il telelavoro ed il 66% è costretto a lasciare il lavoro. Come dimostrano la giurisprudenza della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia, la protezione del lavoro e la discriminazione diretta non deve riguardare solo le persone disabili, ma anche i familiari e coloro che ne hanno cura. Il testo di legge introduce un riconoscimento normativo dei care givers familiari (art. 2) con norme sulla tutela previdenziale (art. 3), tutela per malattie (art. 4), tutela assicurativa (art.5), tutale lavorativa e reddituale (art.6). Ricordo che il riconoscimento dei care givers è ormai una realtà in molti ordinamenti giuridici degli Stati membri (Francia, Spagna, Gran Bretagna, Polonia, Romania, Grecia). Non ancora in Italia. Anche l’adozione di normative regionali (per esempio, l’Emilia/Romagna nel 2014) possono far poco se non si inseriscono in un quadro normativo nazionale che istituisca fondi ad hoc per la materia. Credo che sia urgente e necessario un segnale politico importante che, partendo dalle amministrazioni locali, faccia capire alle famiglie che non le lasceremo sole. A tal fine, proporrò un’udienza conoscitiva sul tema dei care givers nell’area metropolitana bolognese per coinvolgere associazioni, sindacati, professionisti, parlamentari ed amministratori e prendere le opportune decisioni con l’auspicio di arrivare all’adozione di un ordine del giorno che, come in altre occasioni, vorrei trovasse il pieno coinvolgimento delle forze di maggioranza e di opposizione. Colgo l’occasione anche per annunciare che richiederò la convocazione di un’udienza conoscitiva sul tema dell’istituzione di un registro dei progetti di vita indipendente. Si tratta di una misura sperimentale introdotta recentemente nel Comune di Reggio Emilia per custodire i desideri di una persona che vive in una situazione di fragilità, laddove vengano meno i propri familiari. Vi sono taluni elementi di criticità su questa proposta, come gli aspetti definitori, l’efficacia del registro e la tutela della privacy, ma anche taluni elementi di propositività che credo vadano conosciuti ed esplorati, nella prospettivita del Dopo di Noi di prossimità di cui in altre occasioni ho avuto modo di parlare in questa Aula. Credo che questi due ulteriori punti siano tasselli di un puzzle più grande che stiamo portando avanti con determinazione con i lavori di quest’aula per approdare celermente al primo Patto di Accessibilità del Comune di Bologna, con il coinvolgimento della Giunta, del consiglio comunale e del Disability Manager. Concludo con una considerazione: il riconoscimento dei care giver familiari è cosa diversa dall’equiparazione ai lavoratori con disabilità. Prendersi cura di un proprio familiare non autosufficiente o disabile è prima di tutto una scelta di amore. Riconoscere le difficoltà dei care givers e non lasciare sole le famiglie di persone disabili non è solo un principio costituzionale di solidarietà che deve orientare l’attività del nostro Stato, ma è un dovere etico e morale di tutta la nostra comunità. Comunicato stampa

30 Ottobre 2017

di Marco Lombardo

Servizi di inclusione scolastica per i disabili: nessuno resti indietro.

 

Buone notizie!

Dal 3 giugno ripartono gli incontri con Fondazione Innovazione Urbana ed i cittadini, di Bologna oltre le barriere, per progettare e realizzare il percorso per la candidatura di Bologna al Premio europeo Città Accessibile.

In questi mesi le attività ed i servizi verso il mondo della disabilità e il miglioramento della accessibilità sono andati avanti.

Nella mattinata del 13 maggio, è stato firmato un accordo con i sindacati per l’erogazione del servizio di inclusione scolastica per le alunne e gli alunni con disabilità grave.

 

Il protocollo firmato oggi ha un duplice obiettivo:

da un lato, garantire il supporto ai ragazzi che non possono usufruire della didattica digitale e ai loro familiari che in questi mesi hanno dovuto sostenere situazioni molto difficili;

dall’altro, minimizzare il rischio di diffusione del contagio per gli operatori, gli utenti ed i familiari.

Gli interventi di inclusione scolastica potranno svolgersi in presenza, presso le abitazioni, ma anche all’esterno, in luoghi idonei all’accoglienza, come parchi e aree verdi, rispettando le regole previste ed evitando assembramenti.

L’accordo è stato raggiunto in sede di Città Metropolitana all’interno dei tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’auspicio è che queste indicazioni possano essere utili parametri di riferimento, anche per gli altri territori dell’area metropolitana e che presto si possa arrivare alla definizione di un piano territoriale regionale.

Non si tratta di un punto di arrivo, ma un punto di (ri-)partenza per i prossimi traguardi (centri diurni, campi estivi, etc), evitando che l’isolamento prolungato ed il distanziamento fisico possano determinare il rischio di un declino funzionale per le condizioni di salute dei minori con disabilità.

Da qui è possibile scaricare il comunicato ed il testo del protocollo 👉https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/Engine/RAServePG.php/P/2926810010101/0/L/0?fbclid=IwAR2YPhYD-CMXM6h8wm1a6m0PKAIbwPjnQCX8uxD36juK8eQ15APemgPOgP4

 

13 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.

Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.

Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri. 

Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.

L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".

Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.

Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.

La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.

Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

CIG e prospettive del mondo del lavoro

 Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.

I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.

Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.

Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.

Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.

E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.

E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.

Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Primarie tematiche: Quale piano energetico per Bologna?

Il 15 settembre alla Festa dell'Unità di Bologna è stato organizzato uno Spazio Ideativo Partecipativo (OST) sulla transizione energetica, un innovativo percorso di partecipazione attiva dei cittadini. Le proposte emerse nel corso della discussione sono state votate attraverso il sistema di votazione del Circolo online del PD di Bologna. Le primarie tematiche sono state presentate a R. Donini, G.Civati, D. Serracchiani nel corso dell'evento "Diciamoci la verità". http://www.youtube.com/watch?v=GShgm4pGZWI&feature=youtu.be http://www.youtube.com/watch?v=wg5DrEf_WlY&feature=youtu.be [gallery link="file"]

17 Settembre 2012

di Marco Lombardo

CIAKMIGRACTION: Come percepiamo il fenomeno migratorio?

Giovedì 10 ottobre abbiamo presentato il sondaggio CIAKMIGRACTION condotto dall’Istituto Ipsos Italia sulla percezione del fenomeno migratorio in Italia insieme al Presidente di IPSOS Pagnoncelli, al presidente WeWorld Onlus Gvc Onlus Marco Chiesara, insieme ad amministratori locali di Palermo e Crema e tanti giornalisti ed esperti del tema.
Nonostante la speculazione politica degli impresari della paura che martellano ogni giorno l’opinione pubblica, l’immigrazione NON è la principalepreoccupazione degli italiani. Al primo posto c’è il lavoro e la situazione economica. Un dato che non mi meraviglia e non mi sorprende. C’è una grande differenza tra la percezione e la realtà. Questa è acuita da chi ha responsabilità politiche e da chi ricopre ruoli pubblici che da anni continua a parlare di invasione ed emergenza degne del “Deserto dei tartari”. 
Riepilogo un solo dato emerso dallo studio: gli stranieri residenti in Italia sono il 9% della popolazione (a Bologna sono il 15.3%). La percezione degli italiani è che siano il 31% della popolazione complessiva.

Per ridurre la distanza tra la realtà e la percezione non bastano i numeri. La rappresentazione reale dei fatti è una condizione necessaria, ma non sufficiente.

Ci vuole una narrazione positiva che contrasti la narrazione negativa. Perché le emozioni positive possono essere più forti di quelle negative. Bisogna saperle raccontare. Bisogna saperle trovare. Bisogna saperle valorizzare.

E’ responsabilità non solo dei media e dei mezzi di informazione. Ma anche della politica che in questi anni ha inquinato il dibattito pubblico con messaggi sbagliati trasversali agli schieramenti politici. Come misurare l’efficacia delle politiche migratorie sulla base del numero degli sbarchi.

Come pensare che la cooperazione allo sviluppo serva a ridurre le migrazioni. Come parlare di migrazione come fenomeno oggettivo, privo di soggettività e di storie personali, senza il necessario protagonismo della diaspora.


La percezione di insicurezza non si combatte in nome di politiche securitarie che servono a farci vivere in un clima di paura e di controllo che ci priva della nostra libertà.

La percezione di insicurezza e la grande solitudine della nostra società si contrasta con azioni concrete delle amministrazioni sul lavoro, la casa, la scuola, l’integrazione, le riduzioni delle diseguaglianze e con una visione politica capace costruire sui territori un nuovo senso di appartenenza che significa “avere gli altri dentro di sè”.



18 Ottobre 2019

di Marco Lombardo

Progetto Rampe nella Zona T

Il "progetto Rampe nella Zona T” è uno dei 35 progetti che sono stati selezionati all’interno del percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Il progetto che ha come capofila UILDM Bologna (insieme a molte altre associazioni proponenti) prevede una collaborazione con l’amministrazione comunale, il disability manager, Egidio Sosio, l’architetto Fabio Fornasari, la Sovraintendenza, le associazioni di categoria.

La mappatura che è stata fatta dal “progetto Rampe” dimostra come il 70% degli esercizi commerciali presenti nella Zona T (Indipendenza, Rizzoli, Ugo Bassi) sia inaccessibile. La restante parte risulta accessibile o solo parzialmente accessibile.

Stiamo lavorando alla redazione e condivisione di un allegato tecnico con le parti e con la Sovraintendenza per procedere, all’inizio dell’anno nuovo, ad un bando per la rimozione delle barriere, individuando risorse, tempi, modi e criteri per intervenire, con un bilanciamento tra la tutela dei diritti e la tutela dei luoghi.

Il “progetto Rampe nella zona T” è sperimentale e servirà da apripista per poter essere esteso con le stesse modalità, anche al resto degli esercizi commerciali della città.

Il progetto “Rampe nella Zona T” fa parte di un insieme più articolato di iniziative che, a partire dalla recente adozione del Piano Urbanistico Generale e approvazione del Regolamento Edilizio, produrrà entro la fine del mandato delle Linee guida per orientare sempre più la rigenerazione verso il tema dell’accessibilità dell’ambiente urbano.

Ne abbiamo riparlato più diffusamente venerdì 11 dicembre in un’apposita commissione consiliare sull’argomento.

