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Case di Quartiere. Un nuovo modello di Welfare Generativo.

di Marco Lombardo

Il 6 Giugno, insieme a tanti cittadini ed amministratori di Bologna, Padova e Torino, abbiamo presentato il “Progetto Case di Quartiere per un welfare di comunità“. Questo incontro, è stato il primo atto e l’avvio di un percorso con i centri sociali autogestiti dagli anziani, per ribadire e rilanciare il loro ruolo, a partire dal riconoscimento del loro prezioso valore come presidio del territorio contro la povertà relazionale, la solitudine e l’insicurezza.
Tale progetto, si inserisce nel più ampio quadro di Riforma del Terzo Settore che nella città di Bologna, stiamo cercando di portare avanti, in attesa che il Governo emani tutti i decreti attuativi e liberi le energie positive dell’associazionismo e del volontariato.

La Riforma dei Quartieri è stata elaborata dal Comune di Bologna nel 2015, con l’intento di dare nuova linfa attraverso, anche la riorganizzazione delle funzioni dei Quartieri, dando particolare rilevanza al loro ruolo di facilitatori e promotori per la messa in rete delle realtà attive sul territorio per sollecitare e realizzare interventi per rispondere in maniera corale e plurale ai bisogni della nostre comunità.

Tale ambizioso obiettivo, lo vogliamo perseguire e realizzare attraverso lo sviluppo del lavoro di comunità. Vogliamo trovare e dare una risposta nuova ai bisogni, espressi e latenti, dei cittadini e che sia complementare ai servizi tradizionali. Tale approccio consente di potenziare le capacità di
relazione con i cittadini attraverso una maggiore apertura a forme di concorso diretto e riuscendo – insieme alle comunità dei cittadini che sono il cuore della vita dei dei quartieri e delle città – a realizzare concretamente il perseguimento dell’interesse generale, attraverso la partecipazione attiva e consapevole alle scelte dell’amministrazione.

Riuscire a dare concreta attuazione alle nuove forme di partecipazione, necessità un approccio diverso, innovativo e che ponga costantemente al centro il punto di vista delle comunità dei quartieri e dei loro bisogni. Per tale motivo, abbiamo deciso di seguire una modalità di lavoro capace di esprimere alla massima potenza la concretezza e il valore aggiunto che solo sono capaci di generare le politiche di prossimità nei e con i quartieri. Sono stati, per tanto, attivati diversi percorsi e attività nei Quartieri, finalizzati ad ampliare le collaborazioni con i soggetti del Terzo Settore presenti nei territori e all’ascolto dei bisogni della cittadinanza, che è e rimarrà il più grande patrimonio della nostra città di oggi e di domani.

Tra le azioni poste in essere per raggiungere i nuovi obiettivi di comunità e dare concreta attuazione alle politiche di prossimità, è bene ricordare:

  • i patti di collaborazione con i cittadini per la cura e la rigenerazione dei beni comuni;
  • il bilancio partecipativo per individuare i progetti dei territori da finanziarie con il bilancio del Comune, attraverso il voto digitale;
  • la collaborazioni con tutti i soggetti del terzo settore e cittadini per
    la coprogrammazione e la coprogettazione nell’ambito del lavoro di comunità e della cura del territorio;
  • l’attivazione dei Laboratori di Quartiere creando spazi di prossimità per coinvolgere in modo stabile comunità e cittadini in percorsi partecipativi strutturati, per la realizzazione di progetti su specifiche aree del quartiere;
  • lo strumento strutturato di partecipazione dei Laboratori di Quartiere con la definizione del Piano di Zona per la programmazione socio-sanitaria triennale 2018-2020,
  • le azioni del Piano adolescenti per promuovere e sostenere lo sviluppo di progetti destinati a giovani ed adolescenti,
  • Altri bandi attivati dalla amministrazione comunale, volti a rendere sempre più concrete e attuali le politiche di prossimità con i quartieri.

Protagonisti assoluti di tale ambito devono essere i Centri Sociali autogestiti dagli anziani che storicamente svolgono un importante ruolo di presidio sociale, di aggregazione e di offerta di servizi alla comunità: mettono a disposizione spazi polifunzionali attrezzati, offrono corsi a pagamento e gratuiti che favoriscono la socialità, l’approfondimento culturale e la cura della persona: offrono spazi di aggregazione di prossimità spontanea e comunitaria.

In vista della scadenza dell’attuale regime convenzionale, come amministrazione comunale, riteniamo necessario prendere atto che il panorama cittadino presenta situazioni diversificate e che risulta coerente una riflessione e una armonizzazione della attuale offerta per dare coerenza e riuscire a rispondere ai bisogni socio-territoriali delle comunità. che possono evolversi in modalità diverse. Occorre pertanto lavorare per la valorizzazione e prosecuzione delle esperienze gestionali di successo in
relazione al loro grado di consolidamento ed ai risultati ottenuti (procedura in continuità) e per il ripensamento di quelle esperienze che mostrano elementi di criticità (procedura di nuova progettazione).

Per fare ciò, con il sostegno e l’ascolto costante delle comunità, vogliamo contribuire a realizzare delle nuove Case di Quartiere, intese come presidi e centri di “welfare generativo”. Vogliamo, con tale azione, rilanciare il ruolo e il senso dei Centri Sociali per rilanciare le nuove forme di povertà ed i nuovi bisogni sempre più complessi della nostra società.

Mettendo in atto e concretizzando un approccio di prossimità all’interno di quello che viene appunto definito “welfare generativo”, è possibile immaginare i Centri Sociali, come luoghi capaci di chiamare a raccolta le forze della comunità per generare forme di supporto alla popolazione, di rafforzare le capacità degli individui offrire servizi e strumenti di comprensione distinte per abilitare l’uscita da situazioni di fragilità, connettere e creare reti capaci di attivare processi e progetti territoriali che che non si riducono alla prestazione assistenziale, ma che piuttosto la integrino e la arricchiscono. Mettere a disposizione luoghi e strumenti per perseguire e realizzare una accessibilità e una inclusione sempre più larga e diffusa delle comunità, con una attenzione particolare nei confronti dei più fragili per non lasciare nessuno indietro ed eliminare le forme di esclusione sociale che rischiano di generare solitudini e conseguenze esistenziali. La nostra amministrazione la comunità tutta, attraverso il lavoro fatto insieme nel recente passato e l’impegno quotidiano vuole rendere Bologna sempre più una città accessibile, inclusiva e capace di rispondere ai bisogni delle comunità.

23 Giugno 2019

© Marco Lombardo 2016