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Cultura tecnica e mondo del lavoro: Rapporto 2019 #ITIaBologna

di Marco Lombardo

Presentazione del Rapporto 2019 #ITIaBologna “Avere Vent’anni ed essere tecnici a Bologna” a cura del servizio Orientamento e Lavoro del Comune di Bologna in collaborazione con i tre istituti tecnici (Aldini-Valeriani, Belluzzi, Ettore Majorana) e la “Fondazione Aldini Valeriani” per monitorare l’andamento dei tecnici a tre anni dalla conclusione degli studi rispetto all’inserimento del mondo del lavoro.

In sintesi: ad 1 anno dalla fine degli studi solo il 13% NON lavora ed a 5 anni dalla fine degli studi la quota si riduce al 6%.
L’85% degli intervistati si reputa SODDISFATTO dell’istruzione scolastica ricevuta ed afferma che c’è COERENZA tra il lavoro trovato ed il percorso formativo. Nonostante le offerte di lavoro (per cui dopo un anno dalla fine degli studi il 60% ha già un contratto di lavoro), la scelta per molti è di continuare ad investire nella FORMAZIONE, proseguendo gli studi con l’Università o altri percorsi formativi.
Sono dati estremamente positivi, a cui se ne affiancano altri che sono motivi di riflessione: il contratto a tempo INDETERMINATO interessa solo il 4% dei giovani intervistati; le ragazze sono autentiche MOSCHE BIANCHE e nonostante la piccola crescita delle iscrizioni femminili negli indirizzi STEM, il tasso di partecipazione femminile agli istituti tecnici si ferma all’8% del totale degli iscritti.

Ma c’è un dato che forse deve farci riflettere più di ogni altro.
Alla domanda sull’idea di FUTURO, vi riporto la risposta di un intervistato:


“Non so, oggi si sta come nella bassa d’inverno, nella NEBBIA”.

Ecco. Mentre parliamo di mercato del lavoro, di motor valley, di piena occupazione, di alternanza scuola-lavoro, di promozione della cultura tecnica non dobbiamo mai dimenticarci che i nostri ragazzi sono la benzina e l’energia per accendere i motori della crescita. Gli investimenti nel CAPITALE UMANO devono essere non meno importanti degli investimenti in tecnologia.

FIDUCIA NEL FUTURO, coraggio di osare, voglia di mettersi in gioco: questo é quello che servirebbe più di ogni cosa nel dibattito pubblico per non addossare ai giovani le preoccupazioni delle generazioni che le hanno precedute e restituire fiducia alle giovani generazioni per fargli vedere la luce del sole, oltre la nebbia.

Per leggere il Rapporto 2019 Clicca qui

25 Gennaio 2020

© Marco Lombardo 2016