Programma punto 10

Cittadinanza

WELFARE GENERATIVO 

“Guardare avanti senza lasciare indietro nessuno”

Bologna ha un welfare solido che ha attraversato difficili anni di crisi economica e tagli alla spesa, difendendo e mantenendo un livello adeguato di tutele, soprattutto per i soggetti più deboli. Ora è il tempo di un nuova programmazione delle politiche di welfare che devono passare da un’idea di welfare assistenziale, chiamato a dare risposte ai bisogni ed alle speranze dei cittadini, ad un welfare generativo capace di generare valore, rendendo protagonista il terzo settore, la famiglia ed i privati, in un’ottica di sussidiarietà orizzontale, per individuare nuovi percorsi di autonomia ed accompagnamento ai cittadini in stato di bisogno.

Il valore della solidarietà è una chiave identitaria della nostra città capace nel corso della sua storia di guardare avanti, senza lasciare indietro nessuno.

Ma il livello di benessere che si identifica con la nostra città non può essere considerato un traguardo da difendere, perché sono ancora in aumento le situazioni di fragilità sociale e di difficoltà economica, come dimostra l’incremento degli sfratti per morosità e la perdita dei posti di lavoro.

WELCOME REFUGEES 

Bologna è una città accogliente e multiculturale: la chiusura dell’ex Cie è stata una conquista di civiltà giuridica di questa amministrazione comunale che troppo spesso rischia di essere dimenticata.

Tuttavia è necessario investire risorse per passare dall’accoglienza transitoria nei grandi centri ad un’idea di accoglienza diffusa capace di coinvolgere le associazioni, di valorizzare l’esperienza delle Caritas e di promuovere i privati e le famiglie con esperienze innovative come quella di Welcome Refugees, giù presente in altri Paesi europei. Ci sono percorsi di integrazione delle persone immigrate che devono essere portati avanti: la costituzione di uno sportello unico per l’immigrazione presso la Prefettura, il potenziamento delle misure anti-discriminazione, la stabilizzazione degli interventi di mediazione culturale e con la Consulta degli stranieri come infine organismo di partecipazione e rappresentanza dei nuovi cittadini.

NUOVO PIANO CASA 

Il confronto con i dati delle occupazioni illegali a Bologna con le altre realità urbane in Italia dimostra come non esista un’emergenza case nella nostra città. Il fenomeno delle occupazioni abusive va contrastato ed arginato per ripristinare il principio della legalità e la tutela della diritto alla proprietà privata. Tuttavia, tale fenomeno non va sottovalutato e bisogno affrontarlo non sul piano della repressione ma su quello della prevenzione perché esprime un reale disagio abitativo. Non bisogna partire dalla risoluzione del problema a valle. Bisogna cercare di affrontare il problema a monte.

Il diritto alla casa è un diritto fondamentale riconosciuto dalle Convenzioni internazionali e dall’art. 34 della Carta dei diritti UE volte a garantire un’esistenza dignitosa a tutti coloro che non dispongono di risole sufficienti.

Per affrontare realmente il fenomeno del disagio abitativo e le fragilità sociale che da esso ne deriva è fondamentale, da un lato, mettere a disposizione di chi ne ha bisogno il patrimonio immobiliare dismesso e non utilizzato e, dall’altro, favorire investimenti nella rigenerazione del patrimonio immobiliare attraverso nuovi interventi di edilizia residenziale pubblica e sociale.

CITTADINANZA DELLA FAMIGLIA 

Si propone la creazione di un organismo istituzionale all’interno dell’Amministrazione Comunale (come ad esempio un Assessorato alla famiglia o una Agenzia della famiglia) che coordini e promuova le politiche familiari dell’intera Amministrazione e vigili perché la famiglia sia promossa in ogni azione amministrativa. È inoltre importante che si favorisca la costituzione di una qualificata rappresentanza della famiglia, sotto forma ad esempio di una Consulta della famiglia che raccolga a scopo consultivo e propositivo le associazioni familiari presenti sul territorio.

E’ opportuno adottare correttivi all’addizionale IRPEF comunale tramite un meccanismo di compensazione che tenga conto del numero dei componenti del nucleo famigliare. Inoltre, i carichi familiari devono essere tenuti in considerazione per l’accesso ai servizi comunali e gli interventi di edilizia residenziale pubblica e sociale prevedendo una fast-track per le famiglie numerose con minori e per le famiglie di giovani.