Di seguito l'articolo apparso sul Corriere di Bologna sul Progetto Rampe nella Zona T:

https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/20_dicembre_09/bologna-negozi-locali-accessibili-tutti-parte-progetto-rampe-t-4ce33332-3a16-11eb-ac1b-7e643bb76344.shtml?fbclid=IwAR2BEAgxnCUGGuzkDqR1kXall3smwLkIBA33qNODkbQPcta7PAxQImt0xGA

 

 

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Sara, Alfonso e il SenzaNome. Esempi Civili Bolognesi!

Loro si chiamano Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni. Sono stati nominati dal Presidente Mattarella, Cavalieri dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

A Bologna sono noti per essere i fondatori del bar "Senza Nome" che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuendo a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana.

Il “Bar senza nome” situato nel centro di Bologna, oggi è considerato un riferimento per molti sordi di tutta Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi.

In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri.

Il riconoscimento è stato attribuito "per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo".

Da oggi sono “esempi civili” insieme ad altre 34 persone a cui è stata conferita l’onorificenza dal Presidente della Repubblica per essersi distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.

Questi sono gli “esempi civili” da seguire e di cui andare orgogliosi!

29 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

La realtà aumentata e la realtà virtuale nella scuola digitale


Il Comune di Bologna insieme ad EON Reality (azienda californiana leader mondiale nei sistemi di AR e VR), Istituto Aldini Valeriani, Fondazioni Aldini Valeriani, Fondazione Corazza hanno lanciato il primo ecosistema digitale in Italia per garantire la continuità dei percorsi formativi nella scuola attraverso l'utilizzo delle tecnologie immersive 3D, con un focus specifico su assistenza da remoto e formazione a distanza. 

Il progetto pilota avrà durata biennale e coinvolgerà progressivamente tutto l'Istituto Aldini Valeriani per innovare la didattica della scuola digitale, attraverso l'utilizzo della realtà aumentata e della realtà virtuale per favorire l’interattività ed il potenziamento della memoria muscolare.

Oltre alla parte relativa alla formazione degli insegnanti ed alla didattica digitale, il progetto si propone di promuovere la continuità dei processi produttivi (business continuity) delle imprese attraverso l'utilizzo della tecnologica immersiva per l'ottimizzazione dei processi produttivi da remoto, in osservanza di regole di distanziamento fisico, e per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per sapere come funziona puoi rivedere la presentazione del progetto:

[embed]https://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=soyI6RF1L5E[/embed]

Rassegna Stampa. 



 

7 Aprile 2020

di Marco Lombardo

CIG e prospettive del mondo del lavoro

 Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.

I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.

Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.

Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.

Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.

E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.

E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.

Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell'occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.

 

30 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Bologna Città Antirazzista

Una scritta semplice per un messaggio forte e sempre attuale.

Un messaggio per chi viene da fuori e arriva dalla stazione verso la città.

 
Un valore per ricordare ai noi stessi che la dignità umana è inviolabile e che i diritti e le libertà sono un impegno continuo da portare avanti sempre e ovunque, a partire dalle nostre menti e nei nostri cuori.
 
 
Il 10 luglio, in una bellissima serata estiva, è stato bello colorare insieme la città con 6000 Sardine Bologna 6000 Sardine Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli Bologna, il  Comune di
Bologna - Relazioni Internazionali
 
Foto di #1Cinquantesimo e Mari Sugai

 

 

 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

I primi 50 anni dello Statuto dei Lavatori.

Il 20 maggio 2020, è il "giorno" dello Statuto dei Lavoratori e quest'anno compie 50 anni.

Nell’udienza conoscitiva del Comune di Bologna ne abbiamo ricordato il valore, il dovere di attuarlo, il bisogno di attualizzarlo. 

Con lo Statuto dei lavoratori la Costituzione entrò nei luoghi di lavoro. 
L’archetipo era il lavoro in fabbrica, secondo il modello del contratto di lavoro subordinato. 

Il problema è che negli ultimi anni abbiamo assistito alla “fuga dalla subordinazione” con l’ampliamento di zone grigie tra lavoro autonomo e lavoro subordinato.

Oggi avremmo bisogno di diritti fondamentali che riguardano tutti i lavoratori.

Avremmo bisogno di una nuova legge sulla rappresentanza sindacale. Avremmo bisogno in un nuovo catalogo di diritti per ridurre le diseguaglianze e investire sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. 

Due esempi concreti che avevamo scritto nella Carta di Bologna: il diritto alla connessione ed il diritto di disconnessione.

Diritto di connessione perché il lavoro non può variare a seconda del territorio in cui ci si trova o a seconda delle proprie condizioni economiche e sociali. 

Diritto alla disconnessione perché lavorare in remoto non significa essere permanentemente disponibile al lavoro. 

Il progresso tecnologico può essere una grande occasione di miglioramento delle condizioni di lavoro per tutti o l’alibi per una forte regressione verso il caporalato digitale per i più deboli.

Spero che il 50mo anniversario dello “Statuto dei lavoratori” non sia per la politica un’occasione per sfoggiare la retorica celebrativa, ma sia l’occasione per aprire una seria discussione pubblica, prima ancora che legislativa, sulla cultura del lavoro digitale nel nostro Paese: si può promuovere la crescita dell’economia digitale senza far arretrare i diritti e le tutele dei lavoratori? 

Cultura, lavoro, impresa: da questo trinomio passa un pezzo di futuro del nostro Paese. 

 

 

 

 

 

20 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Confcooperative Bologna: Costruttori di Bene Comune

 

 

Nel pomeriggio del 13 luglio, al centro congressi FICO Eataly World ho portato i saluti istituzionali del sindaco Virginio Merola e dell’amministrazione comunale all'assemblea congressuale di Confcooperative.

 

Un sincero e profondo ringraziamento al presidente Daniele Passini con il quale abbiamo lavorato in questi anni, in un clima di leale collaborazione e profonda sintonia.

Un grande in bocca al lupo a Daniele Ravaglia, direttore di EmilBanca, da oggi nuovo presidente di Confcooperative Bologna.


 

 

 

 

 

 

 
 
 

 

 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

EPIC 2017: Bologna City of Knowledge

image1image1image1The world of job is deeply changed. Once upon a time, the education followed his institutional channels founded on the certification of knowledges: school, university, post-graduate courses. That’s the way in wich millions of people get access on the market job. A stable work that last all the life. Nowadays, it doesn’t work in this way anymore. First of all, people changes very often their jobs. Someone, fortunately, for choice. Someone, unfortunately, for need. That generates a need of lifelong learning. We have lots of masters, degrees, updating courses and so on, but digital revolution has also impress an unprecedented acceleration on the market job and on the learning system. From one hand, because job of today will not exist tomorrow. The most reliable scenario predict that in 2050 most of the jobs of today will not exists anymore. That push learners and teachers to escape from classical learning channels, exploring new boundaries. From the other hand, social networks highlighted that personal and civic empowerment is interlinked with trust, socialisation of achievements, research or our personal talent. From here, the urgency to find oh not only a way to dematerialise che certificate of knowledge, but also to share it. To make it circulate. If this background is true, how to certificare the talent? How to certificare not only the form of knowledge, but also the substance, the experience, the ability to make a concrete thing? I strongly believe that open badges can be a great tool of empowerment to free our talent, to certificate and validate soft skills and experience in a lifelong learning approach. While CV is a picture of formal learning that show my past, Open Badge is like a movie that can infer on the future of a job seekers. Open badges provide a wide range of information on skills and qualifications is aimed at pursuing education and training opportunities, supporting career decisions, finding employment opportunities and supporting mobility in the EU labour market. On this background, what can be the role of cities? What role for Bologna? The City of Bologna, for tradition and vocation is an European city. Bologna has been the first seat of the most ancient university. I think that Bologna can became an ecosystem of circular learnings. We have universities, centre of research, foundations, an industrial system that can altogether can crate new interconnections for growing territorial competitiveness. Moreover, we have to reinforce the sense of taking part of a civic community. For example: library are used to exchange books and make reasearch. But why they cannot be used also to exchange knowledge and experiences? Public library can be transformed in civic square, gym of knowledge where you do not use waves like in gym, but ideas. To sum up and to conclude, Bologna has to develop an urban collective knowledge. We want to build a City of Learning. With wich instruments? We have european funds for Urban Innovative Actions that are in the framework of EU urban agenda. We have realised, first in Italy, the idea of pacts of collaboration with citizens for the regeneration of common goods. We are exploring the online vote to let citizens choose which projects for local purposes and needs have to be found. We are just moving our first steps but the road ahead is a promising one. Normative background Proposal for a DECISION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on a common framework for the provision of better services for skills and qualifications (Europass) and repealing Decision No 2241/2004/ECReform of EU cv pass. The revision of Europass decision Currently the EU tools and services for skills and qualifications are promoted and supported at national level through centres or contact points (National Europass Centres, EQF – National Contact Points, Euroguidance Centres) that are financially supported by the EU through the Erasmus+ programme. Each is subject to separate administration and reporting processes. Each centre manages a separate communication programme and has separate branding. While Member States have taken necessary steps to ensure coordination, this is not the case in all Member States. The effect is that often there is no sense of a joined up skills and qualification service at national level and no much stimulus for centres to cooperate strategically and communicate systematically to present more coherent services. Centres are not fully reaching their target audiences and thus EU tools and services are not reaching all intended beneficiaries. This proposal intends to offer greater potential and opportunity for Member States to strategically coordinate services offered at national level The Europass framework will promote inter-operability of electronic tools used to present and exchange information on skills and qualifications , the new Europass framework will provide a European-wide platform through which all individuals can access, within an intuitive and seamless online service This Decision is one of the initiatives of the New Skills Agenda for Europe6 and complements other actions proposed in that context. It is consistent with the European Parliament and Council Recommendation of 23 April 2008 on a European Qualifications Framework for lifelong learning (EQF)7. We have to bear in mind a big limit for the harmonisation of Open Badges through EU law. Article 166 of TFEU provides that the Union shall implement a vocational training policy which shall support and supplement the action of the Member States. Union action shall aim, inter alia, to improve initial and continuing vocational training in order to facilitate vocational integration and reintegration into the labour market and to develop exchanges of information and experience on issues common to the training systems of the Member States. As education and vocational training policies are within Member States' competence, these articles exclude harmonisation of the laws and regulations of the Member States. CONTEXT / BACKGROUND Recognising non-formal and informal learning is increasingly seen as a way of improving lifelong and life-wide learning. More European countries are emphasising the importance of making visible and valuing learning that takes place outside formal education and training institutions, for example at work, in leisure time activities and at home. Yet, despite a number of initiatives and recommendations on the recognition of informal learning (c.f. European guidelines for validating non‑formal and informal learning, CEDEFOP) there is a wide gap between the recognition of formal and informal or non-formal learning. Access to the recognition of informal learning is patchy and the outcome of recognition process is too often treated with suspicion. The Mozilla Open Badges, an initiative launched by the Mozilla Foundation in September 2011, provides a response to the needs for the recognition (formal and informal) of learning (formal and informal). Open Badges are portable and verifiable, allowing learners to showcase work, document skill sets and competencies, and create a robust portrait of their abilities wherever they were acquired: whether in school, in the community, on the job or online. Millions of badges have already been delivered and the initiative has received the support from leading organisations in the field of education, business, policy and citizenship. OBJECTIVES The aims and objectives of Badge Europe, BEU (pronounced “Be You”) are to exploit the benefits of Open Badges to: - To create the conditions for a Europe-wide and world-wide recognition of learning achievements; - To open and facilitate the systematic access to the recognition of non-formal and informal learning; - To place formal and informal recognition of learning on a par; - To create new employment and learning opportunities for all; and - To bring a European contribution to the leadership of the world-wide Open Badge movement. ACTIVITIES BEU will be developing a network of organisations and practitioners to: - Promote the use of Open Badges for the recognition of learning; - Develop Open Badge initiatives at institutional/local/city/regional/national levels (e.g. Cities of Learning, developing the example of Chicago Summer of Learning - http://explorechi.org); - Promote Open Badges at policy levels; - Develop innovative practices in learning and employment; and - Make recommendations and implement improvements to the Open Badge Infrastructure, technologies and services. Those activities will be carried out directly, with the support of Open Workshops (6) and of a MOOC. (Massive Open Online Course ) OUTCOMES The main outcomes of the project are: - Developing a trustworthy infrastructure to increase job market fluidity and a seamless environment for the recognition of individual skills to full qualifications; - A European Open Badge Network led by a steering committee composed of associate partners to contribute to the outcomes of the project and prepare its self-sustainability; - A dynamic Inventory of Open Badge Initiatives and resources; - A series of guidelines, green, white and discussion papers on Open Badges for Individuals, Open Badges for Organisations, Open Badges in Territories, Open Badges and Quality management and Open Badges and Policies; - Guidelines for bridging ECTS/ECVET/Europass documents with Open Badges; - Recommendations for the improvement of Open Badge Infrastructure, technologies and services; - A Research Report on Open Badge Implementations; - A Community Portal, bimonthly Newsletter and regular webcasts; and - A series of Open Workshops and a MOOC; EXPECTED IMPACT - Empower individuals to make their competencies and talents visible; - Empower teachers with the means to challenge traditional assessment models; - Provide early school leavers with the possibility to have their competencies recognised and further developed in a setting more appropriate to their goals, styles and desires (self-study, home schooling, school of second chance, apprenticeship, etc.); - Recognise the competencies acquired at work into a currency that is valuable on the job market; - Increase transparency and establish trusted communication between employers, jobseekers and education providers; - Increase the confidence of adults to participate in lifelong learning by providing a simple and straightforward mechanism to have one’s current competencies recognised, as a foundation for further learning. LONG TERM BENEFITS The long term benefits are a more inclusive learning provision, a more open employment market and an increased trust in the data relative to individual achievements (CVs, diploma transcripts, etc.) PARTICIPANTS Beuth-Hochschule fuer Technik Berlin (Germany) Coordinator Cambridge Professional Development (UK) ADPIOS (France) EDEN (UK/Europe) Discendum Oy (Finland) Dienst Uitvoering Onderwijs (The Netherlands) Radom Institute (Poland) Digitalme (UK) ARTES (Italy

