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SmartBo, il Tavolo per il lavoro Agile.

di Marco Lombardo

Il Lavoro agile in emergenza NON diventi il lavoro agile ordinario.

Nella fase del lockdown, il lavoro agile è stata per molti lavoratori e molte imprese l’unico modo possibile di garantire la continuità aziendale. Prima di “correre” verso le fase2, forse sarebbe opportuno imparare dagli ERRORI della fase1.

Il lavoro agile straordinario nasce da uno stato di necessità, non da una libertà di scelta che è alla base del lavoro agile ordinario.

 

In questi giorni, abbiamo avuto la prova che il lavoro agile NON è un tema di nicchia: riguarda tanto le grandi imprese quanto le micro-aziende.

Il lavoro agile NON è uguale per tutti: il digital divide è un ulteriore segno delle diseguaglianze che esistono nel nostro Paese che dovremo contrastare per rimuoverne gli ostacoli.

Il lavoro agile NON è il lavoro da casa (home-working) come modalità di esecuzione della prestazione lavorativa da remoto: è un cambio culturale di organizzazione del lavoro e dell’attività di impresa.

Il lavoro agile NON è senza rischi: la tutela della privacy, la tutela del trattamento dei dati, il “diritto di disconnessione” per evitare la disponibilità permanente al lavoro, sono solo alcuni dei rischi che meritano di essere affrontati nella prospettiva della “sicurezza del lavoro agile” con il supporto di esperti e psicologi, anche al fine di evitare che siano le donne, le lavoratrici più in difficoltà nel lavoro da casa.

In breve, quello che abbiamo visto nella fase1 NON è vero smartworking; è lavoro emergenziale.

Pur tuttavia questa è stata l’occasione per accelerare un processo che era già in atto nel resto d’Europa.

Il Comune di Bologna aveva avviato il lavoro agile come SPERIMENTAZIONE con il progetto Vela.

Ora si pone con il tavolo #SmartBO come interlocutore credibile per andare verso una fase ORDINARIA di utilizzo del lavoro agile.

Ci vuole un salto di qualità nella maturità organizzativa del lavoro agile.

Bisogna consolidare le esperienze, imparare dagli errori e interconnettere le competenze: questo è l’obiettivo del tavolo SmartBO. Condividere la conoscenza perché diventi patrimonio di tutti.

La chiave della #sostenibilità (ambientale, economica, sociale) deve diventare il fondamento del lavoro agile ordinario, sincronizzando i #tempi di vita della città ai tempi di vita delle persone.

Da una fase sperimentale, il lavoro agile deve entrare in una fase ordinaria.

Prima del #Covid19 il 2% delle persone in Italia lavoravano in modalità di lavoro agile.
Dopo, l’obiettivo sarà almeno il 20%.

Se vogliamo passare ad un modello organizzativo diverso dobbiamo fare della cooperazione autoregolata e della condivisione della conoscenza di comunità le leve perchè il lavoro agile non sia un fine, ma un mezzo.

Il tavolo SmartBO ha aiutato diverse realtà imprenditoriali del territorio a utilizzare correttamente il lavoro agile durante la fase emergenziale e continuerà ad offrire una mano d’aiuto per accompagnare tutte le imprese ed i lavoratori del nostro territorio in questo nuovo scenario.

Di questo ed altro abbiamo parlato con gli attori del tavolo SmartBo, 40 organizzazioni di diversa natura giuridica che rappresentano 112.000 lavoratori.

Per partecipare o avere informazioni su come attivare modalità di#lavoroagile vi invitiamo a scriverci👉 SmartBo@comune.bologna.it

 

28 Aprile 2020

© Marco Lombardo 2016