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CIG e prospettive del mondo del lavoro

di Marco Lombardo

 Il blocco dei licenziamenti e la CIG sono stati fino al momento i più grandi scudi protettivi che abbiamo avuto contro l’esplosione della disoccupazione.

I dati del report di novembre sulla CIG in Emilia-Romagna del Centro Studi di Lavoro&Welfare certificano questa situazione di fatto, sulla base dei dati INPS.

Secondo le stime di Banca d’Italia, attraverso il ricorso massiccio a questi strumenti, si sono salvati fino al momento circa 600.000 posti di lavoro in Italia.

Nonostante ciò, il mancato rinnovo dei contratti a termine e le dimissioni volontarie (il 75% delle quali riguarda le donne) sono solo alcuni degli indici sintomatici degli aumenti delle diseguaglianze nel mercato del lavoro dovute al Covid 19.

Così come la perdita di reddito dei lavoratori che ammonta a 11 miliardi di euro, sul piano nazionale, per una perdita stimata di 500€ a salario mensile dei lavoratori dipendenti.

E’ del tutto evidente che non potremmo continuare ancora a lungo con il rifinanziamento della CIG, ma condivido la proposta di Cesare Damiano, presidente del Centro Studi di Lavoro & Welfare.

E’ irragionevole pensare che a fine marzo scada la Cassa integrazione da Covid e contemporaneamente venga meno il blocco dei licenziamenti.

Sono misure che andrebbero prorogate, almeno per quei settori la cui ripresa della produzione e dell’occupazione non avverrà che alla fine della pandemia.

 

30 Dicembre 2020

© Marco Lombardo 2016