26 Ottobre 2017

di Marco Lombardo

La Skarrozzata!

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21 Maggio 2016

di Michele Rossi

La solidarietà non si ferma

Restiamo a casa, ma ricordiamoci che la solidarietà non si ferma. 

E' davvero impressionante la passione e l'impegno delle associazioni del terzo settore di darsi da fare per gli altri. Per chi come me si trova a continuare a lavorare per fronteggiare l'emergenza, è davvero un grande motivo di orgoglio poter essere il rappresentante istituzionale di una comunità così aperta e solidale, come quella bolognese.  

Fermarsi e restare a casa non significa infatti spegnere il motore della solidarietà, della creatività, dell'impegno e della passione.

Ci si può sentire vicini e meno soli, anche rimanendo a distanza.

A volte l'amministrazione comunale non può convogliare tutta l'energia che proviene dal Terzo settore perchè dobbiamo chiedere a tutti di rispettare i limiti e le restrizioni, soprattutto durante la prima fase dell'emergenza. Nella fase 2, quando verranno meno le restrizioni e ci dovremo occupare della ricostruzione del tessuto economico e sociale del Paese, sarà fondamentale il contributo del Terzo settore ed è per questo che già da adesso bisogna saper programmare ed essere preparati al domani.

Durante la "Fase 1" del contenimento del contagio Covid19, tutti coloro che vogliono dare una mano possono farlo se rientrano nelle convenzioni con le associazioni del terzo settore che svolgono progetti sociali di pubblica utilità portati avanti dal Comune. Per citare alcuni esempi: 

-Piano MAIS: Piano Monitoraggio Anziani in Solitudine, previsto dal Comune di Bologna, riguarda 2.500 anziani che abitano da soli a Bologna e che ricevono assistenza telefonica, secondo le procedure che venivano attivate dai servizi sociali in estate per fronteggiare le ondate di calore.  http://www.comune.bologna.it/news/coronavirus-spesa-servizi-anziani

 

-"Unione fa la spesa" per consegnare a casa la spesa a persone anziane del Piano Mais, persone disabili e immunodepressi. Una "cassa prioritaria" che consente la consegna della spesa a domicilio per i beneficiari del progetto. La spesa viene effettuata dai volontari (coordinati dall 'Auser) nei punti della grande distribuzione che sono convenzionati, secondo un flusso di richiesta di spesa che proviene dai beneficiari che vengono attivati dai servizi sociali territoriali del Comune di Bologna. 

Per aderire come volontario puoi scrivere un'email a: presidenza@auserbologna.it

-Assistenza psicologica: per aiutare ad affrontare la solitudine e l'isolamento delle persone anziane e delle categorie più fragili, ivi compresi i familiari di persone disabili, è importante garantire un sostegno psicologico da parte di operatori professionali qualificati. In tal senso, sono in atto diverse iniziative, anche grazie alla disponibilità delle rete di psicologi e psichiatri che operano nel territorio bolognese. Fare sentire la vicinanza ed il sostegno a chi è solo o è in difficoltà, è un aiuto molto prezioso in questo momento. Per info: https://www.ausl.bologna.it/news/current/auslnews.2020-03-25.2407000234

(Video del Bologna Football Club, "Bologna, che sorpresa!")

-Raccolta alimentare: Empori solidali "Case Zanardi" insieme alle Cucine Popolari per la raccolta alimentare a persone fragili che non possono acquistare la spesa al mercato o nei supermercati. Puoi aiutarle attraverso una donazione su :https://www.ideaginger.it/progetti/solidali-a-bologna-con-gli-empori-e-le-cucine-popolari.html 

In tema di colletta alimentare c'è l'iniziativa promossa da Don't Panic - Organizziamoci per aiutare la distribuzione dei beni di prima necessità per nuclei familiari in condizioni di fragilità. 

C'è l'attività della Caritas Bologna che distribuisce pasti per i senza dimora, in collaborazione con Piazza Grande e YaBasta!

C’è l’Antoniano che ha aumentato il servizio di mensa e distribuzione pasti, previsto nel piano freddo, che è stato prolungato dal Comune oltre la stagione invernale.

Ognuno contribuisce per quel che può, ed anche i cittadini allestiscono banchetti di solidarietà, seguendo il modello delle vie di Napoli: “chi può metta, chi non può prenda”.

-Bologna oltre le Barriere: non rinunciamo all'idea di candidare la città di Bologna al premio europeo delle città accessibili, ma abbiamo rimodulato le priorità. Per saperne di più: https://www.facebook.com/marcolombardoilmotivoebologna/posts/2472282772875613

http://www.fondazioneinnovazioneurbana.it/45-uncategorised/2232-bologna-oltre-le-barriere-le-comunicazioni-di-emergenza-coronavirus?fbclid=IwAR018ZYjG-xuJ1HlXalngQTCmAANEKIfXj0Q65irDYiv5F-ysZG14MYYUNc

Ci sono poi associazioni che continuano a fare servizi di assistenza domiciliare a pazienti che seguono da casa le cure e le terapie.

AGEOP, AIL, ANT, Piccoli Grandi Cuori: a tutte loro, il Comune di Bologna ha provveduto e continuerà a provvedere, per quanto possibile, alla distribuzione di mascherine protettive e sostegno alle campagne di raccolta fondi.

Perchè l'assistenza domiciliare non si ferma.

La ricerca scientifica non si ferma.

Quindi neanche la solidarietà si deve fermare.

Dobbiamo fermare i banchetti per la raccolta fondi delle uova di Pasqua, ma non la possibilità di acquistarle online e di dare il nostro contributo di solidarietà.

[video width="400" height="220" mp4="https://www.marcolombardo.eu/wp-content/uploads/2020/03/AIL-BolognaVideo.mp4"][/video]

https://www.ailbologna.it/?fbclid=IwAR3OfkMtQ-zBoZmC6CMQ7qiHxaSBT0tbPrH12hpnyqQZ-7r-RE-24Og42PU

Il nostro impegno comune deve essere quello di uscirne con una società più forte e più giusta. La riduzione delle diseguaglianze deve essere al centro non solo della nostra azione politico-amministrativa, ma del nostro pensiero. Non dovremo pensare di "ritornare alla normalità perchè la normalità era il problema". Dobbiamo pensare, anche durante l'emergenza a farci carico dei più fragili, perchè non bisogna lasciare indietro nessuno: chi era già più indietro rischia di essere quello più duramente colpito dall'emergenza. Un'iniziativa molto importante in questi giorni organizzata dal Forum Diversità Diseguaglianze di Fabrizio Barca ha raccolto diverse voci, tra cui la mia, su questo argomento: qui potete riascoltare tutto:

https://www.forumdisuguaglianzediversita.org/25marzo2020/?fbclid=IwAR1Kmet5eRJ9cpKU_nq7c1N1Mjmzb1AS6ICBpMO3bqzulPhxIyGXmwZHa04

Come dice Elio, uno dei protagonisti dell' "Atlante dell'invisibile" scritto da Alessandro Barbaglia:

si tratta di fermarsi e ripensare a come trasformare i confini in nuovi orizzonti

#nessunorestindietro

 

1 Aprile 2020

di Marco Lombardo

Screening sanitario per tutti i rider di Bologna

Venerdì 11 dicembre, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, in Autostazione è stato effettuato uno screening sanitario a tutti i rider che operano a Bologna. Il test rapito è stato completamente volontario e gratuito.

 

I tamponi sono stati effettuati dall’ASL di Bologna. L’iniziativa è stata promossa dai firmatari della Carta di Bologna per tutelare la salute e la sicurezza, in collaborazione con l’ASL di Bologna.

Tutti gli sforzi verrebbero vanificati se i cittadini, pur rimanendo a casa e diradando le occasioni di contatto, si ritrovassero il contagio dentro casa, attraverso le consegne a domicilio.

E’ una questione di sicurezza dei lavoratori, ma anche di sicurezza dei cittadini in quanto consumatori finali.

E’ un segnale di attenzione a tutto il comparto della ristorazione, considerando che per molti bar e ristoranti che stanno affrontando tantissimi sacrifici, la consegna a domicilio è rimasta l’unica (se non la principale) fonte di reddito.

Ricordiamo anche che oltre ai test rapidi, la consegna più sicura è quella senza contatto (contactless delivery) ovvero al piano e senza il passaggio di contanti.

Il test rapido è stato e verrà messo a disposizione di tutti i rider di Bologna. Non sarà un intervento “una tantum” ma un intervento sistematico che verrà ripetuto a cadenze regolari.

Bologna è la prima città in Italia a farlo. Tra qualche giorno l’iniziativa verrà estesa all’intero comparto della logistica ed altri settori produttivi.

Alla fine della prima tornata di test, sono risultati tutti negativi gli esiti dei tamponi.

Voglio ringraziare tutti i medici ed il personale della ASL di Bologna che hanno effettuato i test rapidi. Tutti i rider che sono venuti a fare il tampone. Tutte le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Riders Union) e le piattaforme (Mymenu e Domino’s Pizza) firmatarie della Carta di Bologna  per avere sostenuto questa iniziativa, in attuazione del diritto alla salute ed alla sicurezza. Le piattaforme di Consegne etiche e Just eat per avere comunicato e diffuso ai loro rider l’iniziativa.

Una sperimentazione riuscita che rifaremo nuovamente nei prossimi giorni.

I link di alcuni articolo dedicati alla iniziativa:

https://www.bolognatoday.it/cronaca/tampone-rapido-covid-riders-autostazione-bologna.html?fbclid=IwAR3lphsXhvqceBWGayrn0kemZEp9Y9EtCRVJUPlYd1wzZuPU3gNa1niDdOc

https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2020/12/11/news/bologna_tamponi_essenziali_e_gratuiti-705147/?fbclid=IwAR2z7v_Hdw5NMH7a3oocROs5LLmfPgx9HL1v-RMbG_iE86jcj3HwqHRWCOw

 
 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.

Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.

Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri. 

Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.

L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".

Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.

Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.

La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.

Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Joyeux anniversaire Alliance Française Bologna

Il 5 ottobre del 1989 il Presidente della Repubblica Francese, François Mitterand, in visita ufficiale a Bologna per il Bicentenario della Rivoluzione Francese e nell'ambito delle celebrazioni per il IX centenario dell'Università di Bologna, ricevette nell'Aula Magna di Santa Lucia la laurea honoris causa in Giurisprudenza dalle mani del rettore Fabio Alberto Roversi Monaco. In quell'occasione, accompagnato dal sindaco Renzo Imbeni, inaugurò la nuova sede dell'Alliance Française in Via De’ Marchi, 4.

A distanza di 30 anni, l' Alliance française continua nella sua attività di promozione della lingua e cultura francese e dei paesi francofoni, proponendosi come un luogo di dibattito e condivisione e facilitando lo scambio interculturale.


Il 10 ottobre c'eravamo anche noi: sono intervenuto alla cerimonia di festeggiamento, confermando la relazione di amicizia e collaborazione tra Comune di Bologna Rete Civica Iperbole e la storica associazione.

Nel mio intervento ho ricordato quanto sia importante ristabilire l’amicizia tra la Francia e l’Italia per il rilancio del processo di integrazione europea.

L’ultimo anno è stato molto difficile per la relazione diplomatica tra l’Italia e la Francia, culminato con il ritiro dell’ambasciatore francese. Un evento, a volte dimenticato, che ha segnato il momento peggiore delle relazioni politiche e diplomatiche tra i nostri Paesi dal 1940 sino ad oggi. Ciò nonostante il rapporto di amicizia tra i nostri popoli e tra la nostra città e la Francia è sempre stato solido, come dimostrano le iniziative culturali e quelle che riguardano il rapporto di gemellaggio tra il Comune di Bologna ed il Comune di Tolosa. Il nostro impegno sarà sempre quello di valorizzare le comuni radici culturali e valoriali e, anche attraverso il prezioso supporto dell’AF, ci impegneremo ad invitare a Bologna l’ambasciatore francese all’interno della prossima edizione di incontri sulla cittadinanza europea “L’Europa viene da te”.

Buon compleanno AF! 🇫🇷🇫🇷



10 Ottobre 2019

di Marco Lombardo

And the winner is… Aeroporto Marconi di Bologna.

L'Aeroporto Marconi di Bologna ha vinto l'Airport  Accessibility Award 2020.

 

L’anno scorso era arrivato secondo.

 

Questo segnala l’impegno e l’attenzione sempre crescente per i servizi di assistenza ai passeggeri con ridotta mobilità, per la traduzione delle informative in LIS, per i percorsi loges, le mappe tattili e la formazione continua del personale aeroportuale.

Nel 2018 era stato firmato un protocollo di intesa sul tema dell’accessibilità, il cui Tavolo di monitoraggio costituisce uno dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere” per la candidatura di Bologna al premio europeo delle città accessibili.

Il bellissimo video realizzato dall' Aeroporto Marconi di Bologna per celebrare questo importante traguardo:

https://www.facebook.com/aeroportomarconibologna/videos/406952853756765/

 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Il Progetto Med-Villes

Il 15 dicembre 2020 si è concluso il “progetto Med-Villes, città inclusive e sostenibili per il dialogo euro-mediterraneo”.

Un progetto strategico, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che ha coinvolto 9 partners in questi 12 mesi e che è andato avanti, nonostante le restrizioni dovute alle misure anti-covid19.

Il progetto ha riguardato la formazione, lo scambio di buone pratiche tra gli enti locali, i processi partecipativi, il marketing territoriale, il sostegno a 14 attività economiche tra Italia, Marocco e Tunisia.

Un progetto che ha costituito anche la base per proseguire con le nostre attività istituzionali, attraverso la formalizzazione e la sottoscrizione di due patti di collaborazione tra il Comune di Bologna, le città di Meknes (Marocco) e Kef (Tunisia).

Con queste azioni si rafforza la visione euromediterranea di Bologna nella consapevolezza che il Mediterraneo non è solo un concetto geografico, ma un tessuto connettivo, un luogo identitario e comunitario: il processo di rilancio delle politiche euromediterranea non può essere calato dall’alto, ma deve avvenire sempre di più con il coinvolgimento dal basso di relazioni tra le città, le università, le imprese, le cooperative e la società civile.

Le città possono essere ambasciatori di ponti e dialogo tra le comunità per favorire l’apertura, l’inclusione e la sostenibilità tra le sponde del mediterraneo.

Grazie a: Comune di Bologna - Relazioni Internazionali Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus, COSPE onlus, Associazione Sopra i Ponti Nexus, WeWorld Onlus, Centro Interculturale Zonarelli Bologna, Rete Italiana per il Dialogo Euro-mediterraneo-Capofila Rete Italiana ALF, Geopolis - Limes Club Bologna, Lucia Fresa, Dino Cocchianella, Federico Petroni, Yoann D'alessandro

 

15 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Accordo di programma sul Tecnopolo


Il Comune di Bologna e la Regione Emilia-Romagna hanno sottoscritto l'accordo di programma per l'attuazione del Tecnopolo di Bologna, la struttura che sorgerà nei locali dell'ex Manifattura Tabacchi e che ospiterà le sedi, tra gli altri, di Art-Er ed Enea.

Nell'accordo di programma i due enti, condividendo premesse, finalità e modalità di realizzazione dell'intervento, hanno assunto reciproci obblighi in vista della messa in opera definitiva.

In particolare, il Comune di Bologna ha ceduto alla Regione alcune aree funzionali alla realizzazione dei lavori. Tra gli impegni della Regione Emilia-Romagna si sottolinea la cessione al Comune del primo piano di un edificio (cosiddetto "F1"), all'interno del quale il Comune si impegna a realizzare, anche in partnership con altri soggetti, interventi per favorire lo sviluppo imprenditoriale e il consolidamento di nuove competenze, soprattutto nel campo della gestione e dell’analisi dei big data.

Viene così posto un ulteriore tassello per la realizzazione del grande Tecnopolo di Bologna, che sarà in grado di ospitare laboratori di ricerca, ma anche attività produttive. Si rafforza in questo modo anche il ruolo delle imprese del mondo del digitale, che hanno visto in questi anni un importante sviluppo.

 

21 Gennaio 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.

Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.

Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri. 

Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.

L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".

Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.

Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.

La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.

Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Antonio Parenti!

Nella mattinata del 12 giugno, abbiamo ricevuto insieme al Sindaco di Bologna,Virginio Merola e all'assessore Matteo Lepore, la visita ufficiale del nuovo Capo Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, Antonio Parenti.

Nel corso del colloquio, si è discusso di come avvicinare l'Europa nelle sue varie articolazioni ai cittadini e metterli al corrente di tutte le iniziative a supporto e nell’interesse degli italiani e degli europei, con particolare riferimento a tutte le nuove misure messe in campo dalle istituzioni europee per fronteggiare l’emergenza #Covid19.

Buon lavoro ad Antonio Parenti ed a tutti noi

16 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Regolarizzazione dei lavoratori: una scelta di civiltà!

La regolarizzazione dei braccianti non è una scelta di sicurezza alimentare.

E’ una scelta di civiltà!

Qual è l’alternativa che abbiamo? L’alternativa è mantenere quello che abbiamo adesso: lavoro nero, caporalato (tradizionale e “digitale”), sfruttamento.

Non vale solo per i braccianti nell’agricoltura, ma vale per le colf ed i badanti nei servizi alla persona, vale per gli operatori della logistica e così via.

E’ giusto che il Parlamento ed i partiti politici discutano di tutto questo perché sono scelte politiche e valoriali che riguardano la nostra comunità.

Credo solo che sia ipocrita collegare il rifiuto della sanatoria a una presunta difesa degli interessi dei lavoratori italiani.

Usciamo da questa eterna guerra tra poveri!

Si abbia il coraggio di dire dei sì o dei no; si prenda posizione, ma non si usi il pretesto della cittadinanza nazionale come “alibi” per giustificare la propria scelta.

Perché l’esercito degli irregolari migranti abbassa le condizioni di qualità di lavoro per TUTTI (italiani inclusi).

Abbiamo la possibilità di scegliere la via della legalità e della regolarità contrattuale: non sprechiamola.

Abbandoniamo per sempre la strada del lavoro nero!

Non si tratta di favorire chi vive nell’illegalità;

si tratta di promuovere la regolarità contrattuale, la sicurezza sul lavoro, la convenienza fiscale offrendo, per esempio, la possibilità alle famiglie di detrarre il costo del lavoro domestico dalla dichiarazione dei redditi.

Non dobbiamo tornare alla normalità di prima perché la normalità di prima era parte del problema.

Proviamo a costruire una società del lavoro più giusta.

Non sprechiamo questa possibilità.

(altro…)

14 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Ripartenza Solidale

La mattina del 13 luglio, con Giuliano Barigazzi, siamo stati presso la sede di OPIMM - ONLUS di via del Carrozzaio per la conferenza stampa di presentazione del progetto “Ripartenza solidale” per aiutare le persone con #disabilità a tornare in condizioni di sicurezza al lavoro ed alle attività di formazione, evitando il loro isolamento sociale.

 

 

Un progetto finanziato da Cna Impresa Sensibile e CNA per l’acquisto di strumenti digitali.

Il centro di lavoro protetto ha riaperto il 29 giugno. E’ stato un graduale ritorno alla “normalità” per 70 dei 120 beneficiari del centro di lavoro protetto e del centro di formazione professionale.

Ripartire in solidarietà, mantenere la sicurezza ed il distanziamento, abbattere il muro dell’isolamento sociale: queste le azioni che hanno riportato sul volto delle ragazze e dei ragazzi la gioia di stare di nuovo insieme.

Lo abbiamo fatto con Maria Grazia Volta Giulia Sudano Simone Borsari Claudio Pazzaglia Maria Fermanelli ed il video-saluto del Cardinale Don Matteo Zuppi e tanti altri.

 

 

 

 
 
 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo

La Summer School di IdemLab (17-18 luglio)

Il 17-18 luglio si svolgerà la Summer School di IdemLab nello splendido contesto di Ca' la Ghironda (Zola Predosa, a pochi minuti da Bologna). Quando nel Maggio del 2015 sono stato nominato Direttore della Fondazione IdemLab, l'evoluzione di 'Democratica' fondata da Walter Veltroni, mi sono preso l'impegno di lavorare insieme al Presidente della Fondazione, Salvatore Vassallo, per organizzare a Bologna un momento di confronto e riflessione con alcuni dei protagonisti della politica italiana. La Summer School è pensata come un (e-)laboratorio del pensiero riformista. Sarà il tema delle riforme il filo conduttore delle due giornate di incontri. Le riforme concluse, quelle appena iniziate, quelle ancora da fare. Riforme nelle pubbliche amministrazioni (cfr. spending review), nelle politiche nazionali (cfr. istituzioni, lavoro, economia, scuola, europa, diritti, sicurezza), nel Partito (cfr. primarie, partecipazione, forma-partito). Tanti e qualificati i relatori che interverranno: Lia Quartapelle, Ruth Hanau Santini, Alessandro Petretto, Enrico Morando, Patrizio Bianchi, Lia Montalti, Federico Testa, Francesco Sperandini, Salvatore Vassallo, Stefano Ceccanti, Francesco Clementi, Tomaso Giupponi, Filippo Taddei, Luigi Marattin, Davide Faraone, Francesca Puglisi, Lucia Serena Rossi, Roberto Gualtieri, Nathalie Tocci, Giorgio Tonini, Stefano Bonaccini, Marco Valbruzzi, Mattia Diletti. Leggi qui il programma completo. L'ingresso è aperto a tutti, salvo esaurimento dei posti disponibili. [caption id="attachment_2138" align="alignleft" width="773"]www.idemlab.org www.idemlab.org[/caption]                   Ora aspettiamo solo voi!

10 Luglio 2015

di Marco Lombardo

Verso un pass dell’accessibilità

9 Aprile (2) Il 9 Aprile, presso l'Hotel Amadeus, BolognaFutura ha organizzato dieci tavoli tematici per costruire un pezzo del programma elettorale delle prossime amministrative di Giugno 2016. Il tavolo "Bologna Città dell'Accessibilità e dei Diritti" è stato coordinato da Marco Lombardo con la partecipazione di un relatore d'eccezione, Max Ulivieri, con il quale si è lavorato intorno al concetto di "accessibilità". Un termine ampio e associabile a diverse tematiche, ma ci siamo concentrati sul rapporto con le persone in difficoltà motoria, immaginandoci un approccio diverso rispetto a quello che le vede semplici destinatarie di cure. Si è pensato di liberare gli spazi della Città al talento, alle energie e alla volontà di partecipare attivamente delle persone in difficoltà motoria, esprimendo al massimo la loro personalità. Abbiamo immaginato un pass di accessibilità, diviso per colori, come un marchio di qualità, per luoghi pubblici e privati. Ogni colore è declinato con il tema del turismo, cultura, sport, lavoro, affettività e cure. Presto una proposta dettagliata. Qui il video di presentazione.

16 Aprile 2016

di Michele Rossi

Come si partecipa alla candidatura di BOLOGNA al premio europeo delle città accessibile?


Il mio primo atto dopo aver ricevuto la delega dal Sindaco all’Accessibilità è stato quello di lanciare la call per la candidatura al premio europeo delle città accessibili.

Il 15 Dicembre all’Arena del Sole, in una straordinaria serata di emozione e partecipazione, avevo avuto modo di illustrare il senso della candidatura. (riguarda qui la serata)

Ora è possibile rispondere alla chiamata all’impegno civico e sociale con una manifestazione di interesse per contribuire al percorso partecipato.

Non una candidatura del Comune, ma una candidatura della città.

Ci sarà bisogno del contributo di tutti!

Mai nessuna Città europea, fino ad ora, aveva inteso presentare una candidatura collettiva con approccio olistico, integrato e trasversale a tutti i settori della politica urbana. 

Un programma coraggioso, ma allo stesso tempo umile, perché parte dalla consapevolezza che ci sono ancora tanti ostacoli da rimuovere, sia in termini di barriere fisiche e architettoniche che in termini di barriere interiori dei nostri pregiudizi che non consentono alle persone disabili di costruire il loro progetto di vita autonomo ed indipendente.

Tutti possono dare il loro contributo: singoli cittadini, associazioni, imprese, organizzazioni sindacali, università, scuole, istituti bancari, fondazioni ed istituzioni.

Ci sono diversi modi per partecipare e diversi incontri tematici.

Come si può contribuire?
👉 raccontando il progetto sull'accessibilità, realizzato negli ultimi 5 anni

👉 partecipando ai laboratori: primo appuntamento mercoledì 18 marzo alle 17.30

👉 presentando un nuovo progetto in uno dei tavoli tematici

👉finanziando un progetto che emergerà dai tavoli tematici 

👉organizzando iniziative e attività sul tema dell'accessibilità che utilizzino il logo #BolognaèAccessibilità

Per partecipare alla candidatura clicca qui 

#AccessCityAward2021

Foto della conferenza stampa 

Rassegna stampa


Video e interviste

Servizio TG Bologna in diretta

Servizio TG di ÈTV

21 Febbraio 2020

di Marco Lombardo

3 dicembre – Disability Day 2020

Il 3 Dicembre è la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità: non una giornata di celebrazione, ma un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della disabilità e per riflettere sullo stato di (non) attuazione dei principi della Convenzione ONU sulla #disabilità In questa intervista su BolognaToday provo a raccontare cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare per rimuovere le barriere (fisiche e non) che esistono nelle nostre città e che non consentono l’uguaglianza sostanziale dei cittadini. Aiutare le persone disabili non ad essere “normali”, ma ad essere se stesse. Questo è l’impegno che ciascuno di noi dovrebbe portare avanti: non solo il 3 Dicembre, ma tutti i giorni dell’anno. https://www.bolognatoday.it/cronaca/disability-day-2020-accessibilita-marco-lombardo.html

3 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Un anno di SmartBo

Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità? 

Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo

Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.

Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.

In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.

https://www.variazioni.info/2020/10/19/il-tavolo-smart-bo-compie-un-anno-di-attivit%C3%A0-e-promuove-il-lavoro-agile-tra-innovazione-e-sostenibilit%C3%A0/?fbclid=IwAR3Aao-qQmeMh4A6ZcRSiBdgyEWbsLwroMAJ-LUgpBBkh0WT2sG4zVrSvYg

 

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

9 Maggio 2019 Festa dell’Europa

Il mio discorso per la Festa dell'Europa.

Il video del mio discorso lo trovi qui:

https://youtu.be/0vLjqpChlCA

https://www.facebook.com/marco.lombardo81/videos/10157241629382959/

" Il 9 maggio è il giorno dell’Europa, in memoria del discorso di Schuman del 9 maggio 1950. Non una giornata di celebrazione, ma un’occasione preziosa per ragionare sullo stato di salute del processo di integrazione europea, con particolare riguardo al ruolo delle Città.Prima di parlare di Europa, permettetemi anche un breve ricordo ad un altro accadimento che ha attraversato la storia del nostro Paese. Il 9 maggio di più di quarant’anni fa veniva ritrovato Il corpo di Aldo Moro.Fare i conti con questa vicenda dolorosa della nostra storia, significa ricordare che la democrazia, tanto al livello italiano quanto al livello europeo, non può dirsi mai conquistata una volta per tutte. La democrazia vince quando non rinuncia a se stessa, ai principi di civiltà che la sostengono, alla libertà, al rispetto dei diritti. Cercare la verità è sempre un obiettivo primario della democrazia. E la verità è inseparabile dalla libertà. Con questa doverosa promessa vorrei tornare al tema dell’Europa che come tutti voi sapete mi sta molto a cuore, non solo per la delega che mi onoro di ricoprire nella giunta di questa città, ma perché è un ideale al quale ho interamente dedicato la mia vita professionale e politica. La parola Europa deriva dal greco e significa “avere uno sguardo ampio sulle cose”. Oggi avremmo bisogno di riscoprire le radici profonde del processo di integrazione europea perchè abbiamo estremamente bisogno di avere uno sguardo ampio sulle cose, senza seguire la dittatura dell’emergenza o le scadenze elettorali. Il nostro compito oggi deve essere quello di trasformare il rituale della celebrazione dell’Europa, su cui sinceramente oggi c’è poco di cui festeggiare, in un’occasione per ricoprire il senso di appartenenza alla cittadinanza europei. Perché troppo spesso ci dimentichiamo di riconoscere l’identità di cittadini europei che abbiamo dentro di noi. Riscoprire la storia di questa appartenenza comune significa ripercorrere le sue cadute ed i suoi successi. Perché non si può difendere ciò che non si conosce. Il processo di integrazione europea non può essere visto come il risultato ultimo di forze contrapposte, ma come un perenne divenire, un elastico teso tra gli egoismi degli interessi degli Stati nazionali e l’utopia scientifica del federalismo europeo. L’Unione europea è una storia di successo, ma non è una favola. Noi abbiamo il dovere di fare un discorso di verità quando parliamo di Europa.Sentiamo spesso dire che l’Europa è un luogo di euro-burocrati, ma ci dimentichiamo di dire la verità, ovvero che i funzionari della Commissione sono meno dei funzionari di grandi città europee come Milano o Barcellona.Sentiamo spesso dire che l’Europa ci ha imposto le regole, ma ci dimentichiamo di dire la verità, ovvero che non può esistere una norma giuridicamente vincolante senza che il nostro Paese abbia espresso il proprio consenso. Attraverso i 73 parlamentari europei eletti dall’Italia che siederanno tra Bruxelles e Strasburgo. Attraverso i Ministri del nostro Governo che siedono al consiglio dei ministri dell’Unione europea. Attraverso la Commissione europea in cui siede sempre un rappresentate italiano che oggi ha il ruolo di vicepresidente.Sentiamo dire che le istituzioni europee comprimono i diritti e le libertà dei cittadini, ma ci dimentichiamo di dire la verità, ovvero che l’ordinamento giuridico europeo è l’unico tra gli ordinamento internazionale a prevedere un organismo giurisdizionale forte ed indipendente come la corte di giustizia che ha il potete di giudicare e condannare gli Stati membri per difendere i diritti e le libertà dei cittadini europei. Non si tratta di contrapporre il sovranismo nazionale al sovranismo europeo. Si tratta di capire come esercitare la sovranità nazionale nel contesto europeo. Potrei a tal proposito citare il discorso del presidente della BCE, Mario Draghi, durante il ricevimento della laurea honoris causa all’universita di Bologna. Mi consentirete sul punto di citare un altro grande europeista, un sindaco di questa città, che avrebbe meritato di diventare presidente del parlamento europeo: Renzo Imbeni il quale aveva dichiarato nel discorso di Lisbona ai giovani che “gli Stati non sono ancora del tutto consapevoli di come il vero esercizio della sovranità nazionale avvenga oggi al livello europeo”. In Europa esistono solo due categorie di Stati: quelli piccoli e quelli che non sanno di essere piccoli. Questo lo ha ricordato qualche settimana fa proprio in questo palazzo, l’ambasciatore tedesco. Credo che sia giusto che le forze politiche davanti alle prossime elezioni europee si confrontino su diverse visioni dell’Europa: tra destra e sinistra. Tra progressisti e conservatori. La dialettica del processo decisionale non deve essere più quella tecnica tra piccoli e grandi Stati, tra l’Europa del Nord e l’Europa del Sud, ma tra diverse famiglie politiche europee. Nella comune consapevolezza che quando parliamo di politica europea stiamo parlando di politica interna e non di politica estera, considerando che oltre il 70% della normativa nazionale non è altro che trasposizione di obblighi che il nostro Stato ha già assunto in sede europea.Per amore della verità usciamo da questa doppia falsità: da un lato, chi dipinge l’europa come matrigna nei confronti dei cittadini nazionali e, dall’'altro, chi difende un europeismo di maniera come se l’Europa fosse un pilota automatico che produce solo cose positive. L’Europa non può essere solo quella dei mercati, dell’austerità,  delle regole, della moneta unica. Non può essere quella che sacrifica il principio della solidarietà tra gli Stati e dei popoli. Personalmente rimango convinto che sia necessario adottare un nuovo pilastro sociale europea per contrastare il dumping sociale e la concorrenza sleale attraverso regole comuni in materia di lavoro e fiscalità.Per questo mi permetterete di dedicare questa giornata per l’Europa a tutti quei lavoratori che soffrono per la mancanza di regole comuni al livello europeo sulla salvaguardia di standard minimi di tutela. A tutti questi giovani ricercatori ed ai tantissimi giovani che oggi stanno svolgendo un problema Erasmus di studi negli Stati membri dell’Ue. Anche per loro dobbiamo superare il principio del voto all’unanimità con la regola della maggioranza. Anche per loro dobbiamo far prevalere il metodo comunitario su quello intergovernativo. Dobbiamo costruire un’altra Europa rispetto a quella attuale: quella dei cittadini, delle libertà, dei diritti e dei doveri. Prendiamoci un impegno ed una responsabilità comune: dividiamoci tra schieramenti politici com’è giusto e sano che sia in una democrazia come la nostra, ma nella campagna elettorale europea parliamo di politiche europee, di temi europei, di scelte decisive che faranno i nostri parlamentari europei in tema di ambiente, lavoro, immigrazione, ma non parliamo di politiche nazionali come continuano ostinatamente a fare tutti. Parliamo di Europa e di politiche europee. Solo così riusciremo a far capire agli italiani perché è importante andare a votare il 26 maggio.Su questo come veniva ricordato dai precedenti interventi, le città devono avere un ruolo da protagoniste perché i cittadini europei non vivono negli Stati ma nelle città. La città di Bologna è una città europea per tradizione e vocazione. Basti pensare che l’Erasmus ben prima fosse istituito negli anni ‘80 il programma di mobilità degli studenti, è nato proprio qui a Bologna, come dimostrano gli stemmi degli studenti europei che già secoli fa venivano a studiare nella nostra università. Basti pensare che due Sindaci di Bologna, Guido Fanti e Renzo Imbeni sono stati vicepresidente del Parlamento europeo. Basti pensare che un cittadino bolognese come Romano Prodi è stato presidente della Commissione europea. Basti pensare che il primo giudice italiano donna della Corte di Giustizia, sia una cittadina bolognese come la professoressa Rossi. Senza dimenticarci di Annalisa Boni che prima è intervenuta ed è la presidente di Eurocities, la rete delle città europee. Il Comune di Bologna è tra le amministrazioni più performanti al livello europeo per il reperimento di fondi europei che attualmente, considerando anche i fondi del Pon Metro, ammontano a quasi il 10% dell’intero bilancio comunale. L’anno scorso il Sindaco Virginio Merola annunciò in occasione di questa giornata che avremmo lanciato il primo corso di educazione civica europea, gratuito e diffuso nei quartieri e nelle periferie della città. Oggi possiamo dire che quella promessa è stata mantenuta ed abbiamo coinvolto centinaia di persone, soprattutto giovani, nel primo corso di educazione civica europeo promosso da un Comune italiano, con la fierezza e l’orgoglio di essere stati i primi e, consentitemi di dirlo, con un po’ di rammarico e preoccupazione al pensiero di essere stati gli unici tra le grandi città italiane. Il nostro impegno per l’anno prossimo è quello di prevedere una nuova edizione che coinvolga le scuole, i quartieri, le associazioni dei cittadini e le unioni dei comuni dell’area metropolitana. Perché di educazione civica europea, di conoscenza dello statuto dei diritti e dei doveri della cittadinanza europea, c’è bisogno di parlarne sempre e non solo in prossimità delle elezioni europee. Siamo convinti che Eurocities e la Rappresentanza della Commissione europea saranno anche per le prossime edizioni nostri alleati in un processo culturale ed educativo. Non c’è futuro per l’Europa se non si radicherà il senso dell’appartenenza dei cittadini all’Unione europea.Inutile e dannoso continuare a parlare alla testa dei governanti se ci si dimentica di parlare ai cuori dei cittadini europei.Del resto, nella visione dei nostri Padri fondatori, l’Europa era nata per unire popoli e non solo Stati.“L’appartenenza non è un insieme casuale di persone. Non è il consenso a un’apparente aggregazione. L’appartenenza è avere gli altri dentro di sé” Così cantava una canzone di Giorgio Gaber. Il mio augurio a tutti voi, qualsiasi sia il vostro orientamento politico, è quello di scoprire il fascino dell’appartenenza al cittadino europeo che è dentro a ciascuno di noi. Il fascino dell’appartenenza ad un destino comune di pace e di libertà che è nato, nelle intenzioni dei padri fondatori, per unire non solo Stati, ma popoli e cittadini. Buona festa dell’Europa!

12 Maggio 2019

di Marco Lombardo

Un anno di SmartBo

Il tavolo #SMARTBO compie un anno di attività. Come promuovere il "vero" lavoro Agile. tra innovazione e sostenibilità? 

Il 24 ottobre 2019, quindi prima dello scoppio della prima ondata di pandemia con il conseguente #lockdown, veniva costituito il Tavolo #SmartBo

Nasceva in virtù della sperimentazione del progetto #Vela di cui faceva parte il Comune di Bologna.

Si proponeva di mettere insieme le buone pratiche nel lavoro agile, tra il pubblico ed il privato, per costruire un patrimonio di conoscenze comuni, capace di cogliere i rischi e le opportunità dello #smartworking.

In occasione del primo anno di attività del Tavolo SmartBo, abbiamo ripercorso insieme le tappe principali del percorso, i traguardi raggiunti in termini di sostenibilità, le criticità nell’utilizzo del lavoro da remoto nella fase emergenziale, i prossimi obiettivi e le prospettive per il futuro.

https://www.variazioni.info/2020/10/19/il-tavolo-smart-bo-compie-un-anno-di-attivit%C3%A0-e-promuove-il-lavoro-agile-tra-innovazione-e-sostenibilit%C3%A0/?fbclid=IwAR3Aao-qQmeMh4A6ZcRSiBdgyEWbsLwroMAJ-LUgpBBkh0WT2sG4zVrSvYg

 

 

 

 

27 Ottobre 2020

di Marco Lombardo

Buon lavoro Paolo. Sosteniamo le attività commerciali di vicinato.

Voglio continuare a raccontarvi storie di persone che stanno aprendo attività in questo periodo.

Sono piccole storie positive che però trasmettono un forte messaggio di speranza anche per gli altri. 

Oggi vi racconto la storia di Paolo che ha aperto la sua attività di edicolante in via dei Mille 1.

L’edicola era chiusa da qualche tempo e forse molti di voi la ricorderanno anche per la serranda abbassata con i colori rossoblu e la scritta “Grazie Saputo".

Paolo faceva già l’edicolante, ma in via Ugo Bassi. La sua attività era stata chiusa e da allora, con passione e ostinazione, si è mosso alla ricerca di una nuova edicola in città.

Grazie alla sua determinazione, a quelli che gli sono stati vicino ed al sostegno di “Insieme per il lavoro”, oggi Paolo ha potuto riaprire la sua attività e non perdere il suo posto di lavoro.

La mattina dell'8 dicembre, giorno della festa dell'Immacolata, sono andato a comprare i giornali da lui.

Sarà così anche nei prossimi giorni. Vi invito a fare lo stesso ed a dare il vostro sostegno ai negozi di vicinato e di prossimità.

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Mappe tattili per rendere accessibile il patrimonio culturale della città

Dopo le “Rampe nella Zona T”, oggi vi racconto un altro dei 35 progetti selezionati dal percorso partecipato di “Bologna Oltre le Barriere”.

Andando in piazza della Mercanzia troverete delle nuove mappe tattili.

Uno strumento prezioso per far esplorare il patrimonio artistico della città e migliorare il turismo accessibile per le persone non vedenti o ipovedenti.

Un progetto che si inserisce in un percorso più ampio di #accessibilità del centro storico: le mappe tattili sono monumentali e presentano la forma urbana di bologna, la sua trama/tessitura porticata, in particolare osservata sulla Piazza della Mercanzia e un dettaglio sulle Due Torri.

Le mappe tattili si integrano con l’esperienza di #AppForAll e con i libri pieghevoli che sono mappe tattili da passeggio.

Le mappe sono in inglese ed in italiano con le due versioni in nero per tutti e in braille. Un progetto importante per l’accessibilità del patrimonio artistico/culturale e per il turismo accessibile.

Un ringraziamento al Dipartimento Cultura del Comune di Bologna, all’Università di Bologna, alla Fondazione Innovazione Urbana, allo staff del progetto europeo di Rock, all’istituto Cavazza, al Disability manager Egidio Sosio ed un ringraziamento particolare all’architetto Fabio Fornasari per la passione e l’impegno dedicato in questo ed altri progetti sul tema dell’accessibilità della nostra città.

14 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Radio Città del Capo: da 32 anni una voce libera di Bologna

RISPOSTA AL QUESTION TIME (Venerdì 10 gennaio)


La vicenda di Radio Città del Capo ha evidentemente interessato tutti noi; e non potrebbe essere diversamente, visto che la stessa Radio Città del Capo dà voce alle nostre attività consiliari, come quelle che facciamo in questo momento in sede di Question Time o durante le altre sedute del Consiglio comunale. 
È una vicenda complessa: io e l'assessore Lepore abbiamo subito manifestato la solidarietà nei confronti dei lavoratori. Oltre alla doverosa solidarietà, in qualità di assessore al lavoro del Comune di Bologna ho chiesto sin da subito l’apertura di un tavolo di confronto. Voglio precisare, ma del resto era già scritto chiaramente così nel post sui social che avevo pubblicato all’indomani della notizia, che si tratta di un tavolo di confronto politico in Comune non di un tavolo di salvaguardia occupazionale che semmai sarebbe stato convocato in Città metropolitana. Questa sottolineatura è importante perché un tavolo di salvaguardia si può tecnicamente aprire solo di fronte alla notifica di lettere di licenziamento. Non è questa la situazione di Radio Città del Capo; non è questa la situazione nella quale noi siamo oggi. E allora qualcuno potrebbe chiedere: "Perché un tavolo di confronto?" Beh, per molte delle cose che voi già nei vostri interventi avete detto: perché, a mio avviso, non è all'altezza della storia di Radio Città del Capo che la discussione fra editore e redazione avvenga a colpi di comunicati stampa o di diffide. E un tavolo di confronto serve, a mio avviso, per cercare di contemperare diritti ed esigenze che in questo momento appaiono confliggenti. 
Da un lato c'è la libertà editoriale, il diritto di costruire un progetto di Media Literacy che preveda la diffusione nelle scuole di programmi legati ai 17 gol dell’agenda Onu e il diritto di identificare la fonte da parte dell'ascoltatore rispetto alla produzione dei contenuti, distinguendo tra produzioni interne e esterne, anche in riferimento all'eventuale responsabilità delle informazioni che vengono messe in onda e diffuse. Dall'altro lato c'è l'autonomia, anzi, l'indipendenza della redazione, la tutela della professionalità dei giornalisti, il pluralismo e la correttezza delle informazioni che sono princìpi e valori fondamentali da proteggere e tutelare. È per questo che abbiamo chiesto questo tavolo di confronto che ci sarà il 17 gennaio, qui in Comune e a cui parteciperanno il presidente di Netlit Renato Truce, il direttore Riccardo Tagliati, il fiduciario della redazione Giovanni Stinco, io e Stefano Mazzetti, in rappresentanza della Regione. 
Nella comunicazione intercorsa con il presidente Truce, che ho personalmente chiamato, ho avuto rassicurazioni sul fatto che non ci sono impatti occupazionali, non c'è la volontà di sospendere, nè di interrompere, l'informazione locale durante questo periodo che, come voi potete capire e comprendere, è particolarmente delicato essendoci una campagna elettorale in corso, per cui la trasmissione "Oltre le mura" condotta da Giovanni Stinco andrà regolarmente in onda fino al 31 gennaio.

Però ho potuto verificare che rimangono evidenti le distanze tra la linea editoriale, come dicevo prima, e la richiesta di autonomia da parte della redazione. E allora mi permetto di formulare alcuni auspici che cercherò di ribadire venerdì al tavolo di confronto: il primo è che le società cooperative che fanno parte della compagine societaria riflettano sul loro spirito cooperativo e sul valore di Radio Città del Capo per la comunità bolognese, in incontri che ci saranno plausibilmente prima del nostro confronto. Il secondo punto è che il confronto istituzionale con le parti per noi è necessario perché Radio Città del Capo non è solo un soggetto privato, ma l’espressione di  un interesse pubblico e diffuso rappresentato da 32 anni di storia. Radio Città del Capo è una radio che è un patrimonio comune della città di Bologna e della comunità civica; lo dimostra la mobilitazione di affetto che ne è seguita all’indomani delle notizie di contrasto tra l’editore e la redazione, con  tanti esponenti pubblici, ma anche di tanti semplici radioascoltatori, e consentitemi anche qui di ricordare una presa di posizione dei lavoratori di Radio Città Fujiko, che hanno voluto manifestare la loro solidarietà. In terzo luogo, è evidente che il tema, più complessivamente, non riguarda solo Radio Città del Capo, ma tutte le emittenti radiofoniche perchè oggi è estremamente complesso mantenere vive e libere le radio in un settore in cui ci sono difficoltà economiche, legate al tipo di servizio, alla concorrenza, alla transizioni tecnologiche e tutta una serie di altri fattori che in questa sede non è possibile approfondire. E allora lo sforzo comune dovrebbe essere quello di provare a dare una prospettiva di futuro alla riflessione, nella consapevolezza che Radio Città del Capo non è semplicemente di proprietà dell'editore di oggi o dell'editore di domani o di una compagine societaria, ma che appartiene innanzitutto a tutti i radioascoltatori e nessuno, a partire ovviamente dall'Amministratore comunale, vuole la sospensione o, come è stato citato dal consigliere Martelloni, la "morte di Radio Cittò del Capo", ma bisogna interrogarsi sul futuro e sua prospettiva delle radio in generale e di Radio Città del Capo nello specifico. Da questo punto di vista, come riuscire a contemperare questi confliggenti diritti è una sfida che, a nostro avviso, in questo contesto, meritava un tavolo di confronto politico nel quale saremo liberi di dirci e affrontare questi ed altri aspetti.
Non mi sfuggono i comunicati che sono stati emessi da Open Group, da una parte, e da Mandragola, dall'altra, in qualche modo segnalando anche, tra le sfumature delle dichiarazioni, le diverse posizioni e gli interessi in campo. Io spero, anzi auspico, che si trovi una soluzione condivisa che tuteli la professionalità dei lavoratori della radio, l'autonomia della redazione e la libertà della linea editoriale, in un contesto che sia all'altezza della storia dei 32 anni di Radio Città del Capo. D'altra parte il principio della libertà editoriale e della costruzione di un progetto di Media Literacy è nelle facoltà dell'editore che investe delle risorse economiche e che chiede garanzia rispetto alla fonte di produzione dell'informazione e alla distinzione tra fonti esterne e fonti interne. Come far sì che questa tutela possa essere salvaguardata, senza una modalità di accentramento che limiti il pluralismo delle fonti e la libertà dei giornalisti è un tema da affrontare. Fosse stato un tema che rimaneva nella dialettica interna della azienda non avrebbe meritato il coinvolgimento del Comune, ma per come si è manifestata la discussione, a nostro avviso, merita un tavolo di confronto che veda direttamente il coinvolgimento dell'Amministrazione, proprio a tutela di quell'interesse pubblico e diffuso che in primo luogo vede la radio appartenere alla storia di questa città e all'orgoglio anche di chi la ascolta da 32 anni".

 

 

13 Gennaio 2020

di Marco Lombardo

Screening sanitario per tutti i rider di Bologna

Venerdì 11 dicembre, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, in Autostazione è stato effettuato uno screening sanitario a tutti i rider che operano a Bologna. Il test rapito è stato completamente volontario e gratuito.

 

I tamponi sono stati effettuati dall’ASL di Bologna. L’iniziativa è stata promossa dai firmatari della Carta di Bologna per tutelare la salute e la sicurezza, in collaborazione con l’ASL di Bologna.

Tutti gli sforzi verrebbero vanificati se i cittadini, pur rimanendo a casa e diradando le occasioni di contatto, si ritrovassero il contagio dentro casa, attraverso le consegne a domicilio.

E’ una questione di sicurezza dei lavoratori, ma anche di sicurezza dei cittadini in quanto consumatori finali.

E’ un segnale di attenzione a tutto il comparto della ristorazione, considerando che per molti bar e ristoranti che stanno affrontando tantissimi sacrifici, la consegna a domicilio è rimasta l’unica (se non la principale) fonte di reddito.

Ricordiamo anche che oltre ai test rapidi, la consegna più sicura è quella senza contatto (contactless delivery) ovvero al piano e senza il passaggio di contanti.

Il test rapido è stato e verrà messo a disposizione di tutti i rider di Bologna. Non sarà un intervento “una tantum” ma un intervento sistematico che verrà ripetuto a cadenze regolari.

Bologna è la prima città in Italia a farlo. Tra qualche giorno l’iniziativa verrà estesa all’intero comparto della logistica ed altri settori produttivi.

Alla fine della prima tornata di test, sono risultati tutti negativi gli esiti dei tamponi.

Voglio ringraziare tutti i medici ed il personale della ASL di Bologna che hanno effettuato i test rapidi. Tutti i rider che sono venuti a fare il tampone. Tutte le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Riders Union) e le piattaforme (Mymenu e Domino’s Pizza) firmatarie della Carta di Bologna  per avere sostenuto questa iniziativa, in attuazione del diritto alla salute ed alla sicurezza. Le piattaforme di Consegne etiche e Just eat per avere comunicato e diffuso ai loro rider l’iniziativa.

Una sperimentazione riuscita che rifaremo nuovamente nei prossimi giorni.

I link di alcuni articolo dedicati alla iniziativa:

https://www.bolognatoday.it/cronaca/tampone-rapido-covid-riders-autostazione-bologna.html?fbclid=IwAR3lphsXhvqceBWGayrn0kemZEp9Y9EtCRVJUPlYd1wzZuPU3gNa1niDdOc

https://www.collettiva.it/copertine/lavoro/2020/12/11/news/bologna_tamponi_essenziali_e_gratuiti-705147/?fbclid=IwAR2z7v_Hdw5NMH7a3oocROs5LLmfPgx9HL1v-RMbG_iE86jcj3HwqHRWCOw

 
 

 

 

12 Dicembre 2020

di Marco Lombardo

Il paradosso dell’Unione europea ai tempi del Covid19

Quelli che stiamo vivendo sono momenti fuori dall’ordinarietà. Per tutti. Per i cittadini. Per gli Stati. Per l’Unione europea.
 
L’Unione europea sta attraversando un paradosso politico: più si avvicina ai bisogni degli Stati, più si allontana dai cuori dei cittadini. 
 
 
 
É’ un fatto che le istituzioni europee abbiano messo più risorse a disposizioni degli stati membri negli ultimi due mesi, di quante non ne abbiamo stanziato negli ultimi dieci anni.
 
 
Un programma poderoso che ha mobilitato 2.500 miliardi di euro. Basti citare il programma da 750 miliardi di euro della BCE per immettere liquidità nel sistema economico e finanziario, il programma SURE che per la prima volta nella storia dell’UE ha stanziato 100 miliardi di euro per la tutela occupazionale, il Mes di cui si è parlato tanto (forse troppo, spesso a sproposito), per arrivare al piano Next Generation EU ed al Recovery fund approvati nei giorni scorsi.
 
Senza contare la sospensione della disciplina degli aiuti di Stato e dei vincoli di spesa pubblica stabiliti dal Patto di stabilità.
 
Una libertà di azione ed una mole di risorse mai visti prima.
 
Ció nonostante, il sentimento di fiducia dei cittadini europei nei confronti delle istituzioni UE registri, secondo gli indici dell’Eurobarometro, i minimi storici. 
 
Perché? Come mai? 
 
A mio avviso i motivi principali sono tre. 
 
Il primo: se agli annunci non seguono i fatti, tutte queste risorse suonano come fantamiliardi che valgono più o meno come i soldi del Monopoli.
Non dimentichiamoci che sotto la brace dell’emergenza sanitaria covano forti le tensioni dell’emergenza sociale che rischiano di sfociare in un autunno caldo, se non ci sarà la ripresa economica o se verranno meno gli strumenti a sostegno del reddito ed a tutela del lavoro.
 
Il secondo: il timing dei negoziati.
Se nella fase più acuta della pandemia dove il livello di tensione è più alto, si parte con un negoziato in salita con gli Stati membri arroccati a difesa dell’interesse nazionale e l’Unione europea che non riesce celermente ad attivare azioni di solidarietà tra gli Stati membri ed i cittadini europei, finisce poi che il ricordo dei cittadini si cristallizza nello stallo iniziale.
Non rimane nella mente il ricordo positivo dell’accordo finale raggiunto che serve a tutelare l’interesse generale dell’UE. Il timing del negoziato in questi casi vale quanto, se non più, del risultato finale. 
 
Il terzo: la mancanza di leadership politica. Solo una leadership politica forte e conosciuta in tutta Europa può ristabilire la verità storica sulle decisioni prese e sulle modalità con le quali l’accordo è stato raggiunto.
 
Com’è noto, l’attenzione dei cittadini si concentra sui governi nazionali e non si accende per i dibattiti delle istituzioni europee.
Purtroppo la pandemia del coronavirus è stata in questo senso un’occasione persa per colmane il deficit di consenso popolare: manca una leadership politica forte e popolare al livello europeo.
 
 
Per sopperire a questa situazione è importante che le istituzioni europee si concentrino molto a comunicare bene come utilizzare le singole misure adottate e come coglierne pienamente i benefici, piuttosto che aggiungere ulteriori tasselli del puzzle. 
 
Per il prossimo futuro è importante che gli Stati non vengano lasciati soli, nell’utilizzo degli strumenti messi in campo dall’UE. Per non minare l’efficacia dell’azione europea e per non acuire le diseguaglianze tra i vari Stati membri. 
 
A titolo di esempio, prendiamo il Recovery fund. “Recovery” può significare due cose distinte: rimborso o riconversione. Utilizzo delle risorse a titolo di indennizzo a pioggia del danno da covid19 oppure investimenti mirati per la ripresa economica.
 
Detto in altri termini: può essere un modo per lo Stato di intervenire nell’economia attraverso una miriade di azioni che di fatto, se non ci fosse la pandemia, sarebbero degli aiuto di stato oppure può essere la base di un’iniezione di misure strategiche per rilanciare la politica industriale nel senso della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
 
Un vero e proprio turning point per l’economia europea.
 
Su tutto questo pesa l’ombra lanciata della sentenza della corte costituzionale tedesca come ipoteca sulle future decisioni della BCE: proprio mentre sta per partire il semestre tedesco di guida della presidenza europea.
 
Sono decisamente tempi straordinari per l’Unione europea. La partita è aperta.
 
E sarà decisiva per il rebound. Speriamo del consenso e non del contagio.

 

 

 

3 Giugno 2020

di Marco Lombardo

Servizi di inclusione scolastica per i disabili: nessuno resti indietro.

 

Buone notizie!

Dal 3 giugno ripartono gli incontri con Fondazione Innovazione Urbana ed i cittadini, di Bologna oltre le barriere, per progettare e realizzare il percorso per la candidatura di Bologna al Premio europeo Città Accessibile.

In questi mesi le attività ed i servizi verso il mondo della disabilità e il miglioramento della accessibilità sono andati avanti.

Nella mattinata del 13 maggio, è stato firmato un accordo con i sindacati per l’erogazione del servizio di inclusione scolastica per le alunne e gli alunni con disabilità grave.

 

Il protocollo firmato oggi ha un duplice obiettivo:

da un lato, garantire il supporto ai ragazzi che non possono usufruire della didattica digitale e ai loro familiari che in questi mesi hanno dovuto sostenere situazioni molto difficili;

dall’altro, minimizzare il rischio di diffusione del contagio per gli operatori, gli utenti ed i familiari.

Gli interventi di inclusione scolastica potranno svolgersi in presenza, presso le abitazioni, ma anche all’esterno, in luoghi idonei all’accoglienza, come parchi e aree verdi, rispettando le regole previste ed evitando assembramenti.

L’accordo è stato raggiunto in sede di Città Metropolitana all’interno dei tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

L’auspicio è che queste indicazioni possano essere utili parametri di riferimento, anche per gli altri territori dell’area metropolitana e che presto si possa arrivare alla definizione di un piano territoriale regionale.

Non si tratta di un punto di arrivo, ma un punto di (ri-)partenza per i prossimi traguardi (centri diurni, campi estivi, etc), evitando che l’isolamento prolungato ed il distanziamento fisico possano determinare il rischio di un declino funzionale per le condizioni di salute dei minori con disabilità.

Da qui è possibile scaricare il comunicato ed il testo del protocollo 👉https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/Engine/RAServePG.php/P/2926810010101/0/L/0?fbclid=IwAR2YPhYD-CMXM6h8wm1a6m0PKAIbwPjnQCX8uxD36juK8eQ15APemgPOgP4

 

13 Maggio 2020

di Marco Lombardo

Bologna Città Antirazzista

Una scritta semplice per un messaggio forte e sempre attuale.

Un messaggio per chi viene da fuori e arriva dalla stazione verso la città.

 
Un valore per ricordare ai noi stessi che la dignità umana è inviolabile e che i diritti e le libertà sono un impegno continuo da portare avanti sempre e ovunque, a partire dalle nostre menti e nei nostri cuori.
 
 
Il 10 luglio, in una bellissima serata estiva, è stato bello colorare insieme la città con 6000 Sardine Bologna 6000 Sardine Bologna, il Centro Interculturale Zonarelli Bologna, il  Comune di
Bologna - Relazioni Internazionali
 
Foto di #1Cinquantesimo e Mari Sugai

 

 

 

14 Luglio 2020

di Marco Lombardo
© Marco Lombardo 2016